QUARTA SEZIONE


Seduta del 25.6 98
Voto n. 240/98
 

OGGETTO:
Torrente Spöl in comune di Livigno. Grande derivazione ad uso idroelettrico assentita alla Società E.K.W. di Thusis (CH) ed all’A.E.M. di Milano. Opere relative all’anello, idraulico a salvaguardia dell’abitato di Livigno.
SONDRIO

LA SEZIONE

VISTA la nota 6.05.98 n. 538 con la quale la Direzione Generale della Difesa del Suolo, nel trasmettere l’affare in oggetto, ha chiesto il parere di questa Sezione e la nota integrativa 9.6.96 n. 9557/98 del Magistrato per il Po di Parma in merito al progetto di una autorimessa interrata;

ESAMINATI gli atti pervenuti;

UDITA la Commissione relatrice: (Grappelli, Mechelli, Da Deppo, Burghignoli, Cati)

PREMESSO

In via preliminare è opportuno richiamare, l’iter concessorio di grande derivazione rivalutato agli anni 1970.
L’utilizzazione internazionale delle acque del torrente Spol, affluente di destra del fiume Inn, tributario del Danubio e quindi del Mar Nero, venne regolata di comune accordo fra la Repubblica Italiana e la Confederazione Svizzera con la convenzione di Berna, datata 27.05.1957 e ratificata in Italia dalla legge 26.02.1958 n. 215.
Il torrente Spol ha origine nel territorio italiano, oltre lo spartiacque alpino, e scorre per 25 km circa nella conca di Livigno prima di entrare nel territorio Svizzero, in località Ponte del Gallo.
In base alla suddetta Convenzione, con il D.I. 8 giugno 1962 n. 1971, tra l’altro, venne concesso alla Società Officine Elettriche dell’Engadina (Engadiner Kraftwerke A.G.I. nel seguito indicata E.K.W.) di sbarrare il T. Spol a Punt dal Gal (Ponte del Gallo), mediante diga ricadente in parte in territorio Italiano, nel Comune di Livigno (Sondrio) ed in parte in territorio Svizzero per creare nella valle dello Spol e del suo affluente Acqua del Gallo, un serbatoio con livello di ritenuta a quota 1805 m s.m. ed una capacità utile di 166 milioni di m3.
Tale serbatoio è alimentato dalle acque affluenti naturalmente e relative ad un bacino sotteso di complessivi km2 295 (torrente Spol ed Acqua del Gallo). Da tali acque sono detratti 90 milioni di m3 medi annui (provenienti dalla superficie di 105 km2 sottesi dalle derivazioni A.E.M.) fissati nella concessione dei due Governi all’Azienda Municipalizzata di Milano.
Quanto sopra è subordinato per E.K.W. alla osservanza delle condizioni contenute nel Disciplinare di concessione 12 gennaio 1962 n. 4534.
L’articolo 3 di tale atto prescriveva, fra l’altro, che nel progetto esecutivo dovevano essere precisati:
- la costruzione di un argine lungo la sponda sinistra dello Spol a difesa dell’abitato di Livigno dalle piene;
- le arginature di protezione dell’abitato di Livigno e l’eventuale impianto di pompaggio, nonché i canali collettori dovranno essere studiati ed attuati in modo da non provocare in nessun caso innalzamenti della falda freatica naturale;
- gli organi di scarico della diga dovranno essere commisurati alla portata di massima piena prevedibile, che sarà indicata dal Servizio Idrografico Italiano d’intesa con il Servizio Federale delle acque.
In parallelo, il Disciplinare n. 4533 del 12 gennaio 1962, concedeva, fra l’altro, all’A.E.M.:
