QUARTA SEZIONE
Seduta del 25.6 98
Voto n. 240/98
OGGETTO:
Torrente Spöl in comune di Livigno.
Grande derivazione ad uso idroelettrico assentita alla Società E.K.W.
di Thusis (CH) ed all’A.E.M. di Milano. Opere relative all’anello, idraulico
a salvaguardia dell’abitato di Livigno.
SONDRIO
LA SEZIONE
VISTA la
nota 6.05.98 n. 538 con la quale la Direzione Generale della Difesa del
Suolo, nel trasmettere l’affare in oggetto, ha chiesto il parere di questa
Sezione e la nota integrativa 9.6.96 n. 9557/98 del Magistrato per il Po
di Parma in merito al progetto di una autorimessa interrata;
ESAMINATI gli
atti pervenuti;
UDITA la
Commissione relatrice: (Grappelli, Mechelli, Da Deppo, Burghignoli, Cati)
PREMESSO
In via preliminare è opportuno richiamare,
l’iter concessorio di grande derivazione rivalutato agli anni 1970.
L’utilizzazione internazionale delle acque
del torrente Spol, affluente di destra del fiume Inn, tributario del Danubio
e quindi del Mar Nero, venne regolata di comune accordo fra la Repubblica
Italiana e la Confederazione Svizzera con la convenzione di Berna, datata
27.05.1957 e ratificata in Italia dalla legge 26.02.1958 n. 215.
Il torrente Spol ha origine nel territorio
italiano, oltre lo spartiacque alpino, e scorre per 25 km circa nella conca
di Livigno prima di entrare nel territorio Svizzero, in località
Ponte del Gallo.
In base alla suddetta Convenzione, con
il D.I. 8 giugno 1962 n. 1971, tra l’altro, venne concesso alla Società
Officine Elettriche dell’Engadina (Engadiner Kraftwerke A.G.I. nel seguito
indicata E.K.W.) di sbarrare il T. Spol a Punt dal Gal (Ponte del Gallo),
mediante diga ricadente in parte in territorio Italiano, nel Comune di
Livigno (Sondrio) ed in parte in territorio Svizzero per creare nella valle
dello Spol e del suo affluente Acqua del Gallo, un serbatoio con livello
di ritenuta a quota 1805 m s.m. ed una capacità utile di 166 milioni
di m3.
Tale serbatoio è alimentato dalle
acque affluenti naturalmente e relative ad un bacino sotteso di complessivi
km2 295 (torrente Spol ed Acqua del Gallo). Da tali acque sono
detratti 90 milioni di m3 medi annui (provenienti dalla superficie
di 105 km2 sottesi dalle derivazioni A.E.M.) fissati nella concessione
dei due Governi all’Azienda Municipalizzata di Milano.
Quanto sopra è subordinato per
E.K.W. alla osservanza delle condizioni contenute nel Disciplinare di concessione
12 gennaio 1962 n. 4534.
L’articolo 3 di tale atto prescriveva,
fra l’altro, che nel progetto esecutivo dovevano essere precisati:
- la costruzione di un argine lungo la
sponda sinistra dello Spol a difesa dell’abitato di Livigno dalle piene;
- le arginature di protezione dell’abitato
di Livigno e l’eventuale impianto di pompaggio, nonché i canali
collettori dovranno essere studiati ed attuati in modo da non provocare
in nessun caso innalzamenti della falda freatica naturale;
- gli organi di scarico della diga dovranno
essere commisurati alla portata di massima piena prevedibile, che sarà
indicata dal Servizio Idrografico Italiano d’intesa con il Servizio Federale
delle acque.
In parallelo, il Disciplinare n. 4533
del 12 gennaio 1962, concedeva, fra l’altro, all’A.E.M.:
- di derivare i deflussi scolanti da un
bacino imbrifero di 105 km2 al massimo, mediante canale di gronda
a quota superiore a 1966 m, con presa sui rivi Federia, Del Monte, Vago,
Forcola, Tresenda, Rin da Fin, Vallaccia e Pila, in modo da non oltrepassare
in media i 90 milioni di m3 di acqua all’anno,
- di immettere l’anzidetto volume di acqua
nel serbatoio di San Giacomo di Fraele, sovrastante al serbatoio di Cancano
II, formando con questo un unico complesso, e di utilizzarlo poi nella
centrale di Premadio.
