Assemblea Generale
Seduta del 24.04 98
Voto n.114
OGGETTO:
Metropolitana di Roma
- Linea B - Diramazione Piazza Bologna-Piazza Conca dOro.
Progetto definitivo
LASSEMBLEA
VISTA la nota 23.2.1998 n. 8966
con la quale il Comune di Roma, Dipartimento VII - Mobilità
e Trasporti, U.O. Pianificazione e Attuazione Trasporto Pubblico
su Ferro, 2° Servizio, ha trasmesso, per esame e parere,
il progetto definitivo dellopera in oggetto;
VISTA la successiva nota 8.4.1998
n. 17978 con la quale il medesimo Comune ha trasmesso i richiesti
documenti integrativi;
ESAMINATI gli atti;
UDITA la Commissione relatrice (BALDUCCI,
MAURO, BRACCHI, DI FALCO, GUGLIELMI, TATO, BARATONO, CARRANO,
BARRA CARACCIOLO, BILARDO, BONFATTI PAINI, BORGIA, BRANCA, BURGHIGNOLI,
CALZONA, CAPASSO, CORBO, DA DEPPO, DIPACE, FONTANA, GRISOLIA,
JAPPELLI, PARVOPASSU, PIRODDI, PRESTININZI, RANZO, SANPAOLESI,
SCANDURRA, STELLA RICHTER, VIDO).
PREMESSO
Il Comune di Roma con
la nota indicata in epigrafe ha trasmesso il progetto definitivo
di un tronco di linea metropolitana quale diramazione dellesistente
linea B (Laurentina-Rebibbia) dalla stazione di Piazza Bologna
a Piazza Conca dOro.
Tale tronco costituirà
il tratto iniziale della prevista direttrice verso Monte Sacro-Val
Melaina.
A seguito di un preliminare
esame degli atti trasmessi, la Commissione relatrice rilevò
lesigenza di acquisire la seguente documentazione integrativa:
- Capitolato prestazionale;
- Capitolato speciale
dappalto allegato al contratto di affidamento della progettazione;
- Disciplinare dincarico
allegato al contratto di estensione dellincarico di progettazione;
- Previsioni preliminari
di parcheggi in corrispondenza delle stazioni;
- Elementi di calcolo
economico costi-benefici per la soluzione progettuale;
- Relazione di sintesi
sulle scelte progettuali dellopera.
Tali atti sono stati
richiesti con telegramma n. 180 in data 12.3.1998 e sollecitati
con nota n. 235 in data 7.4.1998.
Con la nota 8.4.1998 n.
17978, citata in epigrafe, il Comune ha trasmesso copia del disciplinare
tecnico, del Capitolato speciale dappalto e del disciplinare
allegato al contratto di estensione dellincarico di progettazione.
In merito ai parcheggi
ed alla valutazione dei costi-benefici, il Comune con la medesima
nota precisava quanto segue:
"Le previsioni
di parcheggi di scambio in corrispondenza delle stazioni possono
esplicitarsi in quello già presente in Piazza Annibaliano
che sarà idoneamente adeguato, mentre per quanto riguarda
la stazione terminale di Conca dOro, ove appare preferibile
drenare il traffico automobilistico, è allesame
la possibilità di realizzare, anche in conformità
di quanto suggerito dalla competente Circoscrizione in sede di
Conferenza dei Servizi, un parcheggio di adeguata dimensione
in area limitrofa alla stazione (servita da apposito accesso),
oltre a un più limitato parcheggio collocabile nel volume
della stazione stessa.
Riguardo alla valutazione
costi-benefici per la soluzione progettuale si osserva che, accertata
la fattibilità della tratta funzionale, determinati parametri
della sua progettazione non possono che essere derivati dalla
linea esistente, sia per ragioni generali di omogeneità,
sia per la specifica necessità di evitare che le caratteristiche
di una relativamente breve tratta impediscano in futuro di sfruttare
le potenzialità già esistenti su tutta la linea;
esempi di detti parametri sono la velocità ammessa, la
lunghezza e la larghezza delle banchine".
Contestualmente gli Studi
associati Rock Soil e Studio 80, incaricati della progettazione,
con nota 1.4.1998 n. 98-1168 hanno trasmesso una relazione di
sintesi illustrante liter delle fasi progettuali nonché
le caratteristiche e specifiche che sono state poste a base della
progettazione.
Dalla documentazione agli
atti si evince quanto segue.
La linea "B"
ha rappresentato la prima realizzazione di linea metropolitana
in Roma.
Il tronco Termini-Laurentina,
che include 11 stazioni per uno sviluppo di 11 Km, è stato
inaugurato nel 1955 e sviluppandosi lungo le direttrice NE-SO
ha favorito lo sviluppo urbanistico particolarmente della area
più decentrata che è la zona San Paolo-EUR.
Il successivo intervento,
lungo la direttrice SE-NO, è stato quello della linea
A tratto Anagnina-Ottaviano caratterizzato da 22 stazioni per
circa 14.5 Km di percorso ed attivato nel 1980.
Il completamento della
rete ad X, indicazione già contenuta nel PRG di Roma adottato
nel 1962, prevedeva quindi la realizzazione del tronco Termini-quadrante
NE della città.
L'Amministrazione Comunale
indicò, a quel tempo, il percorso Termini-Bologna -Nomentana
- Conca d'Oro-Val Melaina quale direttrice del completamento
sopra detto.
In questo spirito la STEFER
realizzò un progetto di massima che fu approvato prima
dall'Amministrazione nel 1972 e successivamente dalla Regione
Lazio (Deliberazione Giunta Regionale n° 674 del 29/03/1974)
e dal Ministero dei Trasporti (Voto della Commissione 1042 n°
19/m del 26/3/1975).
Tuttavia lo sviluppo urbanistico
in atto e la volontà di dare un impulso alle attività
industriali localizzate lungo la via Tiburtina hanno indotto
l'Amministrazione a dare priorità alla realizzazione del
tronco Termini-Bologna-Tiburtina-Rebibbia.