- di derivare i deflussi scolanti da un bacino imbrifero di 105 km2 al massimo, mediante canale di gronda a quota superiore a 1966 m, con presa sui rivi Federia, Del Monte, Vago, Forcola, Tresenda, Rin da Fin, Vallaccia e Pila, in modo da non oltrepassare in media i 90 milioni di m3 di acqua all’anno,
- di immettere l’anzidetto volume di acqua nel serbatoio di San Giacomo di Fraele, sovrastante al serbatoio di Cancano II, formando con questo un unico complesso, e di utilizzarlo poi nella centrale di Premadio.
Secondo l’art. 2 di detto Disciplinare, il controllo delle portate derivabili dall’A.E.M., pari a 90 milioni di m3 medi annui, sarà effettuato di comune accordo dei Servizi Idrografici Italiano e Svizzero.
A tale fine è stato stipulato un Regolamento Internazionale provvisorio in data 20 maggio 1963.
Secondo l’art. 8 "La Concessionaria si impegna ad immettere in un cunicolo praticabile sotterraneo, da eseguire in calcestruzzo, le acque di magra del torrente Spol per evitare che queste gelino e danneggino provocando allagamenti nei terreni circostanti".
Il comune di Livigno, non ritenne più corrispondente allo scopo prefisso l’arginatura prevista in sinistra del t. Spöl, conformemente al progetto esecutivo previsto dall’art. 3 del Disciplinare di Concessione 12.01.1962 n. 4534 approvato con D.I. 27.09.1967 n. 1545. Di conseguenza chiese agli organi competenti che venisse eventualmente provveduto al riguardo con altra opera idonea agli stessi fini prefissi, ponendo in essere le seguenti azioni:
- l’accordo con la Società Concessionaria E.K.W. che avrebbe messo a disposizione del Comune di Livigno la somma necessaria per la costruzione della prevista arginatura, lasciando al comune stesso l’onere di progettare e realizzare per proprio conto l’opera che più si ritenesse idonea allo scopo;
- la predisposizione da parte del Ministero dei LL.PP. della necessaria modifica degli atti di concessione, approvando un disciplinare suppletivo concernente le nuove modalità inerenti all’arginatura prevista per la difesa dell’abitato di Livigno.
- la presentazione all’Ufficio del genio Civile di Sondrio di un progetto in data 28.02.1973 a firma del Geom. G. Negri, per la sistemazione idraulica degli affluenti di sinistra del t. Spol denominati Rin da Fin, Cen e Burch, sistemazione che secondo il comune, conseguirebbe le stesse finalità idrauliche dell’arginatura prevista, unitamente all’azione esplicata dal rilevato della strada comunale di circonvallazione, contemplata nel piano urbanistico ed in fase di costruzione.
Le Sezione IV e III del Consiglio Superiore, con voto 4 aprile 1994 n. 735/73 espressero il parere:
"che dal punto di vista giuridico - amministrativo si potesse ritenere ammissibile l’accoglimento della proposta avanzata dal Comune di Livigno e dalla E.K.W., al fine di modificare un onere di concessione;
- che dal punto di vista tecnico occorresse acquisire agli atti anche gli elaborati progettuali della nuova strada di collegamento fra San Rocco e Santa Maria, nonché un dettagliato studio idrologico che sulla base della massima piena prevedibile per il torrente, ne giustificasse i relativi dimensionamenti.