Secondo l’art. 2 di detto Disciplinare,
il controllo delle portate derivabili dall’A.E.M., pari a 90 milioni di
m3 medi annui, sarà effettuato di comune accordo dei
Servizi Idrografici Italiano e Svizzero.
A tale fine è stato stipulato un
Regolamento Internazionale provvisorio in data 20 maggio 1963.
Secondo l’art. 8 "La Concessionaria si
impegna ad immettere in un cunicolo praticabile sotterraneo, da eseguire
in calcestruzzo, le acque di magra del torrente Spol per evitare che queste
gelino e danneggino provocando allagamenti nei terreni circostanti".
Il comune di Livigno, non ritenne più
corrispondente allo scopo prefisso l’arginatura prevista in sinistra del
t. Spöl, conformemente al progetto esecutivo previsto dall’art. 3
del Disciplinare di Concessione 12.01.1962 n. 4534 approvato con D.I. 27.09.1967
n. 1545. Di conseguenza chiese agli organi competenti che venisse eventualmente
provveduto al riguardo con altra opera idonea agli stessi fini prefissi,
ponendo in essere le seguenti azioni:
- l’accordo con la Società Concessionaria
E.K.W. che avrebbe messo a disposizione del Comune di Livigno la somma
necessaria per la costruzione della prevista arginatura, lasciando al comune
stesso l’onere di progettare e realizzare per proprio conto l’opera che
più si ritenesse idonea allo scopo;
- la predisposizione da parte del Ministero
dei LL.PP. della necessaria modifica degli atti di concessione, approvando
un disciplinare suppletivo concernente le nuove modalità inerenti
all’arginatura prevista per la difesa dell’abitato di Livigno.
- la presentazione all’Ufficio del genio
Civile di Sondrio di un progetto in data 28.02.1973 a firma del Geom. G.
Negri, per la sistemazione idraulica degli affluenti di sinistra del t.
Spol denominati Rin da Fin, Cen e Burch, sistemazione che secondo il comune,
conseguirebbe le stesse finalità idrauliche dell’arginatura prevista,
unitamente all’azione esplicata dal rilevato della strada comunale di circonvallazione,
contemplata nel piano urbanistico ed in fase di costruzione.
Le Sezione IV e III del Consiglio Superiore,
con voto 4 aprile 1994 n. 735/73 espressero il parere:
"che dal punto di vista giuridico - amministrativo
si potesse ritenere ammissibile l’accoglimento della proposta avanzata
dal Comune di Livigno e dalla E.K.W., al fine di modificare un onere di
concessione;
- che dal punto di vista tecnico occorresse
acquisire agli atti anche gli elaborati progettuali della nuova strada
di collegamento fra San Rocco e Santa Maria, nonché un dettagliato
studio idrologico che sulla base della massima piena prevedibile per il
torrente, ne giustificasse i relativi dimensionamenti.
In ottemperanza alle richieste avanzate
dal Consiglio Superiore il Comune produceva:
-
la relazione idrologica in data novembre 1974,
redatta dalla S.A. Electrowatt Ingegneri Consulenti di Zurigo, sulle "condizioni
di deflusso dello Spol a S.Maria di Livigno considerando la nuova circonvallazione
ed una piena di 120 m3/s;"
-
il progetto della nuova strada di collegamento
tra San Rocco e Santa Maria ed opere connesse, redatto in data 30.4.1974
dal geometra Oreste Rocca dell’ufficio Tecnico comunale, tenendo conto
delle risultanze della relazione predisposta dalla E.K.W.
La III e IV Sezione del Consiglio Superiore
con voto n. 95 del 9.4.1975 sull’elaborato trasmesso dal Comune, erano
dell’avviso che le valutazioni in esse contenute fossero da ritenersi attendibili
per il tratto prossimo alla coda del lago (compreso fra le sezioni 1 e
13).
Per il tratto successivo, invece, allorchè
i profili trasversali venissero tagliati in due dall’argine naturale dello
Spöl, sorgevano dubbi sul metodo adottato (scomposizione del calcolo
in due fasi: la prima per la determinazione della portata ritenuta entro
tale argine naturale e la seconda relativa alla quantità d’acqua
che si riversa nella piana tra lo Spöl e la nuova strada), dubbi che
potevano essere rimossi soltanto a seguito di un approfondito esame di
tutti gli elementi serviti come base per la redazione della relazione,
in conformità a quanto fatto presente dall’Ufficio Idrografico del
Po nella nota n. 88 del 27 gennaio 1975. Comunque il Consiglio Superiore
rilevava che in corrispondenza delle sezioni più vicine alla coda
del lago, per gli elevati valori della corrente fluviale (valori superiori
alla velocità critica) la corrente stessa non è soggetta
alle influenze di valle e che pertanto l’andamento della prefissata piena,
ed i relativi livelli lungo l’alveo del fiume a monte del Lago, sono completamente
indipendenti dai fatti idraulici provocati a valle dello sbarramento della
Società Engadiner.