Tale tronco, costituito
da 8 Km di linea e 10 stazioni è stato attivato nel 1990.
La costruzione di questo tronco ha quindi portato alla necessità
di ristrutturare il tronco preesistente Termini-Laurentina che
è stato da poco ultimato.
L'obiettivo iniziale è
comunque rimasto negli intendimenti dell'Amministrazione che
allo scopo ha previsto la realizzazione dell'innesto della diramazione
a Piazza Bologna ed una lunghezza di banchine in stazione di
150 m cioè capace di consentire convogli da 8 veicoli.
Dalla relazione generale
del progetto in esame si ricavano le seguenti notizie.
Il progetto iniziale della
diramazione Piazza Bologna-Val Melaina, redatto dalla STEFER
è stato aggiornato dall'ACOTRAL nel 1976 e successivamente
approfondito dal CO.TR.A.L. nel 1994 su un primo tronco funzionale,
di 3.8 Km e 4 stazioni, da Piazza Bologna a Piazza Conca d'Oro.
Questo progetto è stato approvato dal Comune con delibera
della Giunta Comunale n° 1013 del 25/03/1994 ed è
stato allegato alla richiesta di finanziamento ai sensi della
Legge n° 211 del 26/2/1992 ed inoltrato al Ministero per
le aree urbane nell'ambito del piano complessivo di interventi
nel Comune di Roma.
Elementi caratterizzanti
del progetto di massima del 94 sono:
- la tipologia adottata
per le stazioni Nomentana, Annibaliano e Gondar (a volta unica
con banchine centrali ed atrio profondo sovrapposto);
- il cadenzamento treni
(1 treno ogni 120 s sulla tratta Laurentina-Bologna ed 1 treno
ogni 240 s sulle tratte Bologna-Conca dOro e Bologna-Rebibbia).
Nel giugno 96
lA.T.I. e la STA hanno analizzato più ipotesi alternative
al progetto di massima del 94 nonché dei possibili
miglioramenti dello stesso. Nello studio denominato "Scelte
delle alternative" vengono posti a confronto:
- la "soluzione
base" costituita dal progetto di massima del 96 sempre
caratterizzato dalla tipologia a volta unica con banchine centrali
adottata per tre stazioni, esclusa Conca dOro
- la "soluzione alternativa"
costituita dalla migliore delle soluzioni alternative considerate
nello studio del 96, caratterizzata dalle tipologie delle
stazioni previste a tre gallerie affiancate per Nomentana e Conca
dOro, a binari sovrapposti in galleria naturale per Gondar
ed a binari sovrapposti tra paratie per Annibaliano.
Le differenze plano-altimetriche
tra le due alternative sono in gran parte conseguenti alle scelte
tipologiche compiute per le stazioni.
Nella Relazione si precisa
che il confronto è stato condotto, in accordo alle indicazioni
enunciate dallAmministrazione, con riferimento ai seguenti
criteri:
- inserimento urbano;
- qualità dellopera;
- impatto dei cantieri;
- costo e tempi di realizzazione;
ed in data 3.4.1997,
dopo una "prima" seduta della Conferenza preliminare
dei servizi, lAmministrazione comunale ha approvato, con
alcune prescrizioni, le conclusioni a favore della "soluzione
base".
Per quanto riguarda le
previsioni di domanda, si fa riferimento, oltre che al già
citato studio "Scelte delle alternative", allo studio
sul traffico "Sistema dei trasporti pubblici a Roma"
del 1985, modificato nel 1987, predisposto dal Comune di Roma
con la collaborazione del Dipartimento di idraulica, trasporti
e strade dellUniversità "La Sapienza":
vengono poi riportati i flussi e gli ingressi alle fermate stimati
lungo il percorso della Linea B1 nellora di punta secondo
uno "scenario alto" (flussi variabili da un minimo
di 4950 passeggeri, nel tronco Conca dOro-Gondar, ad un
massimo di 17600 passeggeri, nel tronco Nomentana-Bologna ed
ingressi variabili da 3550 passeggeri ad Annibaliano a 5750 a
Gondar) ed uno "scenario basso" (flussi variabili da
un minimo di 3700 passeggeri, nel tronco Conca dOro-Gondar,
ad un massimo di 13000 passeggeri, nel tronco Nomentana-Bologna
ed ingressi variabili da 2650 passeggeri ad Annibaliano a 3950
a Gondar).
Vengono, inoltre, citate
sinteticamente le previsioni di aree di sosta risultanti dal
Piano Urbano dei Parcheggi del 1990 e aggiornamento del 1991.
Infine, in tre tabelle,
non esplicitamente citate nel testo, vengono riportati dei dati
sulle capacità ipotizzabili per i tronchi Laurentina-Bologna,
Bologna-Conca dOro e Bologna-Rebibbia che consentono al
lettore di avere una idea della congruenza tra le capacità
delle due linee affluenti alla stazione di Bologna e la linea
Bologna-Laurentina.
GEOLOGIA e GEOTECNICA
Il tracciato in esame
si sviluppa nel settore orientale e nord-orientale dell'area
urbana di Roma, a quote variabili tra circa 29 m s.l.m. e -11
m s.l.m.
Nel tratto iniziale, da
Piazza Bologna a poco prima dell' incrocio con via Nomentana,
il tracciato attraversa essenzialmente i terreni fluvio-palustri
e fluvio-lacustri pre-vulcanici, mentre nel tratto fra via Bressanone
a P.zza Conca d'Oro attraversa essenzialmente i terreni alluvionali
recenti del Fosso di S. Agnese prima e poi quelli che costituiscono
il riempimento della valle alluvionale del Fiume Aniene.