In ottemperanza alle richieste avanzate dal Consiglio Superiore il Comune produceva:

  1. la relazione idrologica in data novembre 1974, redatta dalla S.A. Electrowatt Ingegneri Consulenti di Zurigo, sulle "condizioni di deflusso dello Spol a S.Maria di Livigno considerando la nuova circonvallazione ed una piena di 120 m3/s;"
  2. il progetto della nuova strada di collegamento tra San Rocco e Santa Maria ed opere connesse, redatto in data 30.4.1974 dal geometra Oreste Rocca dell’ufficio Tecnico comunale, tenendo conto delle risultanze della relazione predisposta dalla E.K.W.
La III e IV Sezione del Consiglio Superiore con voto n. 95 del 9.4.1975 sull’elaborato trasmesso dal Comune, erano dell’avviso che le valutazioni in esse contenute fossero da ritenersi attendibili per il tratto prossimo alla coda del lago (compreso fra le sezioni 1 e 13).
Per il tratto successivo, invece, allorchè i profili trasversali venissero tagliati in due dall’argine naturale dello Spöl, sorgevano dubbi sul metodo adottato (scomposizione del calcolo in due fasi: la prima per la determinazione della portata ritenuta entro tale argine naturale e la seconda relativa alla quantità d’acqua che si riversa nella piana tra lo Spöl e la nuova strada), dubbi che potevano essere rimossi soltanto a seguito di un approfondito esame di tutti gli elementi serviti come base per la redazione della relazione, in conformità a quanto fatto presente dall’Ufficio Idrografico del Po nella nota n. 88 del 27 gennaio 1975. Comunque il Consiglio Superiore rilevava che in corrispondenza delle sezioni più vicine alla coda del lago, per gli elevati valori della corrente fluviale (valori superiori alla velocità critica) la corrente stessa non è soggetta alle influenze di valle e che pertanto l’andamento della prefissata piena, ed i relativi livelli lungo l’alveo del fiume a monte del Lago, sono completamente indipendenti dai fatti idraulici provocati a valle dello sbarramento della Società Engadiner.
In particolare nel tratto compreso tra il Ponte Leponti e la coda del Lago la progettata strada di circonvallazione coincideva praticamente, come tracciato, con l’argine che avrebbe dovuto costruire l’E.K.W. per cui le due soluzioni (argine e strada) in tale tratto praticamente si equivalgono. Naturalmente il rilevato stradale dovrà avere caratteristiche tali da potere essere equiparato, come opera di difesa, al detto argine e quindi provvisto, come consiglia il Servizio Dighe nella nota 4.5.1975 di idonea difesa radente, in dipendenza anche delle elevate velocità della corrente di deflusso. A tale riguardo dovranno essere forniti precisi chiarimenti sulle caratteristiche costruttive sia per quanto riguarda il rilevato stradale ancora da costruire, sia per quello già costruito.
A monte del Ponte Leponti il tracciato, della nuova strada si diversifica notevolmente da quello dell’argine.
Nella fattispecie si tratta di esaminare come meglio possa essere attuata un’opera idraulica a difesa dell’abitato di Livigno dalle piene dello Spol, opera completamente indipendente, per quanto detto, da quella posta più a valle ed in diretta connessione con il serbatoio della Engadiner.
Per quanto in precedenza osservato si rendono necessari relativi chiarimenti.
Con successivo voto n. 488 del 16.7.1975 la III Sezione del Consiglio Superiore valutate le integrazioni documentali richieste (elaborati progettuali originari ed aggiornati al giugno 1975, relazione idrologica dell’E.K.W. del giugno 1975, caratteristiche dei materiali da adottare) e, considerate le definitive previsioni progettuali, anche riguardo le livellette stradali riferite al progetto del comune di Livigno (giugno 1975), espresse il parere che il progetto in questione fosse meritevole di approvazione.