In particolare nel tratto compreso tra
il Ponte Leponti e la coda del Lago la progettata strada di circonvallazione
coincideva praticamente, come tracciato, con l’argine che avrebbe dovuto
costruire l’E.K.W. per cui le due soluzioni (argine e strada) in tale tratto
praticamente si equivalgono. Naturalmente il rilevato stradale dovrà
avere caratteristiche tali da potere essere equiparato, come opera di difesa,
al detto argine e quindi provvisto, come consiglia il Servizio Dighe nella
nota 4.5.1975 di idonea difesa radente, in dipendenza anche delle elevate
velocità della corrente di deflusso. A tale riguardo dovranno essere
forniti precisi chiarimenti sulle caratteristiche costruttive sia per quanto
riguarda il rilevato stradale ancora da costruire, sia per quello già
costruito.
A monte del Ponte Leponti il tracciato,
della nuova strada si diversifica notevolmente da quello dell’argine.
Nella fattispecie si tratta di esaminare
come meglio possa essere attuata un’opera idraulica a difesa dell’abitato
di Livigno dalle piene dello Spol, opera completamente indipendente, per
quanto detto, da quella posta più a valle ed in diretta connessione
con il serbatoio della Engadiner.
Per quanto in precedenza osservato si
rendono necessari relativi chiarimenti.
Con successivo voto n. 488 del 16.7.1975
la III Sezione del Consiglio Superiore valutate le integrazioni documentali
richieste (elaborati progettuali originari ed aggiornati al giugno 1975,
relazione idrologica dell’E.K.W. del giugno 1975, caratteristiche dei materiali
da adottare) e, considerate le definitive previsioni progettuali, anche
riguardo le livellette stradali riferite al progetto del comune di Livigno
(giugno 1975), espresse il parere che il progetto in questione fosse meritevole
di approvazione.
Il Comune di Livigno in obbligo al disciplinare
del 29.3.1976 n. 5405, suppletivo del n. 4534 del 12.01.1962 ha presentato
al provveditorato alle OO.PP. per la Lombardia il progetto esecutivo, datato
7.8.1995, a firma del Geometra Aldo Olzer, relativo alla "nuova strada
urbana Bondio - Lago (III stralcio) tratto Ponte Le Ponti - Ponte sul torrente
Federia e della traversa fra la nuova strada urbana e la via Rasia.
Il predetto Provveditorato alle OO.PP.
ha trasmesso con nota n. 6/50 del 21.01.1998 al Ministero dei LL.PP., Direzione
Generale della Difesa del Suolo, il progetto esecutivo corredato dei diversi
pareri. Quest’ultima con ministeriale TB/152 del 26.02.1998 ha chiesto
la relazione d’istruttoria al Provveditorato per l’acquisizione del prescritto
parere del Consiglio Superiore. Gli esiti dell’istruttoria sono stati infine
comunicati al Ministero dei LL.PP. - Direzione Generale della Difesa del
Suolo, con la nota n. 3102 III C6 44/50 del 30.3.1998.
Il nuovo progetto esecutivo III lotto
prevede la realizzazione di un tratto di strada in rilevato compreso fra
il Ponte Le Ponti ed il Ponte sul torrente Federia nonché la traversa
fra la nuova strada urbana e la via Rasia. Si fa notare che il primo e
secondo stralcio della nuova strada urbana Bondio - Lago, a firma sempre
del Geometra Aldo Olzer, riguardavano la strada fatta in sostituzione dell’arginatura
originaria prevista dalla convenzione fra vari Enti, comune di Livigno
ed E.K.W..
Il tratto di strada in esame ha anche
funzione di arginatura del torrente Spol a protezione della zona nord di
Livigno.
