TERZA SEZIONE
Seduta del 29.09. 99
Voto n. 356
OGGETTO:
Porto di Napoli. Progetto definitivo di prolungamento del Molo Flavio
Gioia.
Importo complessivo dei lavori £ 11.552.620.600.
NAPOLI
LA SEZIONE
VISTA la nota 5527/5534 Div. II NA D4 in data 17/09/99 con cui
la Direzione Generale delle OO. MM. ha trasmesso, per esame e parere, il
progetto dei lavori indicati in oggetto;
ESAMINATI gli atti pervenuti;
UDITA la Commissione Relatrice (Ranieri, Migliore, Stura, Colombo);
PREMESSO
L'Autorità Portuale di Napoli propone il progetto di adeguamento
tecnico-funzionale del Molo Flavio Gioia, con prolungamento dello stesso
per una lunghezza di m 42.65 per l’intera larghezza che è di m 105
circa. Le opere comprendono anche il prolungamento delle due vie di corsa
(presenti solo a servizio della banchina di levante), previste per l’istallazione
di gru portainer da 50 t.
Il progetto, ricade in area portuale destinata a traffico di merci
in contenitori e riguarda l'attuazione parziale di un piano di adeguamento
tecnico-funzionale del porto elaborato dall'Autorità Portuale di
Napoli, che ha acquisito il parere favorevole di questa Sezione nella stessa
seduta (con voto n. 354 del 29.09.1999).
La richiesta di ampliamento, come si legge nella relazione tecnico
illustrativa allegata al progetto, è motivata dalla necessità
di fornire più idonei ed adeguati banchinamenti per le navi porta-containers
di nuova generazione, per fronteggiare il previsto incremento di traffico
commerciale nel settore terminalistico, la cui evoluzione è documentata
nel corpo della citata relazione.
L'importo complessivo dell'intervento, così come proposto dall'Autorità
Portuale di Napoli, ammonta a complessive Lire 11.552.620.600.
Il Molo Flavio Gioia, attualmente destinato al traffico di merci in
contenitori è in concessione, ex art. 18 L. 84/94, alla SPA T.F.G.
- TERMINAL FLAVIO GIOIA, tenuto conto che, come si legge dalla relazione
illustrativa, "con Deliberazione del Comitato del 8/6/98 l’Autorità
Portuale di Napoli indicava la T.F.G. quale soggetto concessionario delle
aree demaniali marittime del Porto di Napoli comprendenti il Molo Flavio
Gioia ed i piazzali in radice e ne autorizzava l’anticipata occupazione".
Nel 1989 il Consorzio Autonomo del Porto, all'epoca competente per
le aree demaniali marittime del Porto di Napoli, sottopose al Consiglio
Superiore dei LL. PP. il progetto dei lavori di adeguamento e ristrutturazione
del terminal contenitori del Molo Flavio Gioia e della Calata Granili,
prevedendo sia interventi di consolidamento ed adeguamento tecnologico
del banchinamento di levante, sia interventi propedeutici all’approfondimento
dei fondali (rif. voto n. 49 del 18/04/89). Tali interventi avevano lo
scopo di adeguare il Molo Flavio Gioia al traffico di merci in contenitori.
Da ultimo, con voto n. 198 del 16/7/98, questa Sezione ha espresso parere
favorevole alla perizia di variante tecnica e suppletiva per i lavori sopra
indicati che a tutt’oggi sono in corso di completamento.
Il progetto in esame prevede, in analogia con l'ampliamento già
proposto ed esaminato con parere favorevole di questa Sezione (rif. voto
n 355 in pari data) per il Molo Bausan, la realizzazione di una nuova struttura
costituita da un impalcato a giorno fondato su pali del diam. 1.200 mm
ubicati, in pianta, su di una maglia regolare ad interasse non superiore
a m 7.56.
La struttura proposta è del tutto analoga a quella per il prolungamento
del Bausan, differenziandosi da questa solo per la larghezza del molo (il
Molo Flavio Gioia è largo 105 mt mentre il Molo Bausan è
largo ca 165 mt) e per la presenza di vie di corsa solo a servizio del
banchinamento di levante.