Il Comune di Livigno in obbligo al disciplinare del 29.3.1976 n. 5405, suppletivo del n. 4534 del 12.01.1962 ha presentato al provveditorato alle OO.PP. per la Lombardia il progetto esecutivo, datato 7.8.1995, a firma del Geometra Aldo Olzer, relativo alla "nuova strada urbana Bondio - Lago (III stralcio) tratto Ponte Le Ponti - Ponte sul torrente Federia e della traversa fra la nuova strada urbana e la via Rasia.
Il predetto Provveditorato alle OO.PP. ha trasmesso con nota n. 6/50 del 21.01.1998 al Ministero dei LL.PP., Direzione Generale della Difesa del Suolo, il progetto esecutivo corredato dei diversi pareri. Quest’ultima con ministeriale TB/152 del 26.02.1998 ha chiesto la relazione d’istruttoria al Provveditorato per l’acquisizione del prescritto parere del Consiglio Superiore. Gli esiti dell’istruttoria sono stati infine comunicati al Ministero dei LL.PP. - Direzione Generale della Difesa del Suolo, con la nota n. 3102 III C6 44/50 del 30.3.1998.
Il nuovo progetto esecutivo III lotto prevede la realizzazione di un tratto di strada in rilevato compreso fra il Ponte Le Ponti ed il Ponte sul torrente Federia nonché la traversa fra la nuova strada urbana e la via Rasia. Si fa notare che il primo e secondo stralcio della nuova strada urbana Bondio - Lago, a firma sempre del Geometra Aldo Olzer, riguardavano la strada fatta in sostituzione dell’arginatura originaria prevista dalla convenzione fra vari Enti, comune di Livigno ed E.K.W..
Il tratto di strada in esame ha anche funzione di arginatura del torrente Spol a protezione della zona nord di Livigno.
Il relativo tracciato segue le indicazione del P.G.R., si discosta da quello considerato nel progetto 30.12.1974 verso Ovest, e mentre amplia l’alveo fluviale disponibile nel primo tratto fra le sezioni n. 1 e n. 22, lo riduce poi nel secondo tratto fra le sezioni 22 e 37.
Le quote della livelletta stradale del nuovo elaborato fanno riferimento a quelle del progetto 30.12.1974 e successivi aggiornamenti integrativi del giugno 1975 comprensivi della relazione dell’E.K.W.
Le principali caratteristiche geometriche e costruttive del nuovo tratto di strada in rilevato arginale sono:
- la lunghezza complessiva di 1170 m;
- l’altezza media del rilevato di 2,50 m dal piano di campagna esistente;
- il rilevato stradale verrà protetto verso il fiume da muratura in c.a. con fondazioni poste sotto il fondo dell’alveo dello Spöl dalla Sezioni 1 alla Sezione 9, di poi, fino alla sezione 28, è prevista una scogliera di pietrame di grossa pezzatura inclinata come le scarpate poggiante su fondazioni in c.a.
- la muratura e la scogliera saranno ricoperte da materiale di riporto e terreno vegetale.
Successivamente con nota in data 1.6.98 n. 9557/98 il Magistrato per il Po, autonomamente ha trasmesso il progetto di una autorimessa, redatto dal Comune di Livigno. Detta autorimessa è prevista in un tratto dell’argine, suddetto, situato a monte della zona riguardante il sopra richiamato restringimento di sezione.
La Sezione, pertanto, atteso che i progetti strada ed autorimessa rientrano nel parere di concessione, ha ritenuto di esaminarli congiuntamente.
Fa parte degli elaborati progettuali, la verifica idraulica in data marzo 1997 del tecnico incaricato dal Comune, tendente ad accertare l’idoneità del nuovo rilevato nella sua funzione di arginatura del torrente Spol, nel tratto corrispondente alla Sezione 22 e seguenti. In tale tratto vi è la riduzione della capacità di smaltimento della portata di piena dell’alveo, rispetto a quella originariamente prevista.
