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QUINTA SEZIONE
Seduta del 13.05 98
Voto n.608/97
OGGETTO:
ROMA - D.L. 23.10.96 n. 551, convertito con modificazione
nella L. 23.12.96 n. 651, recante "Misure urgenti per il grande Giubileo
del 2000. Passante ferroviario dei laghi. Linee Casilina-Ciampino e Ciampino-Velletri.
Approvazione progetti relativi ai seguenti interventi: fermate di Lanuvio
e Pavona, fermate e parcheggi di San Gennaro.
LA SEZIONE
VISTA la nota n. 6862 del 17.11.1997 con la
quale l’Assessorato Opere e Reti di servizio e mobilità, Settore
49 ha trasmesso al Consiglio Superiore il progetto di cui all’oggetto,
richiedendo il parere ai sensi dell’art. 6 comma 5 della L. 109/94;
VISTA la documentazione integrativa trasmessa
con successiva nota n. 1021 del 30 marzo 1998 per il tramite dell’Italferr;
ESAMINATI gli atti;
UDITA la Commissione relatrice (D’ANTONIO,
BARATONO, LUCCHESE, RANZO).
PREMESSO
La Regione Lazio - Assessorato Opere e Reti di Servizio
e Mobilità, Settore 49, con nota prot. n. 6862 in data 17.11.1997,
pervenuta al Consiglio Superiore dei LL.PP. in data 5.12.1997 ed assegnata
a questa Sezione in data 10.12.1997, ha trasmesso gli elaborati di cui
all’oggetto, richiedendo il rilascio del parere di cui all’art. 6, comma
5, della legge n. 109/’94 e successive modificazioni.
A seguito di un esame preliminare del progetto,
la Sezione ravvisava la necessità di acquisire ulteriore documentazione.
A tale scopo, con nota n. 911 del 23 dicembre 1997
si richiedevano alla Regione Lazio i seguenti elaborati integrativi:
-
Relazione giustificativa del traffico ferroviario con
sintetica analisi costi/benefici.
-
Relazione geologica e geotecnica con relative indagini
finalizzate ad evidenziare le caratteristiche dei terreni su cui sono localizzati
gli interventi, con particolare riferimento a: murature di sostegno, opere
di fondazione e rilevati, ampliamento di fabbricati.
-
Relazione strutturale riguardante i muri di sostegno
ed altri eventuali interventi di ristrutturazione a cui si fa riferimento
negli elaborati trasmessi.
-
Relazione idrologica ed idraulica ai fini della determinazione
delle portate defluenti corrispondenti alle nuove opere, insieme con il
dimensionamento delle opere di smaltimento.
-
In relazione agli aspetti ambientali, predisposizione
di uno studio relativo alle esigenze di mitigazione dell’impatto conseguente
all’incremento dei livelli di inquinamento acustico, i quali richiedono
l’inserimento di opere di mitigazione quali ad esempio barriere antirumore
o simili.
-
Relativamente agli aspetti economici, trasmissione dell’elenco
prezzi di riferimento e predisposizione della stima analitica delle opere
con diversificazione tra opere a corpo ed opere a misura.
A seguito di varie sollecitazioni, ultima con
telemessaggio n. 175 dell’11.3.1998 del Presidente della Sezione, la Regione,
per il tramite della Soc. Italferr, con nota n. 1021 del 30.3.1998 citata
in epigrafe trasmetteva la documentazione richiesta.
Dalla documentazione agli atti si evince quanto
segue.
Attualmente il tratto interessato consta di 27,086
km di linea a semplice binario, con sistema d’esercizio: C.T.C./D.C.O.
(con sede a Ciampino). Regime di circolazione: Bca da Ciampino a Velletri.
L’unica sede di incrocio tra Ciampino e Velletri
è in corrispondenza della fermata di Cecchina, con un "passo d’incrocio
"di km 14,390 (fra Ciampino e Cecchina) e di km 12,696 (fra Cecchina e
Velletri).