L'impalcato è costituito da elementi in c.a. gettati in opera
(travi per vie di corsa), da elementi in c.a. preassemblati a piè
d'opera e successivamente varati (pulvini, piastre, travi "antirisacca"
e travi di bordo) e da un getto in c.a. in opera a completamento dell'impalcato,
nel quale sono ospitate le canalizzazioni ed i pozzetti dei sottoservizi.
Il progetto prevede, altresì, la costruzione di una nuova torre
faro e degli arredi di banchina (bitte, parabordi etc.).
In particolare, come si legge dalla relazione tecnico illustrativa
di progetto, "le opere previste nel progetto di completamento e prolungamento
del Molo Flavio Gioia consistono essenzialmente nella realizzazione di
una nuova struttura in c.a. su pali da eseguirsi nello specchio acqueo
protetto antistante il molo stesso per un lunghezza di mt. 42,65 f.t..
(……)
I criteri informatori che hanno governato le scelte progettuali –come
si riferisce ancora nella relazione di progetto- possono essere così
indicati:
-
esecuzione di un’opera di caratteristiche strutturali e di portanza simili
a quella esistente (per la parte già ampliata) ed in grado di sopportare
un carico di contenitori da 20 t (40 piedi - dim. 2.50 x 6.0 m) a 40 t
(12 piedi - dim 2.50 x 12.0 m) disposti su 5 ordini;
-
semplicità esecutiva con possibilità di utilizzare l’esistente
testata del molo Bausan per la prefabbricazione di parti strutturali da
assemblare in opera;
-
ottimizzazione degli spazi da adibire al cantiere sia a terra che a mare,
promuovendo interventi che non pregiudichino il normale flusso delle attività
portuali e non siano in conflitto con le manovre delle navi in ormeggio
ed in transito;
-
massima limitazione delle attività di movimento terra e di materiali
sfusi che hanno impatto sia con le attività portuali che con il
territorio;
-
economia di gestione e di manutenzione delle strutture di progetto;
-
velocità di esecuzione delle opere.
In particolare si evidenzia che la struttura di progetto risulta completamente
indipendente da quella preesistente per quanto attiene alla resistenza
alle sollecitazioni verticali mentre, limitatamente alle sollecitazioni
orizzontali (sisma e tiro alla bitta), la nuova struttura risulta essere
vincolata alla preesistente dalle vie di corsa delle gru portainers e dalle
travi di collegamento, queste ultime finalizzate ad assorbire l’intera
sollecitazione orizzontale senza ulteriore cimento per i pali stessi.
La nuova opera di progetto può essere così sinteticamente
descritta per fasi omogenee di lavorazione:
-
Prima dell'inizio di ogni attività è prevista la bonifica
da ordigni bellici dell'intero specchio acqueo interessato dall'intervento
di ampliamento; tale operazione deve essere effettuata in conformità
alle disposizioni normative e da quelle impartite dal genio Militare da
una ditta specializzata e dotata dei requisiti normativi, all'uopo incaricata
dall'Impresa appaltatrice dei lavori. Prima di procedere alle altre attività
l'appaltatore deve produrre alla Direzione dei Lavori la certificazione
rilasciata dalla ditta specializzata attestante l'avvenuta bonifica, vistata
dagli uffici competenti del Genio Militare.
-
Ancora prima dell'inizio di ogni attività è prevista una
campagna di ricerca delle emergenze archeologiche; tale operazione deve
essere effettuata in conformità alle disposizioni normative e da
quelle impartite dalla Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta
da una ditta specializzata e dotata dei requisiti normativi, all'uopo incaricata
dall'Impresa appaltatrice dei lavori. Prima di procedere alle altre attività
si dovrà acquisire il nulla-osta rilasciato dalla competente Soprintendenza
all’esecuzione dei lavori; tali interventi saranno finanziati dall’A.P.
e scorporati dall’appalto.