Nel secondo tratto, in
relazione alla forma e alle irregolarità della vallecola
del Fosso di S. Agnese e dei suoi affluenti e dello sviluppo
del tracciato, le gallerie intersecano a tratti anche i sedimenti
pre-vulcanici (sedimenti fluvio-lacustri limoso-argillosi e/o
ghiaiosi).
In dettaglio le formazioni
geologiche interessate dai lavori sono, dall'alto in basso, al
di sotto della coltre superficiale dei terreni di riporto:
* Alluvioni recenti
ed attuali del Fiume Aniene e di suoi affluenti, distinguibili
nei litotipi limi argillosi e limi sabbiosi.
* Piroclastiti derivate
dall'attività dei distretti vulcanici circostanti l'area
della città di Roma, distinguibili in tufi granulari e
tufi coesivi.
* Sedimenti fluvio-palustri:
limi e sabbie gialle con concrezioni travertinose e con frequenti
livelli diatomitici, argillosi e ghiaiosi minuti. (Maremmano
Auct.; Unità b del Paleotevere 2, Auct.).
* Sedimenti fluvio-lacustri:
argille e limi argillosi con livelli, anche di notevole spessore,
di ghiaie poligeniche con sabbia. (Siciliano p.p., Auct.; Unità
a del Paleotevere 2, Auct.)
Il substrato di tali
formazioni, è costituito dalle argille limose e limi argillosi
grigio-azzurri di ambiente marino, di età pliocenica e
di spessore superiore ad alcune centinaia di metri. (Argille
azzurre Vaticane, Auct.; Unità del Monte Vaticano, Auct.).
Lungo il tracciato in
esame sono state eseguite due campagne di indagini: la prima
nel 1971-72 in occasione della redazione del progetto di massima,
la seconda nel 1996-98, direttamente eseguita dall' A.T.I. Rocksoil-Studio
80, suddivisibile in due fasi.
Lindagine 1971-72
è consistita in:
* 17 sondaggi geognostici,
che hanno raggiunto una profondità compresa tra i 25 ed
i 44 m dal p.c. Nel corso della perforazione di ciascun sondaggio
sono state eseguite mediamente 3 - 4 prove SPT in avanzamento
e nel totale sono stati prelevati 40 campioni indisturbati. Ciascun
sondaggio è stato infine attrezzato con un piezometro
a tubo aperto per l'osservazione dell'andamento della falda.
* 20 prove penetrometriche
dinamiche SPT e 8 prove penetrometriche statiche CPT, che hanno
raggiunto profondità comprese tra i 10 ed i 15 m dal p.c.
* prove di laboratorio,
eseguite su 20 campioni indisturbati, ritenuti di particolare
interesse, che sono consistite in prove di caratterizzazione,
prove edometriche e prove triassiali.
ndagini geognostiche
- geotecniche del 1996
- n° 25 sondaggi
a carotaggio continuo con profondità variabile tra 30m
e 50m dal piano campagna;
- n° 44 prove S.P.T.
in foro che hanno riguardato i diversi litotipi attraversati;
- n° 22 prove pressiometriche
in foro che hanno riguardato i diversi litotipi attraversati
alle quote della linea;
- prelievo di n°
53 campioni indisturbati dei diversi litotipi attraversati per
la caratterizzazione granulometrica e fisica e per la determinazione
dei parametri di resistenza e deformabilità attraverso
prove di taglio, triassiali ed edometriche;
- attrezzaggio di tutti
i fori con piezometri a tubo aperto o celle di Casagrande (anche
due per foro)
- n.10 prove di permeabilità
tipo Lefranc;
- n.13 prove penetrometriche
statiche.
Indagini geognostiche
- geotecniche del 1997-98
- n° 8 sondaggi
a carotaggio continuo, tutti ubicati nelle zone delle future
stazioni, con profondità variabile tra 35m e 45m dal piano
campagna;
- n° 31 prove penetrometriche
dinamiche in foro (S.P.T.) che hanno riguardato i diversi litotipi
attraversati;
- n° 8 prove pressiometriche
in foro che hanno riguardato i diversi litotipi attraversati
alle quote della linea;
- n° 8 prove di
permeabilità in foro tipo Lefranc, per la determinazione
delle caratteristiche di permeabilità dei litotipi attraversati;
- n° 5 prove penetrometriche
statiche (C.P.T.);
- prelievo di n°
19 campioni indisturbati dei diversi litotipi attraversati per
la caratterizzazione granulometrica e fisica e per la determinazione
dei parametri di resistenza e deformabilità attraverso
prove di taglio, triassiali ed edometriche;
- attrezzaggio di 7
fori con piezometri a celle di Casagrande (normalmente due per
foro) per il rilevamento della quota della falda;
- esecuzione di una
campagna di prospezione geofisica di tipo sismico ed elettrico
nella tratta compresa tra Piazza Annibaliano e piazza Gondar.
Per quanto riguarda
la campagna in corso di esecuzione oltre alla realizzazione di
ulteriori 10 sondaggi generalmente ubicati in corrispondenza
delle emergenze in superficie delle stazioni e dei pozzi di ventilazione
di metà tratta con fini anche archeologici, è previsto
un pozzo di prova in corrispondenza di P.zza Annibaliano.
Il pozzo dovrebbe consentire
di provare sul campo l'esecuzione dei trattamenti di consolidamento
dei materiali previsti per consentire gli scavi delle gallerie
dei corpi stazione.
ARCHEOLOGIA
Per quanto concerne
il primo tronco, compreso fra piazza Bologna e piazza Annibaliano,
le preesistenze archeologiche lungo il tracciato si trovano tra
via Nomentana e piazza Annibaliano: in quest'area si concentrano
infatti il tracciato viario antico della stessa Nomentana ed
il complesso monumentale di S. Agnese.
Riguardo le Catacombe
di S. Agnese, il tracciato previsto dal progetto (che si sviluppa
tra via di S. Costanza e via Bressanone) esclude, a parere dei
progettisti, qualunque interferenza con il cimitero sotterraneo:
la parte conservata dell'ipogeo infatti non si estende in direzione
SO (ovvero verso il tracciato della linea) oltre S. Costanza.