La percorrenza tra Roma e Velletri è pari
mediamente 50 minuti con frequenza oraria mediamente di 1 treno ogni 60
minuti.
Gli interventi previsti oggetto del progetto sono
pertanto:
-
trasformazione delle attuali stazioni di Lanuvio e Pavona
(comune di Albano Laziale) a posti di incrocio;
-
realizzazione della nuova fermata in località
S. Gennaro fra Lanuvio e S. Eurosia, nel comune di Genzano.
Con tali interventi si prevede di modificare il passo
d’incrocio consentendo di realizzare un cadenzamento P/D a 30 minuti raddoppiando,
di fatto, la potenzialità della linea.
Nuova Stazione di Pavona
In corrispondenza della fermata, il tracciato della
linea è parte in retta a parte in curva, impostata su raggio di
m 1000, con pendenza di livelletta del 10 per mille.
Il marciapiede esistente, ha modulo di circa 140
m ed altezza sul piano ferro di 25 cm.
Il tracciato è posto per buona parte del
suo sviluppo sulla curva planimetrica di raggio 1000 m, con una velocità
di 100 km/h in rango A.
Il nuovo impianto, è stato studiato con il
fine di minimizzare il costo degli interventi e di ridurre al minimo le
soggezioni sia all’esercizio ferroviario che a quello stradale.
Lascia pertanto inalterato il passaggio a livello,
la cui eliminazione richiederebbe uno studio di un più ampio respiro,
il quale necessariamente comporterebbe interventi aventi ricadute anche
sulla urbanizzazione dei luoghi.
L’intento dei progettisti è stato quello
di limitare gli interventi nell’ambito dell’area ferroviaria e quindi di
non prevedere espropri.
Il nuovo impianto mantiene invariato il tracciato
di corsa attuale ed utilizza in buona misura il marciapiede esistente.
Il nuovo lay-out di stazione è basato sulla
realizzazione di un nuovo binario di incrocio di 135 m di modulo, servito
da nuovo marciapiede di sviluppo 120 m con altezza dal piano ferro di 55
cm.
Il baricentro delle nuove banchine è spostato
verso la zona rettilinea della fermata attuale, lato Ciampino. Il relativo
accesso è garantito internamente da un nuovo sottopassaggio di stazione
ed esternamente sia dal parcheggio attuale che dal marciapiede esistente.
Il posizionamento del nuovo binario di incrocio
comporta un ridisegno dell’area del parcheggio esistente.
Riguardo l’armamento rimane pressocché inalterato
l’andamento planoaltimetrico del binario di corsa, nella soluzione che
viene prospettata.
Le comunicazioni di ingresso al binario di incrocio
sono percorribili a 30 km/h.
Gli scambi previsti sono del tipo 60U/250/0.092
sulla comunicazione lato Ciampino, mentre sono del tipo 60U/250/0.12 sulla
comunicazione lato Velletri, di cui uno figurato in quanto posato sulla
curva di raggio 1000 m.
Al fine di migliorare la posa dello scambio figurato
in curva, facilitare l’incarrozzamento dalla banchina sulla parte di binario
tracciato anch’esso in curva, e migliorare l’andamento longitudinale della
strada in corrispondenza del passaggio a livello, è previsto l’abbassamento
dell’attuale sovralzo dai 7 cm a 4 cm. Ciò comporta una lieve correzione
alla altimetria del binario e al piano di rotolamento stradale in corrispondenza
di detto P.L.
La realizzazione della nuova stazione di incrocio,
comporta la realizzazione di due banchine a servizio del binario di corsa
e di incrocio, serviti da sottopassaggio e rampe di scale, munite di montascale
per portatori di handicap.
La presenza dei montascale ha consigliato di portare
a 3.0 m la larghezza delle scale.
Il sottopasso, dello sviluppo di circa 16.0 m, ha
altezza interna di 2.20 m.