-
Le opere di accantieramento (anche eseguibili contestualmente alla bonifica
da ordigni bellici di cui al p.to 1) sono relative alla costruzione del
recinto di cantiere sulla testata del molo Flavio Gioia, all’installazione
del cantiere (con le specifiche indicate nel prosieguo), con la delimitazione
a mezzo di boe galleggianti luminose dello specchio acqueo interessato
dall’intervento.
-
Successivamente, con l’utilizzo di una sorbona montata su M/Pontone, si
procede alla pulizia del fondale a ridosso della testata.
-
Si prevede quindi l’esecuzione da mare, con utilizzo di idoneo mezzo marittimo
(motopontone dotato di macchina perforatrice), di un reticolo di pali di
diam. di 1200 mm ad interasse di 7.50x7.50 m (salvo diverse disposizione
in pianta) previa vibroinfissione dei lamierini in acciaio di spessore
di cm.1.0, dotati di scarpa a taglione. Tali pali, armati con una gabbia
di acciaio tipo FeB44K, sono completati da un getto in opera in cls RCK
300 posto in opera con tubo – getto. I pali si attestano alla quota di
+0.50 m s.l.m. ad esclusione di quelli che dovranno sostenere le travi
delle vie di corsa che risultano ribassate alla quota di +0.15 m s.l.m..
. Dopo il getto di cls del palo si provvede al recupero parziale del lamierino,
che verrà lasciato in opera solo per una lunghezza di m 18.0. Su
tali pali viene effettuata, a completamento del getto, la rasatura a filo
di tuboforma ed è prevista la posa in opera di una gabbia di armatura
del diam. ext. di 20 mm al centro del palo, che fuoriesce della lunghezza
di m 0.75 dal palo stesso. I pali verranno realizzati esclusivamente da
mare con il pontone parallelo all’attuale testata del molo, procedendo
da est verso ovest, al fine di non pregiudicare - durante il corso dei
lavori - la fruibilità del canale di accesso al Porto.
-
Dopo il completamento dei pali vengono varate in opera sul fondale, con
l’utilizzo di idonei mezzi di sollevamento su M/pontone, le travi antirisacca
che vengono infilate tra i pali posti a perimetro esterno dell’ampliamento.
Tali travi in c.a., configurate con sezione corrente a T rovescio e con
le estremità semicircolari per scivolare sul lamierino di acciaio
dei pali, hanno lo scopo di stabilizzare il fondale in prossimità
del perimetro esterno e di costituire un ostacolo al trasporto solido dovuto
allo "scour di fondo". Dette travi in c.a. vengono prefabbricate a piè
d’opera, sulla testata del molo Flavio Gioia, con l’ausilio di casseri
vibranti.
-
Successivamente alla realizzazione dei pali vengono armate con casseri
autoportanti a perdere (in lastre di cls armato) le travi delle vie di
corsa che hanno una sezione a "T" rovescio pressappoco regolare. Il montaggio
delle dalles e, successivamente delle armature, deve avvenire con l’ausilio
di idonee motobarche dotate di mezzi di sollevamento. Dopo il montaggio
delle armature ed al fissaggio dei binari delle vie di corsa si procede
al getto del calcestruzzo con motopompe ed autobetoniere poste alla testata
del Flavio Gioia.
-
Sulla testa dei pali vengono poste in opera delle strutture scatolari in
c.a. realizzate a piè d’opera, dotate di un foro superiore del diam.
f
30 cm che consente la fuoriuscita delle gabbie di acciaio diam. 20 mm dei
pali. Il sistema complanare di appoggi costituito dalle cuffie e dalle
ali delle travi delle vie di corsa, tutte attestate alla quota estradosso
+0.90m costituisce il piano di posa delle piastre prefabbricate in c.a..