Peraltro, poiché il livello inferiore delle catacombe
si sviluppa ad una quota di 11/12 m. ca. sotto il piano stradale,
è stata adottata una soluzione con atrio profondo nell'eventualità
di un'area catacombale attualmente ignota in corrispondenza della
stazione Nomentana.
Riguardo il tronco intermedio,
compreso fra piazza Annibaliano e piazza Gondar, gli elementi
di interesse archeologico attualmente noti su cui deve concentrarsi
l'attenzione in fase di elaborazione del progetto esecutivo sono
due: il tracciato stradale antico che interessa piazza Annibaliano
sull'asse via di S.Agnese-Via Massaciuccoli con gli eventuali
insediamenti ad esso connessi; il tracciato sotterraneo dell'Acquedotto
Vergine che interessa piazza S. Emerenziana sull'asse via Nemorense
- via Tripoli.
Per quanto concerne le
preesistenze archeologiche già accertate lungo l'ultimo
tronco, allo stato attuale delle conoscenze l'attenzione è
stata concentrata nella zona compresa tra piazza Conca d'Oro
e viale Tirreno. Tale ambito è infatti interessato dal
tracciato viario antico corrispondente al viale moderno e che
con molta probabilità va identificato con la via Patinaria
nota dalle fonti letterarie. Si tratta di un asse viario di rilevante
importanza, caratterizzato dalla presenza di ville lungo il suo
percorso: come dimostrano in particolare i resti attestati in
prossimità di piazzale Ionio e riferibili probabilmente
alla Villa di Faonte nota anch'essa dalle fonti.
Sono stati effettuati
alcuni saggi archeologici le cui risultanze confermano in generale
quanto noto nella zona.
IL TRACCIATO
Il tracciato previsto,
di sviluppo complessivo di 3800 m, si snoda pressoché
interamente in sotterraneo. La diramazione prende origine dalla
stazione Bologna attualmente in esercizio e realizzata con le
predisposizioni di bivio richieste per lallaccio del nuovo
tracciato.
Tratta Bologna-Nomentana
Il tracciato, evitando l'interferenza
diretta del binario superiore con l'edificio di Piazza Bologna
n.1, si inserisce nell'area libera ricompresa fra la Caserma
Piave ed il campo sportivo retrostante con il binario pari mentre
quello dispari segue un tracciato piu' ampio, onde non interferire
con le fondazioni con pali D800 e lunghezza 30-35 m presenti
nei due corpi di fabbrica retrostanti il Comando Generale della
Guardia di Finanza. Esso interessa quindi la fascia a valle ricompresa
fra il centro sportivo della Caserma Piave e la Scuola di Polizia
Tributaria di Piazza Armellini interessando parzialmente l'impronta
di quest'ultimo edificio. I raggi planimetrici adottati in uscita
dalla stazione Bologna sono rispettivamente di 150 e 170 m per
i binari pari e dispari con pendenze longitudinali delle livellette
nel tratto successivo rettilineo del 39 per mille per entrambi
i binari. In attestamento alla stazione Nomentana i raggi planimetrici
assumono i valori di 264 e 250 m rispettivamente per il binario
pari e dispari raggiungendo la quota di 8.6 m s.l.m. in prossimità
della stazione.
Caratteristica della soluzione prescelta
e' la minimizzazione dell' interferenza con le fondazioni della
Caserma Piave ed un minore impatto con le fondazioni dei fabbricati
esistenti.
Tratta Nomentana Annibaliano
In questa tratta, di sviluppo
complessivo di 580 m, i due binari si mantengono planimetricamente
paralleli ad una distanza di 14 m ed altimetricamente complanari.
Essi, dopo aver abbandonato l'impronta della sede stradale di
Via S.Costanza, raggiungono Piazza Annibaliano attraverso l'interposizione
di una curva circolare di raggio 264 m per il binario pari e
250 m per il binario dispari.
Dal punto di vista altimetrico i
due binari presentano una pendenza longitudinale del 29-31 per
mille necessaria a garantire alla stazione Annibaliano la profondità
prescelta in relazione alle caratteristiche geomeccaniche dei
terreni attraversati.
Tratta Annibaliano-Gondar
In questo tratto, di sviluppo
complessivo di 900 m circa, i due binari percorrono, altimetricamente
affiancati e planimetricamente paralleli, l'impronta del Viale
Eritrea e di Viale Libia. Planimetricamente e' presente ununica
curva circolare in prossimità di Piazza S. Emerenziana
di raggio 320 m per il binario pari e 306 m per il dispari mentre
dal punto di vista altimetrico i due binari raggiungono la quota
di -9.10 m s.l.m in asse alla stazione Gondar attraverso un tratto
con pendenza longitudinale del 13 per mille. La quota di progetto
prevista per la stazione Gondar corrisponde ad una profondità
della stazione di circa 35 m dal piano stradale.
Tratta Gondar - Conca d'Oro
Questa tratta, di sviluppo complessivo
di circa 1130, cerca di minimizzare le possibili interferenze
con le fondazioni del Ponte delle Valli, nonchè con i
pali di fondazione del fabbricato di Piazza Gondar,2 con un tracciato
che a partire dalla fermata Gondar presenta un flesso planimetrico
di raggi 200-300 m che consente il passaggio del binario pari
attraverso l'impronta dei pali sottostanti i setti di fondazione
della semispalla del Ponte delle Valli e il passaggio del binario
dispari attraverso i plinti e pali di fondazione delle pile della
rampa di accesso a Via delle Valli dalla Tangenziale est.
Le pendenze adottate del 5 per mille
garantiscono un adeguato grado di copertura rispetto all'infimo
delle palificate del fabbricato citato che risultano essere costituite
da pali di diametro 420-520 mm intestati nella ghiaia sottostante
ad una profondità di circa 15-18 m dal piano di campagna.