Tale verifica era stata richiesta dal Provveditorato alle OO.PP. al comune di Livigno che ha provveduto ad incaricare un ingegnere.
La verifica comprende:
  1. la determinazione delle portate di piena: essa è stata eseguita con l’impiego di due metodi:
  1. formula del Forti con i coefficienti validi per le zone con precipitazioni massime giornaliere inferiori a 200 mm, ne risulta una Qmx = 547 m3/s
  2. Iskowski che dà come risultato Qmx = 493 m3/s.
Per il dimensionamento delle opere il calcolatore assume la portata Qmx = 490 m3/s
  1. per le verifiche idrauliche, al fine di controllare se le sezioni dell’alveo, in corrispondenza del restringimento risultino ancora idonee allo smaltimento della portata di piena di m3/s 490, l’ingegnere incaricato ha previsto l’utilizzo delle formule che regolano il moto uniforme.
Inoltre il calcolatore ha osservato che le verifiche effettuate hanno validità esclusivamente in una fase transitoria in cui il livello del Lago non raggiunga il livello massimo pari a 1805 m s.l.m.
Rileva pure che quando l’invaso raggiunge la quota massima di 1805 m s.l.m., esso risale l’alveo dello Spol fino alla Sezione 22, rendendo inutile ogni verifica al riguardo.
Agli atti risultano allegati:
- il verbale della riunione del 2 novembre 1994 a Livigno fra il sindaco del comune di Livigno ed i rappresentanti dell’E.K.W. Da tale verbale emerge che gli intervenuti, dopo un riesame degli atti e del disciplinare delle parti, decidono come punti fermi ai fini della progettazione e della realizzazione dell’opera prevista dal Comune, i seguenti elementi:
- quota max di invaso 1805 m s.l.m.;
- portata max dello Spol 250 m3/s;
- osservanza della zona di rispetto;
- cautele per la protezione del drenaggio;
- il verbale della riunione della "Commissione italo-svizzera di vigilanza e sorveglianza dell’esercizio delle utilizzazioni dello Spol ed affluenti concesse all’E.K.W. ed all’A.E.M. di Milano, tenutasi nei giorni 13 e 14 ottobre 1997.
Dal verbale risulta che:
- l’A.E.M. ha effettuato le necessarie verifiche per accertare la compatibilità tecnica del suo progetto relativo all’alveo di magra dello Spöl con quello del Comune di Livigno relativo alla nuova strada urbana Bondio - Lago III stralcio tratto Ponte - Le Ponti sul torrente Federia.
L’ingegnere Molinari per l’E.K.W. ha dichiarato che non ha ricevuto la copia del progetto della strada di che trattasi. Il sindaco di Livigno ha assicurato il predetto ingegnere che al più presto essa verrà consegnata all’E.K.W. per le verifiche che possono interessare tale Società.
Infine, si fa presente che dal "Registro Mondiale delle Dighe" e dalle informazioni assunte dal Servizio Dighe Italiano e dell’A.E.M. di Milano risulta che gli organi di scarico di superficie e di fondo della Diga di Ponte del Gallo smaltiscono rispettivamente m3/s 280 e m3/s 200 per un totale di 480 m3/s.
Per quanto riguarda il progetto dell’autorimessa, inviato direttamente dal Magistrato per il Po - Ufficio tecnico per il bacino Idrografico del Po Lombardo, va fatto presente quanto segue:
"Pervenuti dal provveditorato alle OO.PP. per la Lombardia si trasmettano per competenza gli atti relativi al progetto delle opere di cui all’oggetto in quanto trattasi d’opera connessa a grande derivazione ed agli accordi Italo - Svizzeri".
Il progetto prevede la costruzione di una autorimessa incorporata nell’argine e posta notevolmente a monte della richiamata sezione 22 e a circa 50¸ 100 m dalla sponda sinistra del fiume Spöl.
Detti dati sono desunti in modo non preciso e puntuale in quanto la documentazione non presenta una visione completa e d’insieme delle opere stesse.