-
Le piastre modulari in c.a. (costruite in n. 17 tipologie dimensionali
diverse) vengono prefabbricate in cantiere sulla testata del molo Flavio
Gioia, con l’utilizzo di casseri vibranti autosformanti. Esse vengono poste
in opera con idonei mezzi di sollevamento (di cui si riferisce nelle specifiche
tecniche) dalla testata del molo Flavio Gioia ovvero dal pontone. Al disotto
delle piastre, in corrispondenza degli appoggi, vengono posti in opera
dei cuscinetti in neoprene dello spessore di mm 30, prima della posa delle
piastre.
-
A completamento del profilo delle banchine vengono varate da terra ovvero
da mare (a mezzo di idoneo pontone semovente) le travi di bordo, costruite
a piè d’opera in n. 11 tipologie diverse (costruite in testata del
Molo Flavio Gioia con una tecnologia simile a quella adottata per le piastre
in c.a.), Le armature che fuoriescono da dette travi di bordo sono unificate
a quelle del getto della sovrastruttura con saldature e manicotti di sovrapposizione.
-
Dopo la posa in opera delle piastre e delle travi di bordo viene gettata
(in opera) la sovrastruttura per uno spessore di calcestruzzo Rck250 s=55
cm, previa posa in opera di armatura a doppia maglia in filanti di acciaio
Feb44k. Nel corpo della stessa sovrastruttura vengono annegati i conduits
per i sottoservizi nonché i tiranti delle bitte.
-
Dopo il getto della sovrastruttura (con l'estradosso sottoposto di 10 cm
alla superficie finita del molo a q. +2.30 m s.l.m.), si provvede alla
posa in opera di reti elettrosaldate diam. 6 mm, maglia 15 x 15 cm, ed
al successivo getto di calcestruzzo Rck 250 con spolvero superficiale di
miscela al quarzo nella misura di kg 3 di quarzo sferoidale e 2 kg di cemento
525 per ogni metro quadro di pavimentazione. La finitura superficiale,
a presa avvenuta del cls, viene affidata alla frattazzatura meccanica a
mezzo macchina rotante a pali.
-
A completamento delle finiture vengono poste in opera, negli alloggi zancati
e staffati nel corpo della soletta, le griglie di sfiato in acciaio ed
i pozzetti di copertura degli impianti.
-
E’ previsto quindi l’infilaggio dei cavi dell’impianto elettrico e la posa
in opera degli apparecchi di erogazione di energia. Vengono poi montate
le tubazioni dell’impianto idrico, i pezzi speciali e le prese di erogazione
acqua per le navi.
-
Nella parte centrale della nuova area di progetto è prevista la
costruzione di un basamento in calcestruzzo sul quale deve essere montata
una torre faro in acciaio di m 25 di altezza con n. 8 proiettori asimmetrici
e con le caratteristiche di cui alle specifiche tecniche di progetto.
-
In testata alle due vie di corsa si montano le strutture in carpenteria
metallica di fine corsa, idoneamente tirafondate nel corpo della struttura.
-
In ultimo si prevede, a completamento, il varo sugli ormeggi di ponente
(n. 45 e n. 46) dei distanziatori in blocchi di cls e quindi, su tutti
i nuovi banchinamenti, il montaggio delle catenarie, degli anelloni e dei
parabordi in gomma, ancorati alle zanche predisposte prima del getto della
sovrastruttura e che attraversano le travi di bordo.
-
Dopo la smobilitazione del cantiere di prefabbricazione sulla vecchia (ora
attuale) testata del Molo Flavio Gioia, si procede alla esecuzione dei
micropali, come indicato nei disegni, sia a sostegno del prolungamento
delle travi delle vie di corsa, sia a sostegno delle travi in c.a. che
formano il collegamento sismico.
-
Quindi si provvede alla costruzione delle strutture in c.a. ovvero alla
trave di coronamento dei micropali dim.300 x h=160 cm (a ciglio banchina)
di connessione tra nuovo e vecchio corpo ed alle quattro travi di collegamento
delle preesistenti vie di corsa con quelle di nuova realizzazione.
-
Si procede - in conclusione - al montaggio dei binari delle vie di corsa
ed alla finitura superficiale delle aree interessate dai locali interventi
descritti al punto precedente.