Per quanto concerne il sotto-attraversamento
del fiume Aniene la geometria adottata per i due binari garantisce
un ricoprimento superiore ai 10 m rispetto al fondo alveo.
I due binari quindi con una pendenza
del 25 per mille risalgono sino alla quota di circa 2 m s.l.m.
in prossimità della stazione Conca d'Oro che presenta
una profondità di circa 18 m rispetto al piano stradale.
La conformazione della stazione
consentirà l'utilizzazione della medesima come partenza
degli scudi meccanizzati per lo scavo delle gallerie di linea.
Il terminale di Conca d'Oro
A valle della stazione Conca
d'Oro viene prevista la realizzazione di un tronchino di ricovero
laterale dal lato del binario pari di sviluppo pari a circa 160
m dalla punta dal centro geometrico dello scambio, all'interno
dell'impronta della sede stradale fatto salvo il tratto terminale
di circa 30 m interessante l'impronta di un singolo fabbricato.
I due binari di linea mantengono l'interasse di 7.5 m sino alla
progressiva di fine intervento per uno sviluppo di circa 300
m all'interno del quale vengono disposte le comunicazioni fra
gli stessi per l'inversione di marcia dei treni. Dal punto di
vista geometrico a valle della stazione viene introdotto un raccordo
circolare di raggi 200-207.5 m che consente il mantenimento dell'allineamento
di Via Conca d'Oro con la successiva confluenza con Viale Tirreno.
LE STAZIONI
Delle quattro stazioni previste,
Nomentana, Annibaliano e Gondar verranno realizzate in galleria,
mentre Conca d'Oro sarà costruita con scavi a cielo aperto
tra paratie: il diverso sistema di costruzione si riflette, naturalmente,
sulle caratteristiche tipologiche, funzionali ed architettoniche
delle diverse stazioni.
Le prime tre sono molto simili tra
loro per caratteristiche funzionali e distributive:
- la stazione Nomentana è
realizzata con il sistema della volta ad arco cellulare, con
due discenderie sulle testate, un pozzo di scavo utilizzato per
contenere i locali tecnologici, scale di servizio, ascensori
e condotti, ed un pozzo secondario dove si trovano gli ascensori
ed una seconda centrale per la ventilazione;
- la stazione Annibaliano è
realizzata, come Gondar, con il sistema della volta attiva e,
diversamente da Nomentana, contiene all'interno del pozzo di
attacco una delle discese alla stazione;
- la stazione Gondar ha la caratteristica
di avere il pozzo di attacco, peraltro simile al pozzo di Annibaliano,
al centro della stazione: questo ha determinato la possibilità
di avere una terza uscita in corrispondenza di Piazza Palombara
Sabina ed una distribuzione lievemente diversa dei flussi interni.
Per il resto le prime tre stazioni
hanno caratteristiche di impianto molto simili, con l'atrio di
accesso ricavato nel mezzanino, il sistema di collegamenti verticali
costituito da quattro scale fisse, quattro scale mobili e due
ascensori, nella parte centrale della stazione, ed il piano banchine
con banchina centrale larga quattro metri e vie di corsa dei
treni disposte lateralmente.
La distribuzione impiantistica è
organizzata in senso longitudinale sfruttando la parte centrale
sotto la volta schermata da nervature in acciaio ed i cunicoli
sotto le banchine.
Un aspetto caratteristico di queste
tre stazioni è il collegamento visivo realizzato tra il
piano atrio ed il piano banchine per mezzo di cristalli inclinati
(REI 120), che forniscono un effetto di apertura e di "sfondamento",
e creano un gioco di linee particolare che elimina in parte l'effetto
psicologico di sotterraneità.
La stazione Conca d'Oro, differisce
principalmente per essere realizzata con solai piani e pilastrature
nella parte centrale, per essere organizzata su tre livelli (di
cui quello centrale di smistamento dei flussi in entrata) e per
avere le vie di corsa dei treni al centro e le banchine laterali.
I locali tecnologici e la SSE sono collocati su una delle testate.
Nel caso della stazione Nomentana
le fasi esecutive previste dai progettisti sono le seguenti:
1) Scavo delle opere di attacco
alla stazione: l'accesso alla stazione in fase costruttiva viene
sdoppiato, per favorire la contemporaneità delle operazioni
e per l'indisponibilità di vaste aree di cantiere in prossimità
della stazione stessa, con un pozzo su piazza Gnoli e una discenderia
carrabile da Piazza Marucchi.
2) Viene scavato un cunicolo di
servizio longitudinale, a partire dal quale viene realizzato
il consolidamento del terreno sul perimetro della galleria, da
perforazioni radiali attrezzate con tubi valvolati.
3) Realizzazione gallerie di piedritto
dalla discenderia carrabile, che anche in fase di esercizio rimarrà
agibile, fornendo così un accesso al piano ferro ai mezzi
di soccorso. Vengono realizzate due gallerie parallele all'asse
stazione, che ospiteranno i due piedritti della futura galleria
di stazione; lo scavo delle gallerie di piedritto avverrà
in tradizionale, utilizzando le tecniche di precontenimento del
cavo, la sezione delle gallerie di piedritto sarà dimensionata
per accogliere al suo interno il passaggio dello scudo della
galleria di linea.
4) Costruzione dei piedritti e dell'arco
rovescio provvisorio.
Prima del getto dei piedritti definitivi,
le pareti esterne ed il fondo della galleria saranno impermeabilizzate
con fogli in PVC; quindi si procederà alla casseratura
ed al getto dei piedritti. Si dovrà inoltre provvedere
al getto di un arco rovescio provvisorio che consenta l'eventuale
passaggio dello scudo.
5) Scavo e realizzazione della calotta;
ribasso fino alla quota di imposta piedritti.
6) Scavo e getto dell'arco rovescio,
completamento delle strutture interne della galleria di stazione
(piano banchina e mezzanino) e realizzazione di accessi ed opere
accessorie.