Il relativo tracciato segue le indicazione
del P.G.R., si discosta da quello considerato nel progetto 30.12.1974 verso
Ovest, e mentre amplia l’alveo fluviale disponibile nel primo tratto fra
le sezioni n. 1 e n. 22, lo riduce poi nel secondo tratto fra le sezioni
22 e 37.
Le quote della livelletta stradale del
nuovo elaborato fanno riferimento a quelle del progetto 30.12.1974 e successivi
aggiornamenti integrativi del giugno 1975 comprensivi della relazione dell’E.K.W.
Le principali caratteristiche geometriche
e costruttive del nuovo tratto di strada in rilevato arginale sono:
- la lunghezza complessiva di 1170 m;
- l’altezza media del rilevato di 2,50
m dal piano di campagna esistente;
- il rilevato stradale verrà protetto
verso il fiume da muratura in c.a. con fondazioni poste sotto il fondo
dell’alveo dello Spöl dalla Sezioni 1 alla Sezione 9, di poi, fino
alla sezione 28, è prevista una scogliera di pietrame di grossa
pezzatura inclinata come le scarpate poggiante su fondazioni in c.a.
- la muratura e la scogliera saranno ricoperte
da materiale di riporto e terreno vegetale.
Successivamente con nota in data 1.6.98
n. 9557/98 il Magistrato per il Po, autonomamente ha trasmesso il progetto
di una autorimessa, redatto dal Comune di Livigno. Detta autorimessa è
prevista in un tratto dell’argine, suddetto, situato a monte della zona
riguardante il sopra richiamato restringimento di sezione.
La Sezione, pertanto, atteso che i progetti
strada ed autorimessa rientrano nel parere di concessione, ha ritenuto
di esaminarli congiuntamente.
Fa parte degli elaborati progettuali,
la verifica idraulica in data marzo 1997 del tecnico incaricato dal Comune,
tendente ad accertare l’idoneità del nuovo rilevato nella sua funzione
di arginatura del torrente Spol, nel tratto corrispondente alla Sezione
22 e seguenti. In tale tratto vi è la riduzione della capacità
di smaltimento della portata di piena dell’alveo, rispetto a quella originariamente
prevista.
Tale verifica era stata richiesta dal
Provveditorato alle OO.PP. al comune di Livigno che ha provveduto ad incaricare
un ingegnere.
La verifica comprende:
-
la determinazione delle portate di piena:
essa è stata eseguita con l’impiego di due metodi:
-
formula del Forti con i coefficienti validi
per le zone con precipitazioni massime giornaliere inferiori a 200 mm,
ne risulta una Qmx = 547 m3/s
-
Iskowski che dà come risultato Qmx
= 493 m3/s.
Per il dimensionamento delle opere il calcolatore
assume la portata Qmx = 490 m3/s
-
per le verifiche idrauliche, al fine di controllare
se le sezioni dell’alveo, in corrispondenza del restringimento risultino
ancora idonee allo smaltimento della portata di piena di m3/s
490, l’ingegnere incaricato ha previsto l’utilizzo delle formule che regolano
il moto uniforme.
Inoltre il calcolatore ha osservato che le
verifiche effettuate hanno validità esclusivamente in una fase transitoria
in cui il livello del Lago non raggiunga il livello massimo pari a 1805
m s.l.m.
Rileva pure che quando l’invaso raggiunge
la quota massima di 1805 m s.l.m., esso risale l’alveo dello Spol fino
alla Sezione 22, rendendo inutile ogni verifica al riguardo.
Agli atti risultano allegati:
- il verbale della riunione del 2 novembre
1994 a Livigno fra il sindaco del comune di Livigno ed i rappresentanti
dell’E.K.W. Da tale verbale emerge che gli intervenuti, dopo un riesame
degli atti e del disciplinare delle parti, decidono come punti fermi ai
fini della progettazione e della realizzazione dell’opera prevista dal
Comune, i seguenti elementi:
- quota max di invaso 1805 m s.l.m.;
- portata max dello Spol 250 m3/s;
- osservanza della zona di rispetto;
- cautele per la protezione del drenaggio;
- il verbale della riunione della "Commissione
italo-svizzera di vigilanza e sorveglianza dell’esercizio delle utilizzazioni
dello Spol ed affluenti concesse all’E.K.W. ed all’A.E.M. di Milano, tenutasi
nei giorni 13 e 14 ottobre 1997.