-
Per ultimo si prevede la smobilitazione totale del cantiere, con il ripristino
integrale delle aree utilizzate per il cantiere di prefabbricazione.
Le fasi costruttive sopra esposte indicano le caratteristiche tipologiche
dell’intervento. In realtà il progetto, come si rileva dal programma
dei lavori, prevede una successione di interventi che consente l’avanzamento
della sovrastruttura (posa in opera delle piastre e getto di completamento)
da terra verso la testata, senza l’utilizzo di mezzi marittimi. Questi
infatti sono adoperati solo per la formazione dei pali, la posa in opera
delle travi antirisacca e delle travi di bordo. A mezzi marittimi di modesta
dimensione (motobarche attrezzate con gruetta, rimorchiatori, etc.) sono
delegate le funzioni di varo delle cuffie e di assistenza del getto delle
travi delle vie di corsa. Il resto degli interventi, come riferito, viene
eseguito da terra con idonei mezzi di sollevamento e varo, in progressione
dalla testata attuale a quella di progetto.
Il quadro economico allegato al progetto risulta essere il seguente:
Lavori e somministrazioni |
|
Importo soggetto a ribasso d’asta |
Lire 9.537.490.339 |
Importo non soggetto a ribasso d’asta |
Lire 501.973.176 |
Totale per lavori e somministrazioni |
Lire 10.039.463.515 |
Somme a disposizione |
|
Imprevisti (5% x Lire 10.039.463.515) |
Lire 501.973.176 |
Monitoraggi e prospezioni archeologiche |
Lire 60.000.000 |
Spese tecniche (D.L. e Collaudi) |
Lire 500.000.000 |
Oneri per Responsabile per la sicurezza |
Lire 150.000.000 |
Spese generali (3% x Lire 10.039.463.515) |
Lire 301.183.905 |
IVA |
Lire 0 |
Totale per somme a disposizione |
Lire 1.513.157.081 |
Importo complessivo |
Lire 11.552.620.596 |
L'Autorità Portuale di Napoli, con nota n. 6378 del 22.09.1999,
ha trasmesso, ad integrazione e revisione, alcuni ulteriori elaborati analitici
(relazione geologico – geotecnica / rev.b, relazione comparativa sulle
soluzioni progettuali, relazione di calcolo - integrazioni, elenco prezzi
unitari con indicazione degli oneri per la sicurezza, elenco elaborati
/rev.b).
La "Relazione comparativa sulle soluzioni progettuali" propone un'analisi
comparata "costi – benefici" di tre possibili soluzioni progettuali: struttura
con muro di banchina a cassoni, struttura a giorno su pali e struttura
con muro di banchina a massi. In tale relazione si legge che "l’analisi
comparativa sui fattori ambientali è stata condotta rispetto ad
una serie di elementi di valutazione che, per quanto sopra riportato, rappresentano
gli elementi più rappresentativi per una corretta valutazione della
compatibilità con le condizioni ambientali al contorno. Essi sono:
-
tempi di esecuzione delle opere
-
interferenze operative a mare
-
interferenze operative a terra
-
interferenze operative con rete stradale ed autostradale esterna al porto
-
interferenze operative con realtà portuale
-
tempi di acquisizione dei pareri e/o autorizzazione da parte degli Enti
terzi
-
interferenze strutturali con manufatti preesistenti".
Nel paragrafo "conclusioni" si legge: "Per tutte le motivazioni sopra esposte
nell’analisi comparativa delle soluzioni strutturali, si ritiene giustificabile
e sostenibile unicamente la soluzione con struttura a giorno su pali che,
sebbene più costosa (circa del 10%), comporta certamente un minor
tempo di esecuzione (circa la metà), meno impedimenti amministrativi
(vd. Decreto Ministro dell’Ambiente per escavo fondali), e – prima di ogni
altra cosa - un impatto compatibile con le realtà operative del
Porto di Napoli."