In corrispondenza delle rampe scala sono previste
pensiline di lunghezza adeguata, mentre lo stato dei luoghi ha impedito
la possibilità di realizzare rampe per disabili.
E’ prevista la costruzione di muri di contenimento
della sede ferroviaria in corrispondenza delle nuove banchine, nonché
opere varie di sede e di sistemazione del parcheggio che viene riconfigurato
nel suo insieme.
E’ stato previsto un intervento di ristrutturazione
dell’esistente fabbricato viaggiatori.
Il nuovo dispositivo di stazione, comporta la realizzazione
di un nuovo ACEI (del tipo 019, presenziabile), e quindi oltre a tutte
le opere connesse con l’attivazione dello stesso, vanno aggiunti gli interventi
di adeguamento degli impianti di trazione elettrica.
La linea, esercita in regime di comando centralizzato
del traffico (CTC), necessita di interventi di potenziamento da effettuarsi
sia nell’ambito del posto centrale di telecomando, sia lungo linea, per
quel che riguarda la posa cavi TT.
Vanno poi aggiunti interventi mirati alla richiesta
di maggiore potenza, erogata dalla rete ENEL e modeste opere civili direttamente
connesse alla posa degli apparati ACEI.
Nuova stazione di Lanuvio
La fermata di Lanuvio, sita nel Comune omonimo, è
posta alla progressiva 32+501 della linea a semplice binario, oggi elettrificato,
Ciampino-Velletri, la cui realizzazione risale agli inizi del secolo.
La fermata è delimitata dal cavalcaferrovia
della strada Lanuviese e da un sottovia di strada vicinale; il cavalcaferrovia
ha luce tale da consentire l’inserimento di un futuro binario di raddoppio.
La fermata consta di un fabbricato a servizio dei
viaggiatori e di un marciapiede di circa 130 m di sviluppo, con altezza
dal piano ferro di 25 cm.
In corrispondenza della fermata, il tracciato della
linea è parte in retta e parte in curva con raggio m 495.
La velocità di tracciato in rango A è
di 100 km/h, per cui sulla curva di raggio 495 m vengono raggiunti sovralzi
di 15 cm. Il relativo raccordo parabolico, dello sviluppo di 75 m, ha sghembo
del 2 per mille.
Dopo tale curva, lato Velletri, il rettifilo ha
sviluppo limitato, circa 224 m, prima della successiva curva anch’essa
di raggio stretto, circa 394 m, ed impostata su sovralzo di 15 cm. Lo sghembo
sul raccordo parabolico ha valore anche in questo caso del 2 per mille.
Il relativo raccordo parabolico ha sviluppo di 75 m.
Le caratteristiche del tracciato planimetrico, così
come descritto, limitano notevolmente gli interventi di adeguamento della
fermata a nuova stazione di incrocio, in quanto il tratto rettilineo ha
ampiezza limitata e le curve costituenti flesso hanno raggi minimi in relazione
alla velocità di progetto della linea.
Il nuovo lay-out di stazione, con lievi modifiche
al tracciato è basato sulla realizzazione del nuovo binario di incrocio
di circa 122 m di modulo, servito da marciapiede di pari sviluppo su tale
binario, con altezza dal piano ferro di 55 cm.
Il baricentro della nuova stazione è spostato
lato Velletri rispetto alla fermata oggi in esercizio. Tuttavia, rimane
invariata l’utilizzazione del F.V. in quanto in adiacenza ad esso trova
sistemazione la canna del nuovo sottopassaggio, servito da scale munite
di montascale per portatori di handicap.
E’ prevista la demolizione parziale del vecchio
marciapede della fermata, sito dalla parte opposta rispetto a quello oggi
in esercizio.
Le comunicazioni di ingresso al binario di incrocio
sono percorribili a 30 km/h.