Dal verbale risulta che:
- l’A.E.M. ha effettuato le necessarie
verifiche per accertare la compatibilità tecnica del suo progetto
relativo all’alveo di magra dello Spöl con quello del Comune di Livigno
relativo alla nuova strada urbana Bondio - Lago III stralcio tratto Ponte
- Le Ponti sul torrente Federia.
L’ingegnere Molinari per l’E.K.W. ha dichiarato
che non ha ricevuto la copia del progetto della strada di che trattasi.
Il sindaco di Livigno ha assicurato il predetto ingegnere che al più
presto essa verrà consegnata all’E.K.W. per le verifiche che possono
interessare tale Società.
Infine, si fa presente che dal "Registro
Mondiale delle Dighe" e dalle informazioni assunte dal Servizio Dighe Italiano
e dell’A.E.M. di Milano risulta che gli organi di scarico di superficie
e di fondo della Diga di Ponte del Gallo smaltiscono rispettivamente m3/s
280 e m3/s 200 per un totale di 480 m3/s.
Per quanto riguarda il progetto dell’autorimessa,
inviato direttamente dal Magistrato per il Po - Ufficio tecnico per il
bacino Idrografico del Po Lombardo, va fatto presente quanto segue:
"Pervenuti dal provveditorato alle OO.PP.
per la Lombardia si trasmettano per competenza gli atti relativi al progetto
delle opere di cui all’oggetto in quanto trattasi d’opera connessa a grande
derivazione ed agli accordi Italo - Svizzeri".
Il progetto prevede la costruzione di
una autorimessa incorporata nell’argine e posta notevolmente a monte della
richiamata sezione 22 e a circa 50¸ 100 m dalla sponda sinistra del
fiume Spöl.
Detti dati sono desunti in modo non preciso
e puntuale in quanto la documentazione non presenta una visione completa
e d’insieme delle opere stesse.
CONSIDERATO
In merito alle situazioni progettuali prima
descritte interessanti sia il restringimento delle sezioni 22 - 37 nonché
la realizzazione dell’autorimessa interrata si osserva:
- manca il parere dell’Ufficio Idrografico
del Po di Parma sulla relazione idrologica - idraulica Marzo 1997 dell’ingegnere
incaricato dal Comune;
- nella relazione idrologica di progetto
non sempre sono indicati gli elementi giustificativi e le indagini svolte
che hanno portato alla scelta dei coefficienti introdotti nelle formule
adottate, né alla determinazione dell’area del bacino imbrifero
sotteso e del coefficiente di deflusso, (come per esempio il valore b=1
nelle formule del Forti). Risulta necessario inoltre completare le indagini
e le elaborazioni in uso in idrologia per situazioni della fattispecie,
al fine di ottenere anche, in analogia alle precedenti valutazioni dell’Engadiner
del 1974; i valori statistici delle portate da riferirsi a tempi di ritorno
di 100 - 200 - 300 e 1000 anni
- nella predetta relazione non sono stati
considerati gli elementi di carattere geologico né del trasporto
solido del bacino dello Spol;
- la portata di piena di m3/s
490 calcolata dal predetto tecnico (senza elaborazione di carattere statistico
in ordine ai tempi di ritorno) risulta molto superiore a quella indicata
nello studio idrologico, novembre 1974, predisposto dall’Elettrowatt di
Zurigo (E.K.W.) in osservanza al voto del 4.4.1974 n. 735/73 del Consiglio
Superiore.
Tale studio riassume infatti le elaborazioni
di calcolo dei profili del pelo liquido del torrente Spöl per diverse
portate ivi incluso il valore dell’evento a frequenza centennale pari a
m3/s 120 assunto nei calcoli stessi. Si osserva che la portata
di piena di m3/s 490 è altresì superiore a quella
di m3/s 250 stabilita dal comune di Livigno ed Engadiner nel
verbale 2 novembre 1994.
- l’Ufficio Idrografico del Po con nota
n. 88 del 27.01.1975 nell’esprimere il parere sullo studio suddetto dell’E.K.W.,
ha fatto presente che dal punto di vista idrologico sono state rispettate
le valutazioni della portata massima al colmo con probabilità 1
: 100 anni pari a m3/s 120, di cui alla nota 3.06.1964 n. 756
ed alla relazione 24.03.1971 della competente sezione idrografica di Milano.
Di conseguenza detto ufficio, nell’esprimere
parere favorevole alla componente idrologica adottata in progetto, concordava
con la proposta formulata nello studio Engadiner, circa l’assegnazione
di un cautelativo franco da imporre al tracciato delle opere di difesa.