Per quanto attiene invece le
rimanenti stazioni di linea (Gondar ed Annibaliano), della tipologia
a volta attiva, le fasi costruttive sono molto simili.
Per entrambe le stazioni, la qualità
dei terreni ha portato i progettisti alla scelta di un sistema
di consolidamento doppio: sono previste iniezioni cementizie
e chimiche per la parte inferiore della sezione, che ricade in
terreni ghiaiosi, ed il congelamento per la parte di calotta,
che ricade nei limi delle alluvioni recenti.
Le fasi esecutive sono le seguenti:
- Scavo di un pozzo di accesso
dal quale parte un camerone di attacco scavato in direzione perpendicolare
allasse stazione, in posizione baricentrica rispetto alla
stazione stessa. Il camerone, realizzato con scavo di gallerie
sovrapposte consolidate con trattamento di congelamento, servirà
da partenza per le gallerie di piedritto e poi per la realizzazione
dellintero corpo stazione.
- Realizzazione del consolidamento
dal camerone di attacco con perforazioni longitudinali teleguidate.
- Realizzazione di quattro gallerie
(due per lato) parallele allasse stazione, che ospiteranno
i due piedritti della futura galleria di stazione; lo scavo delle
gallerie di piedritto avverrà in tradizionale; la sezione
delle gallerie di piedritto potrà essere dimensionata
per accogliere al suo interno il passaggio dello scudo della
galleria di linea.
- Costruzione dei piedritti e
dellarco rovescio provvisorio; prima del getto dei piedritti
definitivi, le pareti esterne ed il fondo della galleria saranno
impermeabilizzate con fogli in PVC; quindi si procederà
alla casseratura ed al getto dei piedritti. Si dovrà inoltre
provvedere al getto di un arco rovescio provvisorio che consenta
leventuale passaggio dello scudo.
- Consolidamento, scavo e realizzazione
della calotta con conci prefabbricati che vengono poi precompressi,
in più fasi, tramite un martinetto idraulico in chiave.
6) Scavo e getto dellarco
rovescio, completamento delle strutture interne della galleria
di stazione (piano banchina e mezzanino) e realizzazione di accessi
ed opere accessorie.
Per quanto riguarda infine la
stazione Conca dOro, lo scavo avviene a cielo aperto: le
fasi esecutive possono essere riassunte come segue:
- rilievo, disattivamento, deviazione
dei pubblici servizi;
- esecuzione da piano campagna
dei diaframmi in cls, di spessore 1 m con giunti a tenuta idraulica
(incastri tra pannelli) e scavati con limpiego di fanghi
biodegradabili;
- esecuzione del tampone di fondo
in jet-grouting, realizzazione della copertura del corpo stazione
laterale con un impalcato provvisorio, per il ripristino della
circolazione;
- scavo e contemporanea messa
in opera di tiranti attivi, che svolgono la funzione di sostegno
provvisorio per le paratie;
- getto del solettone di fondo,
per campioni, e delle strutture di contrasto del piano mezzanino
dei corpi stazione laterali per permettere lavvio delle
lavorazioni delle gallerie di linea scudate e delle gallerie
naturali di fine prolungamento;
- getto delle controfodere in
cls (impermeabilizzate con guaina in PVC), delle strutture interne
e dei solai di copertura.
LE GALLERIE DI LINEA
Le gallerie di linea saranno
realizzate praticamente per lintero sviluppo con lutilizzo
di uno scudo a piena sezione (lunghezza complessiva delle due
canne circa 5800m); faranno eccezione il terminale di Conca dOro
e un brevissimo tratto adiacente alla stazione Bologna, che verrà
realizzato in tradizionale per permettere linnesto della
linea nella stazione esistente senza demolirne le paratie.
La sezione tipo è circolare
ad un binario (Æ =650 cm), rivestimento in conci prefabbricati
montati in opera dallo scudo stesso. La sezione interna (Æ =580
cm), è predisposta per accogliere sia il ballast tradizionale
che un armamento non convenzionale, e prevede la presenza di
una banchina di servizio accanto al treno e della linea aerea.
Nelle tratte in galleria si prevedono
canalette rettangolari in calcestruzzo di 0.5 metri di larghezza
per 0.3 metri di altezza per captare le acque di infiltrazione
e, in caso di emergenza, acque di lavaggio fumi dei pozzi di
ventilazione.
Le pendenze, maggiori dell1
%, delle tratte di gallerie di linea permettono portate delle
canalette con unaltezza dacqua di 0.2 metri superiori
ai 50 litri al secondo.
Il tratto iniziale dalla parete
di fondo del corpo stazione Bologna (di sviluppo complessivo
di circa 70m per le due canne) è realizzato con gallerie
di linea scavate a foro cieco.
Nella zona alluscita dalla
stazione Bologna il profilo di scavo delle due gallerie di linea,
che partono sovrapposte, è condizionato dalla presenza
della paratia laterale del corpo stazione esistente che non si
vuole demolire.
Quando dal tracciato planimetrico
le due gallerie risultano affiancate (a distanza di circa 25m
dalla parete di fondo della stazione Bologna), viene realizzato
un tratto di galleria (lungo circa 10m) a foro cieco la cui carpenteria
permette di accogliere la testa dello scudo e di eseguire lo
smontaggio della stessa.
Sono previsti due scudi, che partiranno,
sfalsati, dal pozzo introduzione scudi ricavato nella stazione
di Conca Doro fino al raggiungimento della stazione Bologna,
dove verranno smontati.
CONSOLIDAMENTO DEI FABBRICATI
Gli interventi di consolidamento
delle fondazioni dei fabbricati interferenti con il tracciato
delle gallerie di linea e di stazione hanno sostanzialmente lo
scopo, come dichiarato dai progettisti, di costituire strutture
fondali tali da trasferire i carichi provenienti dalle strutture
in elevazione a maggiore profondità rispetto allattuale
piano di posa delle fondazioni, e tali da non interessare i cunei
di decompressione circostanti lo scavo e da non caricare direttamente
il rivestimento dei tunnels.