Gli scambi previsti, al fine di limitare l’occupazione
del tratto rettilineo disponibile, sono del tipo 60UNI/170/012, più
corti rispetto agli standards, del tipo 60UNI/250/0.092.
Il nuovo binario di incrocio è posto ad interasse
di m 3.60 rispetto a quello di corsa.
E’ prevista la riduzione del raccordo parabolico
di 75 m di sviluppo a 55 m, sempre con pendenza del 2 per mille, alla fine
del quale di sovralzo raggiunge gli 11 cm, valore ritenuto sufficiente
a garantire le verifiche di ordine cinematico. Alla fine di tale raccordo
parabolico, è previsto un raccordo di sola sopraelevazione sulla
piena curva circolare, per portare il sovralzo dagli 11cm ai 15 cm della
piena curva.
Non sono previste soggezioni all’esercizio, in quanto
la posa degli scambi costituenti comunicazione sul binario di corsa e le
rettifiche del sovralzo sullo stesso si prevede possano essere effettuate
durante le interruzioni di fascia.
Lo spostamento della stazione lato Velletri, comporta
la realizzazione di un sottopassaggio e rampe scala in testata ai nuovi
marciapiedi, in corrispondenza dell’attuale fabbricato viaggiatori.
Le rampe scala, munite di montascale, hanno larghezza
di m. 3.00.
Il sottopasso, dello sviluppo di circa 16 m, ha
altezza interna di m 2.20 e larghezza m 3.00.
Sarà realizzato in regime di esercizio ricorrendo
al sostentamento del binario tramite travi calastrellate.
L’attuale sede, oggi in rilevato in corrispondenza
dei nuovi marciapiedi, viene ampliata e delimitata da muri di contenimento
a causa del maggiore ingombro trasversale richiesto per la posa del nuovo
binario.
Viene effettuato anche un intervento di ristrutturazione
dell’esistente fabbricato viaggiatori.
Il nuovo dispositivo di stazione, comporta la realizzazione
di un nuovo ACEI.
Oltre alle opere connesse all’attivazione dello
stesso, sono previsti interventi di adeguamento degli impianti di trazione
elettrica nell’ambito della nuova stazione.
Nuova fermata di S. Gennaro
La nuova fermata di S. Gennaro trova sistemazione
all’altezza del km 35+933 della linea a semplice binario elettrificato,
della linea Ciampino-Velletri, in località "Quarto S. Gennaro",
nel Comune di Genzano.
E’ posta all’inizio di un lungo tratto rettilineo,
alla fine di una curva di raggio 795 m, in prossimità del cavalcavia
sulla strada vicinale della Pedica.
In corrispondenza della fermata la pendenza di livelletta
della linea ferroviaria è del 15 per mille.
La velocità di tracciato è di 100
km/h in rango "A".
Per quanto attiene la fermata, non sono previsti
binari di incrocio o precedenza.
E’ prevista la realizzazione del solo marciapede
a servizio del binario di corsa, dello sviluppo di circa 130 m, con altezza
dal piano ferro di 55 cm e delle opere complementari alla fruizione della
fermata stessa.
Non sono previsti interventi all’armamento.
Le opere civili connesse alla realizzazione della
nuova fermata si dividono in quelle propriamente connesse all’esercizio
della nuova fermata ed in quelle connesse alla viabilità di accesso
alla stessa.
La fermata FS, per come è strutturata anche
in relazione alla morfologia dei luoghi, consta di una nuova banchina,
di una scala di accesso alla stessa, stante la diversità di quote
della banchina rispetto a quelle del piazzale, di una rampa per handiccapati
aventi pendenza dell’8%.
A ciò vanno aggiunte le opere di presidio
del rilevato esistente, che in alcuni punti viene ampliato per consentire
l’ubicazione del nuovo marciapiede e della nuova rampa per portatori di
handicap.