Fra le valutazioni delle portate di piena
della Sezione Idrografica di Milano (1971) e dell’E.K.W. (1974) e quella
del marzo 1997 del tecnico incaricato dal Comune sono trascorsi rispettivamente
26 e 23 anni, per cui occorre un aggiornamento dei valori delle portate.
In relazione a ciò è, pertanto,
indispensabile acquisire il nuovo parere dell’ufficio idrografico del Po
sulla situazione aggiornata nonché quello dell’E.K.W.
Per quanto riguarda le elaborazioni di
carattere idraulico, viste le carenze insite nella relazione del marzo
1997 del Comune e prima descritte occorre che, per la portata da stabilire,
siano calcolati i profili di piena, considerando il moto permanente.
I profili dovranno essere calcolati con
il Lago invasato fino sotto la quota di sbocco e con il Lago alla quota
di massimo invaso. Nei due casi è comunque da valutare l’effetto
del deposito di materiale solido trasportato della corrente specie nella
zona di sbocco.
E’ quindi da valutare il trasporto solido
e la possibilità di interrimento parziale dell’alveo. La velocità
della corrente in piena va calcolata per l’alveo principale e per le zone
golenali; sarà così possibile valutare come debbano essere
realizzate le difese di sponda.
I verbali allegati agli atti e prima richiamati
in data rispettivamente 2 novembre 1994 e 13.14 ottobre 1997, hanno posto
in evidenza: il primo la decisione del comune ed E.K.W. di considerare
come punto fermo la portata di m3/s 250 e la quota di 1805 s.l.m.
del livello di massimo invaso ai fini della progettazione e realizzazione
del progetto ora in argomento; il secondo la comunicazione che l’A.E.M.
aveva effettuato le necessarie verifiche per accertare la compatibilità
tecnica del suo progetto relativo all’alveo di magra dello Spol con quello
del Comune di Livigno concernente la nuova strada Ponte Le Ponti sul torrente
Federia. In tale occasione l’E.K.W. aveva dichiarato, tramite il suo rappresentante
ing. Molinari, di non aver ricevuto la copia del progetto. Il Sindaco di
Livigno aveva assicurato l’E.K.W. che al più presto avrebbe consegnato
gli elaborati per le verifiche che potevano interessare tale Società.
- dovrà essere presentato un unico
progetto riguardante sia l’autorimessa interrata che il nuovo tracciato
arginale ultimando le debite verifiche statiche e geotecniche previste
dalle leggi vigenti nonché quella di carattere idraulico in ordine
alla complessa situazione locale. Così pure dovranno essere forniti
precisi chiarimenti sulle caratteristiche costruttive dei rilevati arginali
stradali compresa la traversa fra la nuova strada urbana e la via Resia.
In particolare il progetto dovrà
contenere:
- una corografia dove sia riportato, a
colori distinti, il tracciato dell’originaria sede stradale di cui al progetto
1974 del Comune di Livigno sulla base delle sezioni considerate dalla relazione
idrologica novembre 1974 dell’Engadiner, ed il tracciato della nuova strada
oggetto di esame con l’indicazione delle relative sezioni;
- una cartografia tale da individuare
nel suo insieme il complesso delle opere da realizzare di cui i relativi
grafici progettuali dovranno essere leggibili e con precisi riferimenti.
E’, infine, da precisare che gli atti
connessi alla concessione di cui trattasi (viabilità, argini, autorimessa)
siano trasmessi per il tramite della Direzione Generale della Difesa del
Suolo previa istruttoria della stessa.
Tutto quanto sopra premesso e considerato
la Sezione all’unanimità
E’ DEL PARERE
CHE il progetto presentato dal Comune
di Livigno riguardante l’anello idraulico a salvaguardia dell’abitato di
Livigno (sez. 22 - 37 viabilità sull’argine) e quello relativo all’autorimessa
interrata riguardante le opere connesse alla concessione per grande derivazione
ad uso idroelettrico assentita alla Società E.K.W. di Thusis e all’A.E.M.
di Milano siano da restituire affinchè siano rielaborati ed integrati
sulla base delle prescrizioni di cui ai precedenti "considerato", tenendo
in debito conto le disposizioni di cui al R.D. 11.12.1933 n. 1775 con particolare
riferimento alla indicazione dell’autorimessa interrata.
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