CONSIDERATO

In merito alle situazioni progettuali prima descritte interessanti sia il restringimento delle sezioni 22 - 37 nonché la realizzazione dell’autorimessa interrata si osserva:
- manca il parere dell’Ufficio Idrografico del Po di Parma sulla relazione idrologica - idraulica Marzo 1997 dell’ingegnere incaricato dal Comune;
- nella relazione idrologica di progetto non sempre sono indicati gli elementi giustificativi e le indagini svolte che hanno portato alla scelta dei coefficienti introdotti nelle formule adottate, né alla determinazione dell’area del bacino imbrifero sotteso e del coefficiente di deflusso, (come per esempio il valore b=1 nelle formule del Forti). Risulta necessario inoltre completare le indagini e le elaborazioni in uso in idrologia per situazioni della fattispecie, al fine di ottenere anche, in analogia alle precedenti valutazioni dell’Engadiner del 1974; i valori statistici delle portate da riferirsi a tempi di ritorno di 100 - 200 - 300 e 1000 anni
- nella predetta relazione non sono stati considerati gli elementi di carattere geologico né del trasporto solido del bacino dello Spol;
- la portata di piena di m3/s 490 calcolata dal predetto tecnico (senza elaborazione di carattere statistico in ordine ai tempi di ritorno) risulta molto superiore a quella indicata nello studio idrologico, novembre 1974, predisposto dall’Elettrowatt di Zurigo (E.K.W.) in osservanza al voto del 4.4.1974 n. 735/73 del Consiglio Superiore.
Tale studio riassume infatti le elaborazioni di calcolo dei profili del pelo liquido del torrente Spöl per diverse portate ivi incluso il valore dell’evento a frequenza centennale pari a m3/s 120 assunto nei calcoli stessi. Si osserva che la portata di piena di m3/s 490 è altresì superiore a quella di m3/s 250 stabilita dal comune di Livigno ed Engadiner nel verbale 2 novembre 1994.
- l’Ufficio Idrografico del Po con nota n. 88 del 27.01.1975 nell’esprimere il parere sullo studio suddetto dell’E.K.W., ha fatto presente che dal punto di vista idrologico sono state rispettate le valutazioni della portata massima al colmo con probabilità 1 : 100 anni pari a m3/s 120, di cui alla nota 3.06.1964 n. 756 ed alla relazione 24.03.1971 della competente sezione idrografica di Milano.
Di conseguenza detto ufficio, nell’esprimere parere favorevole alla componente idrologica adottata in progetto, concordava con la proposta formulata nello studio Engadiner, circa l’assegnazione di un cautelativo franco da imporre al tracciato delle opere di difesa.
Fra le valutazioni delle portate di piena della Sezione Idrografica di Milano (1971) e dell’E.K.W. (1974) e quella del marzo 1997 del tecnico incaricato dal Comune sono trascorsi rispettivamente 26 e 23 anni, per cui occorre un aggiornamento dei valori delle portate.
In relazione a ciò è, pertanto, indispensabile acquisire il nuovo parere dell’ufficio idrografico del Po sulla situazione aggiornata nonché quello dell’E.K.W.
Per quanto riguarda le elaborazioni di carattere idraulico, viste le carenze insite nella relazione del marzo 1997 del Comune e prima descritte occorre che, per la portata da stabilire, siano calcolati i profili di piena, considerando il moto permanente.
I profili dovranno essere calcolati con il Lago invasato fino sotto la quota di sbocco e con il Lago alla quota di massimo invaso. Nei due casi è comunque da valutare l’effetto del deposito di materiale solido trasportato della corrente specie nella zona di sbocco.
E’ quindi da valutare il trasporto solido e la possibilità di interrimento parziale dell’alveo. La velocità della corrente in piena va calcolata per l’alveo principale e per le zone golenali; sarà così possibile valutare come debbano essere realizzate le difese di sponda.
I verbali allegati agli atti e prima richiamati in data rispettivamente 2 novembre 1994 e 13.14 ottobre 1997, hanno posto in evidenza: il primo la decisione del comune ed E.K.W. di considerare come punto fermo la portata di m3/s 250 e la quota di 1805 s.l.m. del livello di massimo invaso ai fini della progettazione e realizzazione del progetto ora in argomento; il secondo la comunicazione che l’A.E.M. aveva effettuato le necessarie verifiche per accertare la compatibilità tecnica del suo progetto relativo all’alveo di magra dello Spol con quello del Comune di Livigno concernente la nuova strada Ponte Le Ponti sul torrente Federia. In tale occasione l’E.K.W. aveva dichiarato, tramite il suo rappresentante ing. Molinari, di non aver ricevuto la copia del progetto. Il Sindaco di Livigno aveva assicurato l’E.K.W. che al più presto avrebbe consegnato gli elaborati per le verifiche che potevano interessare tale Società.
- dovrà essere presentato un unico progetto riguardante sia l’autorimessa interrata che il nuovo tracciato arginale ultimando le debite verifiche statiche e geotecniche previste dalle leggi vigenti nonché quella di carattere idraulico in ordine alla complessa situazione locale. Così pure dovranno essere forniti precisi chiarimenti sulle caratteristiche costruttive dei rilevati arginali stradali compresa la traversa fra la nuova strada urbana e la via Resia.
In particolare il progetto dovrà contenere:
- una corografia dove sia riportato, a colori distinti, il tracciato dell’originaria sede stradale di cui al progetto 1974 del Comune di Livigno sulla base delle sezioni considerate dalla relazione idrologica novembre 1974 dell’Engadiner, ed il tracciato della nuova strada oggetto di esame con l’indicazione delle relative sezioni;
- una cartografia tale da individuare nel suo insieme il complesso delle opere da realizzare di cui i relativi grafici progettuali dovranno essere leggibili e con precisi riferimenti.
E’, infine, da precisare che gli atti connessi alla concessione di cui trattasi (viabilità, argini, autorimessa) siano trasmessi per il tramite della Direzione Generale della Difesa del Suolo previa istruttoria della stessa.

Tutto quanto sopra premesso e considerato la Sezione all’unanimità

E’ DEL PARERE

CHE il progetto presentato dal Comune di Livigno riguardante l’anello idraulico a salvaguardia dell’abitato di Livigno (sez. 22 - 37 viabilità sull’argine) e quello relativo all’autorimessa interrata riguardante le opere connesse alla concessione per grande derivazione ad uso idroelettrico assentita alla Società E.K.W. di Thusis e all’A.E.M. di Milano siano da restituire affinchè siano rielaborati ed integrati sulla base delle prescrizioni di cui ai precedenti "considerato", tenendo in debito conto le disposizioni di cui al R.D. 11.12.1933 n. 1775 con particolare riferimento alla indicazione dell’autorimessa interrata.