Le opere connesse alla viabilità di accesso
alla fermata riguardano principalmente la realizzazione di una intersezione
a raso sulla strada vicinali della "Pedica" che immette su un piazzale
adibito a parcheggi.
La zona parcheggi è separata dal rilevato
ferroviario da una rampa "pedonale di accesso alla fermata", che comunica
oltre che con i parcheggi stessi anche con la strada vicinale, tramite
una rampa scale ed una nuova rampa per portatori di handicap.
E’ stata prevista l’ubicazione di isole di sosta
per la fermata di mezzi pubblici sulla viabilità principale.
L’organizzazione della intersezione a raso, per
quel che riguarda la sua geometria, è determinata dalla necessità
di allontanare l’intersezione stessa dal sottovia esistente, in modo da
consentire, nel rispetto delle norme di sicurezza di marcia e di visibilità,
una agevole immissione alla zona parcheggi.
La relativa perizia di spesa recepisce i costi delle
opere accessorie, delle sistemazioni a verde e di arredo urbano.
L’opera ricade in parte al di fuori della proprietà
ferroviaria, pertanto è previsto l’esproprio di una fascia di terreno
agricolo di circa mq. 3340.
E’ previsto infine lo spostamento dei soli pali
T.E. dall’altro lato della sede che interferiscono con la costruzione della
nuova banchina, nonché piccoli interventi di adeguamento della potenza
erogata dalla rete ENEL per l’illuminazione della fermata e dei parcheggi.
Per quanto riguarda gli elenchi prezzi, dagli elaborati
di stima si rileva che sono stati adottati gli elenchi depositati in firma
pubblica presso la D.G. delle Ferrovie dello Stato, con aumenti percentuali
in funzione dell’anno di registrazione.
Agli atti non risulta un quadro economico completo
di tutti gli elementi atti a quantificare finanziariamente l’intervento.
Si riscontrano, tra l’altro, varie discrasie tra
gli elaborati integrativi e quelli originariamente trasmessi.
Dagli elaborati di stima, è stato possibile
definire il seguente quadro dei lavori:
| Opere Civili (a corpo) |
£ 3.913.316.917 |
| Armamento (a corpo) |
£ 234.600.000 |
| Trazione elettrica (a corpo
e misura) |
£ 1.020.000.000 |
Segnalamento Telecomunicazioni
e F.M. (a corpo e misura) |
£. 3.820.077.010 |
| Totale per lavori |
£. 8.987.993.927 |
CONSIDERATO
Per quanto attiene agli aspetti di carattere generale,
si deve osservare che la documentazione inviata risulta spesso non rispondente
alle prescrizioni di cui al comma 4 dell’art.16 della Legge 109/1994, dichiarate
necessarie per ritenere i progetti definitivi adeguatamente sviluppati.
Va a questo proposito segnalato che il progetto,
così come presentato e successivamente integrato, risulta frammentario
e non consente una valutazione sintetica dell’investimento; in particolare
più volte Appare la dizione "progetto esecutivo" o "perizia".
Si riscontrano, inoltre, carenze in ordine alla
descrizione dei criteri utilizzati per le scelte progettuali ed alla disponibilità
di informazioni adeguate sul "rispetto delle esigenze, dei criteri, dei
vincoli, degli indirizzi e delle indicazioni stabiliti nel progetto preliminare",
nonché di elementi adeguati sulla programmazione dei lavori e sulla
valutazione dei tempi previsti per la realizzazione dell’opera e la comparazione
fra i costi previsti ed i benefici attesi.
La necessità di acquisire ulteriori elementi
importanti per la valutazione globale del progetto definitivo in esame
è stata rappresentata in sede istruttoria all’Amministrazione comunale,
al fine di ottenere le necessarie integrazioni agli elaborati trasmessi.