In particolare è stato eseguito
uno studio sui fabbricati ricadenti nella tratta Piazza Bologna
- Via Nomentana che sono direttamente interferenti con le gallerie
e con una copertura in alcuni casi particolarmente ridotta; per
questi fabbricati sono stati dimensionati tre diversi tipi di
interventi di consolidamento.
- Tipo 1: esecuzione di 12 micropali, con diametro
di perforazione Æ 140 mm, lunghi 12.00 m, inclinati da
0° a 5°; lintervento trova applicazione nei fabbricati
in cemento armato con fondazioni superficiali su plinti isolati
(o eventualmente su travi rovesce).
- Tipo 2: esecuzione di micropali, con diametro di perforazione
Æ
140 mm, lunghi 12.00 m, disposti lungo i due lati della muratura
portante a passo 50 cm e sfalsati tra di loro, inclinati di 10°;
trova applicazione nei fabbricati in muratura o in struttura
"mista, con fondazioni in muratura, sia superficiali che
"profonde" a pozzi e barulle.
- Tipo 3: esecuzione di micropali, con diametro di perforazione
Æ
140 mm, lunghi 6, 9, 12 o 15 m, inclinati di 5° o 10°,
disposti sopra e a lato delle gallerie di linea; lintervento
trova applicazione sostanzialmente per i fabbricati che hanno
un impatto diretto con le gallerie, e per tutti quei fabbricati
con fondazioni superficiali in muratura dove si ha una copertura
dellordine di due diametri direttamente sopra le gallerie
e ai lati delle stazioni di Nomentana e Annibaliano.
IMPIANTI
Linea di contatto e SSE
La linea di contatto viene alimentata
in parallelo da due sottostazioni di estremità di cui
quella Bologna esistente e quella a Conca dOro di nuova
costruzione.
Le principali caratteristiche della
linea sono analoghe a quelle della tratta Termini-Rebibbia.
Lalimentazione della SSE Conca
dOro è derivata dal sistema generale MT, che energizza
il complesso delle linee metropolitane di Roma attraverso doppio
cavo, dalle sbarre MT della SSE di Bologna. E previsto
altresì, un secondo collegamento diretto della SSE con
nuova fonte primaria di alimentazione derivata dalla cabina Acea
del Centro Nomentana.
Segnalamento e sicurezza
Gli impianti di segnalamento
sono costituiti principalmente dagli ACEI, per le stazioni e
fermate, e dagli impianti di Blocco Automatico per il distanziamento
dei treni in linea.
Gli impianti ACEI sono del tipo
elettromeccanico a relè del tipo ad ingombro ridotto e
rispecchiano fondamentalmente gli standard circuitali degli ACEI
in esercizio sulla linea B.
Gli impianti di Blocco Automatico,
omologhi per tecnologia e schemistica a quelli attuali, sono
integrati nel sistema di Segnalamento delle stazioni e fermate
(ACEI).
Impianto idrico
Nelle stazioni si raccolgono acque
di diversa provenienza:
- Acque nere.
- Acque di infiltrazione;
- Acque di lavaggio piani;
- Acque antincendio;
- Acque provenienti dalle gallerie
di linea;
Le acque nere provengono dagli
impianti igenico-sanitari. Tali impianti sono posti nel piano
atrio e poichè nelle stazioni Nomentana, Annibaliano,
Gondar e Conca dOro i piani atrio sono posti a quota inferiore
rispetto alla rete fognaria, non è possibile smaltire
direttamente le acque in fogna; è quindi previsto limpianto
di sollevamento delle acque nere e le condotte per lo scarico
alla rete fognaria.
Per le acque di infiltrazione attraverso
le pareti delle strutture i progettisti ipotizzano che vi siano
perdite di 1 litro al minuto ogni 10 metri di galleria di linea
e ogni 2 metri di galleria di stazione; è prevista la
raccolta delle acque di infiltrazione sul fondo della stazione
in corrispondenza della vasca di raccolta delle acque bianche
di stazione per il successivo scarico nella rete fognaria.
Le acque provenienti dalle gallerie
di linea (di infiltrazione e di raffreddamento dei fumi delle
gallerie), sono raccolte nelle canalette di drenaggio delle gallerie
di linea e recapitate alle vasche di raccolta delle acqua bianche
delle stazioni poste a valle dei tratti di galleria di linea
interessati.
Le acque verranno raccolte in vasche
di aggottamento ubicate nelle stazioni e sollevate tramite impianti
di pompaggio. Ciascun impianto di sollevamento sarà comandato
da una centralina elettronica di controllo e diagnosi, collegate
alla DCE, che eseguirà anche la rotazione ciclica degli
avviamenti delle elettropompe installate. Il dimensionamento
della vasca di raccolta viene eseguito considerando la condizione
più gravosa tra quelle di condizioni di esercizio (contributi
delle acque di infiltrazione di stazione e di galleria di linea
e di lavaggio piani) e 3 ore di interruzione dellelettricità
e quella di emergenza per incendio (contributi delle acque antincendio,
di infiltrazione di stazione e di galleria di linea e di lavaggio
piani) e 30 minuti di interruzione dellelettricità.
In corrispondenza del compluvio
naturale della tratta Gondar - Conca dOro è situato
un impianto di aggottamento allinterno del pozzo di ventilazione
di mezza tratta.
Le acque provenienti dagli impianti
antincendio delle stazioni (sprinkler, idranti UNI45, barriere
dacqua) vengono portate alle vasche di raccolta delle acque
bianche di stazione. A causa dellazione dilavante sui pavimenti
dei piani atrio e banchina, sulle scale e sulle vie di corsa
dei binari di tali acque è possibile che non siano conformi
alla Tabella "A" ex legge 319/76; quindi non è
previsto lo scarico diretto ai corpi ricettori finali ma lo smaltimento
alle rete fognaria.