La relazione geologico - geotecnica (rev. B) riporta uno studio geologico
di inquadramento nonché uno studio geotecnico per la caratterizzazione
delle aree di sedime, basato sulla acquisizione dei dati rilevati nel corso
di sei campagne di indagini e precisamente:
-
Campagna di indagine per l’elaborazione della Carta Geologico-tecnica del
sottosuolo di Napoli (1967);
-
Indagine CASMEZ per la realizzazione dello "Svincolo Via Marittima - Porto
- Autostrade" (1968);
-
Indagine per i lavori di sistemazione delle aree da acquisire nell’ambito
portuale e spostamento del fascio di binari (Prof. D. Stanzione, 1986);
-
Indagini eseguite per la realizzazione e l’ampliamento della Centrale elettrica
ENEL di Napoli -Levante di Vigliena (1965 ÷1994);
-
Indagini eseguite per conto del Genio Civile – OO.MM. di Napoli dalla A.T.I.
Ariola Pali–SISPI–GEOSURVEYING - Completamento Nuova Darsena (1999);
-
Indagini eseguite nell’ambito della corrente progettazione sulla testata
del Molo Flavio Gioia (1999).
Lo studio si conclude con una sintesi delle indagini e la caratterizzazione
geomeccanica dei terreni nonché con l'analisi statico - deformativa
del complesso palo terreno con determinazione del valore del carico limite.
Nella relazione "Schematizzazone di calcolo e verifica dei muri di
banchina" è riportato il calcolo delle sollecitazioni sui micropali
previsti per il consolidamento del muro di banchina esistente con determinazione
del relativo carico limite ed analisi statico deformativa dello stesso.
Il programma dei lavori prevede l'esecuzione delle opere in 18 mesi
e riporta la sequenza analitica delle attività di cantiere.
Il disciplinare tecnico e prestazionale indica le prescrizioni operative
generali e per le singole categorie di lavoro.
Il Dirigente Tecnico di zona si è espresso preliminarmente sul
progetto con nota n. 126 del 21/09/99, condividendo in generale le considerazioni
e le osservazioni formulate nella relazione d’istruttoria dell'Ufficio
del Genio Civile per le OO. MM. di Napoli con nota prot. N. 3262 del 21/9/99,
e ritenendo che il progetto stesso fosse da trasmettere al Consiglio Superiore
dei LL. PP. per l'esame ed il parere definitivo.
CONSIDERATO
In sintesi, gli obbiettivi che il progetto in argomento si prefigge
di raggiungere attengono ad un adeguamento funzionale, strutturale ed impiantistico
del Molo Flavio Gioia, il quale nella sua attuale configurazione, appare
inadeguato per l’accosto e l’ormeggio di navi porta contenitori di nuova
generazione.
Le considerazioni in merito alle implicazioni di carattere generale
dell'ampliamento di che trattasi sulla funzionalità del porto, anche
in relazione alle interferenze con le infrastrutture al contorno, sono
state già trattate da questa Sezione con voto n. 354 del 29.09.1999
avente ad oggetto l'adeguamento tecnico-funzionale del Piano Regolatore
Portuale di Napoli.
Preliminarmente la Sezione, esaminata la relazione comparativa elaborata
dai progettisti sulle possibili soluzioni alternative, di cui sopra si
è riferito, ne condivide le conclusioni. In particolare la soluzione
progettuale adottata (impalcato a giorno su pali), alla luce dell'analisi
posta a supporto, risulta essere quella ottimale per consentire, nel breve
periodo e con minimi interferenze sulle infrastrutture al contorno (che
dovranno restare in esercizio per tutta la durata dei lavori), l'esecuzione
dell'opera in parola.
In generale, nella relazione comparativa appare ben motivata la scelta
strutturale operata, evidenziando che un’analoga soluzione venne già
adottata nel 1974 in occasione dell’ultimo adeguamento tecnico del Molo
Bausan, sempre nel porto di Napoli, come si rileva dal voto n 379 del 18/12/74
della Delegazione Speciale presso la Cassa del Consiglio Superiore dei
LL. PP..
I rilievi mossi in fase istruttoria, dal Capo dell'Ufficio del Genio
Civile per le OO. MM. di Napoli e dal Dirigente Tecnico di Zona, appaiono
sostanzialmente superati dagli elaborati integrativi inoltrati dall'Autorità
Portuale di Napoli con la nota citata nelle premesse.