La Sezione rileva peraltro che gli atti successivamente
pervenuti non hanno consentito di acquisire interamente gli elementi conoscitivi
richiesti, e ciò non consente a questa Sezione di valutare alcuni
significativi aspetti dell’opera, in particolare la sua rispondenza alle
finalità relative, la congruità dei costi con i benefici
previsti e la attendibilità dei tempi indicati per la realizzazione
dell’opera stessa.
E’, invece, possibile esprimersi come segue sulla
caratterizzazione delle singole opere, sulla valutazione delle soluzioni
tecniche prescelte, questioni sulle quali gli elaborati progettuali forniscono
di rado un quadro definitivo, salvo casi specifici.
Per quanto riguarda i problemi geotecnici di una
linea ferroviaria, essi riguardano in generale l'interazione tra il terreno
e le strutture (sottopassi, sovrapassi, etc.), così come l'interazione
tra queste opere e le costruzioni limitrofe.
Nel complesso, il progetto ha preso in considerazione
tali aspetti, sia nell'impostazione delle soluzioni proposte, sia nella
scelta delle tecniche esecutive adottate.
In generale, i risultati delle indagini geotecniche
- ancorché limitate ad un sondaggio in corrispondenza di ciascuna
stazione - risultano coerentemente descritti, anche se manca il loro inserimento
nel quadro geomorfologico d'insieme.
Va peraltro rilevato che i manufatti principali
(sottopassi, paratie) sono di dimensioni non particolarmente rilevanti,
e che quindi la caratterizzazione geotecnica effettuata, basata sulla elaborazione
di indagini eseguite in passato ed integrate con altre più recenti,
può ritenersi quantitativamente sufficiente.
Dal punto di vista qualitativo, tali indagini sono
essenzialmente rivolte ad una caratterizzazione "media" dei terreni, ed
infatti, i risultati sono raccolti in schede dalle quali risultano ampi
campi di variazione delle singole grandezze.
Da questa classificazione non sembra che, nella
determinazione sperimentale dei parametri ed ai fini della caratterizzazione
geotecnica, si sia tenuto conto della variabilità della risposta
meccanica dei terreni in rapporto agli specifici manufatti ed al modo in
cui ciascuno di questi induce nel terreno circostante variazioni dello
stato tensionale.
In conseguenza delle precedenti osservazioni e per
quanto riguarda la caratterizzazione geotecnica, si raccomanda che, nel
passaggio alla fase di progettazione esecutiva, la valutazione critica
delle indagini siano finalizzate, tra l'altro, agli accertamenti sopra
richiamati, con particolare attenzione alla misura delle caratteristiche
di deformabilità dei terreni per la valutazione degli spostamenti
e per l’analisi dell’interazione con le strutture circostanti.
La documentazione presentata relativamente agli
aspetti strutturali e appare dell’ordine di quella richiesta per il progetto
definitivo.
Nel progetto in esame la documentazione strutturale
risulta piuttosto modesta. Peraltro le opere civili strutturali previste
nel progetto appaiono di non grande rilevanza statica. Tra le più
significative si annoverano muri di sostegno fino a 6 m di altezza, scatolari
in c.a. per vani ascensori, sottopassaggio FS.
Non vi è nessuno studio né nessuno
specifico cenno relativo alla durabilità delle opere. E’ invece
necessario che si provveda, passando alla fase esecutiva, ad un apposito
studio che, partendo dalle condizioni di esposizione, pervenga alle specifiche
prescrizioni necessarie per conseguire la necessaria durabilità
delle opere, e che poi nei disegni esecutivi si tenga conto di tali prescrizioni.
Il dimensionamento delle opere appare generoso,
e conseguentemente assai limitato l’impegno tensionale delle membrature.
Si rileva che una corretta illustrazione del progetto
strutturale delle opere richiede un percorso più chiaro nel quale
possano riconoscersi ed essere meglio documentate le varie fasi della progettazione.
Ad esempio non è ben documentato il comportamento
sotto sisma delle strutture e le procedure semplificative seguite non appaiono
soddisfacenti.