In effetti i progettisti, con i suddetti elaborati integrativi e di
modifica, hanno fornito adeguati chiarimenti in ordine alle considerazioni
degli Uffici in fase istruttoria.
Esaminato il progetto nel suo complesso, lo stesso si ritiene correttamente
redatto, con prezzi mediamente congrui e completo degli elaborati necessari,
sia tecnici che amministrativi, per rappresentare adeguatamente le opere
da realizzare, tenendo conto che trattasi di progettazione definitiva,
fatto salvo quanto segue.
In particolare la Sezione rileva che:
-
al fine di garantire la necessaria durabilità delle opere in c.a.,
con particolare riferimento alla conservazione della resistenza meccanica
del cls ed ai provvedimenti anti - corrosione dell'acciaio di armatura,
il progetto esecutivo dovrà tener conto delle "Linee guida sul cls
strutturale" sulle quali il Consiglio Superiore dei LL.PP. si è
espresso favorevolmente con voto n. 316 del 19.11.1996, attribuendo un’appropriata
classe di esposizione ed operando, quindi, un’opportuna scelta dei materiali
e delle modalità esecutive;
-
nel progetto esecutivo dovrà essere elaborato un idoneo modello
di calcolo, che tenga conto dell’effettiva geometria della struttura di
progetto e del sistema dei vincoli, in grado di dimostrare analiticamente,
sia in termini di sollecitazione che in termini di deformazione, la conformità
del comportamento strutturale dell'impalcato su pali al modello strutturale
ipotizzato dai progettisti (impalcato infinitamente rigido nel proprio
piano);
-
nel progetto esecutivo le calcolazioni statiche dovranno essere sviluppate
per ogni tipologia di membratura strutturale, con specifico riferimento
a tutte le condizioni di carico orizzontali e verticali;
-
nel progetto esecutivo dovranno essere chiaramente indicate, anche nel
piano di manutenzione, le prescrizioni relative alle condizioni di uso
del molo con specifiche indicazioni sui valori dei carichi verticali ammissibili,
distribuiti e concentrati, e sui parametri dimensionali delle navi alle
quali dovrà essere consentito l’ormeggio;
-
il disciplinare tecnico e prestazionale dovrà essere adeguato, per
la parte amministrativa, alle vigenti in materia, in particolare alla legge
n. 415/98; inoltre, il disciplinare dovrà contenere più puntali
indicazioni in merito alle prove di carico sui pali, di grande e di piccolo
diametro, alle prove di carico dell'impalcato e delle singole membrature
strutturali. La Sezione suggerisce di riconsiderare, in fase di progettazione
esecutiva, la necessità dell'utilizzo delle cosiddette travi "antirisacca",
definite impropriamente "antirisacca" dai progettisti, alle quali è
invece demandata l’unica funzione di stabilizzare e proteggere il fondale
dagli effetti dello "scour di fondo" prodotto dalle eliche delle navi,
studiando eventualmente soluzioni alternative più valide sotto l’aspetto
tecnico-economico.
Si suggerisce, infine, di valutare la necessità di un miglior collegamento
tra le piastre, intervenendo sulle caratteristiche del getto di completamento.
In ogni caso l’importo complessivo del progetto esecutivo non dovrà
essere maggiore di quello previsto con il progetto ora in esame.
Tutto ciò premesso e considerato, la Sezione
all'unanimità è del
PARERE
che il progetto definitivo in argomento, redatto dall'Autorità
Portuale di Napoli e relativo al prolungamento del Molo Flavio Gioia, dell'importo
complessivo di Lire 11.552.620.600 sia meritevole di approvazione con le
prescrizioni e i suggerimenti riportati nei precedenti "considerato".
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