Così pure le verifiche di instabilità
degli elementi di pensilina - anche se presumibilmente generosi e quindi
non critici sotto quest’aspetto - appaiono poco accettabili.
Per quanto concerne i disegni strutturali essi risultano
piuttosto sommari e non sempre riportati i necessari particolari di carpenteria.
E’ quindi necessario che nella fase di progetto
esecutivo gli aspetti strutturali vengono assai meglio documentati sia
per quanto concerne le relazioni di calcolo sia per quanto riguarda gli
elaborati grafici.
Di seguito, la Sezione osserva che manca qualsiasi
riferimento riguardante il dimensionamento del nuovo armamento, soprattutto
in corrispondenza degli scambi, come pure non viene giustificata tecnicamente
l’alterazione di alcuni parametri geometrici del binario in relazione alle
condizioni di esercizio della linea. In particolare risulta assente qualsiasi
dato di riferimento circa i carichi di progetto e le caratteristiche dei
diversi componenti l’armamento (rotaie, traverse, ballast, fondazione,
ecc.)
La Relazione generale allegata al progetto non contiene
alcuna esplicita indicazione in merito alle problematiche dei costi di
costruzione in rapporto alle scelte progettuali.
Tali costi, unitamente ai benefici attesi, alla
valutazione analitica della concatenazione tra le diverse lavorazioni e,
quindi, dei tempi di attuazione dell’opera, rivestono grande importanza
e contribuiscono in modo essenziale alla formazione di un giudizio esauriente
sulla valutazione e congruità economica del progetto.
In merito ai tariffari assunti a riferimento, l’Assemblea
rileva la mancanza di adeguate giustificazioni in ordine alle variazioni
apportate ai prezziari F.S. presi come riferimento, alcuni dei quali sono
stati approvati alla fine degli anni ‘80.
La programmazione dei lavori non risulta evidenziata
in alcun modo.
Manca nel progetto in esame la indicazione puntuale
delle attività realizzative previste e lo studio dei vincoli di
successione temporale fra le varie fasi di realizzazione dell’opera, in
ciò non ottemperando alle prescrizioni dell’art. 16 comma 8 della
legge 109/94, dove si stabilisce che "i progetti sono redatti in modo da
assicurare il coordinamento della esecuzione dei lavori", il che appunto
presuppone una preventiva analisi delle attività realizzative e
dei vincoli di interconnessione fra esse esistenti.
E’ da ritenere che una accurata programmazione dei
lavori, necessaria in ogni caso per contenere i rischi di allungamento
dei tempi rispetto a quelli previsti, risulti assolutamente necessaria
in casi come l’attuale, sia agli effetti del contenimento dei disagi dei
viaggiatori sia anche agli effetti della incidenza che una eventuale maggior
durata può avere sul costo globale dell’opera stessa.
Per quanto riguarda la spesa complessiva prevista,
la documentazione presentata non appare conforme a quanto previsto dalla
vigente legge, in quanto non si evince la suddivisione dei lavori relativi
alle opere civili ed impianti, ripartite secondo la consueta elencazione.
Il corrispettivo relativo ai lavori, così come si evince dagli elaborati
trasmessi, non è chiaramente definito, in quanto le stime ed il
quadro riepilogativo non corrispondono. Manca inoltre l’esplicitazione
delle somme a disposizione, lavori diversi, eventuali opere a verde ecc.,
che consentirebbero di definire il finanziamento complessivo richiesto.
Dagli elaborati allegati non compare né il
progettista né altri eventuali responsabili del progetto, regolarmente
iscritti nei rispettivi albi professionali, ancorché nelle lettere
di trasmissione vengano citati alcuni nominativi, senza peraltro identificare
le responsabilità.
Tutto ciò premesso e considerato, la Sezione
E' DEL PARERE
Che nel prosieguo dell’elaborazione del progetto
si debbano tenere conto delle prescrizioni e delle osservazioni precedenti.
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