Impianto antincendio
Nelle stazioni verranno realizzati
i seguenti impianti antincendio:
- reti antincendio con idranti
UNI 45;
- estintori a polvere e CO2.
Inoltre, in linea a quanto disposto
dal D.M. 11.1.88, è previsto un impianto di ricarica bombole
per i Vigili del Fuoco.
Sono previsti alcuni impianti di
spegnimento automatici (sprinkler) a protezione dei vani motori
delle scale e tappeti mobili, in banchina dove la distanza dalle
uscite al punto più lontano sono maggiori di 50 metri
e a protezione dei convogli in stazione. Infine, in corrispondenza
dei ventilatori di meta tratta, sono previsti appositi
impianti di sprinkler che hanno lo scopo di raffreddare i fumi
da estrarre in caso di incendio.
Impianto di ventilazione
Gli impianti di ventilazione
di stazione e di galleria sono progettati, in condizioni di normale
esercizio, per il ricambio, per il controllo della qualità
dellaria e per lo smaltimento del calore prodotto dai treni
e dalle altre fonti interne; in caso di incendio , è previsto
che essi garantiscano una efficace estrazione dei fumi e la creazione
di vie di fuga libere da prodotti della combustione.
Laria delle gallerie verrà
estratta mediante ventilatori, ubicati a metà tratta tra
due stazioni/fermate; limmissione dellaria fresca
avverrà tramite le aperture equilibratrici poste allestremità
delle stazioni nonché dalle aperture naturali delle stazioni
stesse.
Nelle stazioni laria verrà
estratta dai sottobanchina con ventilatori, allo scopo di estrarre
principalmente il calore prodotto dai treni in frenatura.
Appositi ventilatori immetteranno
in condizioni normali aria nellatrio e nei locali di servizio
delle stazioni, per garantire sufficienti ricambi daria
negli ambienti; in condizioni di emergenza, alimenteranno le
barriere daria alle uscite delle banchine impedendo la
propagazione dei fumi.
Il funzionamento dei ventilatori
(normale-emergenza) sarà regolato da un sistema di controllo
e comando che tramite opportuni rilevatori di fumo e temperatura
consentirà di adeguare il funzionamento dei ventilatori
alle diverse condizioni di esercizio.
Ascensori e scale mobili
In tutte le stazioni, è
prevista linstallazione, a seconda dei dislivelli, di ascensori
oleodinamici, a sospensione indiretta e/o ascensori di tipo tradizionale
con sollevamento ad argano tramite funi.
Gli ascensori sono dotati di
:
- dispositivo di emergenza alimentato
da batterie in tampone che agendo sul sistema di trasmissione
del moto, consente il ritorno automatico della cabina al piano
più basso in caso di assenza di alimentazione;
- impianto TV a circuito chiuso
tra banco guardasala, le porte di accesso e le cabine degli ascensori;
- impianto di comunicazione acustica
diretto tra cabina e banco guardasala e tra cabina e locale macchine.
Ogni ascensore sarà dotato
di una centralina elettronica in grado di effettuare lautodiagnosi
dello stato di efficienza dellimpianto, oltre a svolgere
funzioni di comando e controllo.
Le centraline di ciascun ascensore
saranno inoltre collegate ad un concentratore di dati ubicato
nel banco dellagente di stazione, che consentirà
di conoscere istante per istante lo stato di funzionamento di
tutti gli ascensori.
In tutte le stazioni, per il superamento
del dislivello tra piano banchine e piano stradale, è
prevista linstallazione di scale mobili e/o tappeti mobili.
Ogni scala e/o tappeto mobile sarà
dotata di una centralina di controllo e diagnosi, collegata ad
un concentratore dati situato sul banco agente di stazione in
grado di svolgere funzioni di comando e controllo.
TEMPI E COSTI
Per quanto riguarda i tempi,
i progettisti prevedono per lultimazione dei lavori 57
mesi; in particolare le lavorazioni avranno una durata di 57
mesi per le stazioni Nomentana, Annibaliano e Conca dOro,
55 mesi per Gondar, 42 mesi per la linea, incluso lapprontamento
degli scudi ed infine 33 mesi per il tronco di manovra.
Come dichiarato dai progettisti,
i prezzi unitari adottati per le singole lavorazioni sono stati
desunti, in sintonia con quanto disposto dalle Circolari n.81/DG
e n.4/DCV del 31/05/1996 del Ministero dei Trasporti e della
Navigazione - D.G. MCTC in materia di progettazione degli interventi
nel settore dei sistemi di trasporto rapido di massa. In particolare
sono stati assunti quali prezziari di riferimento le tariffe
del Provveditorato alle OO.PP. del Lazio edizione gennaio 1998
nonchè i prezzi unitari desunti dal progetto della LINEA
"1" DELLA METROPOLITANA DI NAPOLI nei confronti dei
quali e stata espressa valutazione di congruità
da parte della D.G. MCTC del Ministero dei Trasporti con Deliberazione
DI G.M. n° 1342 del 09-04-1996 con le correzioni del lotto
MCTC n°109/211NA del 16-12-1996.
Alcuni prezzi desunti dal progetto
citato sono stati adeguati, generalmente al ribasso, per tenere
conto delle attuali condizioni di mercato nonche delle
specifiche diverse condizioni locali (ad es. caratteristiche
dei terreni attraversati dallopera in progetto).
In analogia alle opere civili anche
per gli impianti è stata condotta unanalisi dei
prezzi derivanti da opere similari, soprattutto in relazione
allinput di congruità degli impianti con lattuale
linea esistente.
La stima sintetica delle opere
è la seguente:
OPERE IMPORTI |
|
A - OPERE CIVILI |
|
1)Lavori sotterranei |
|
- Gallerie di linea |
189.593.562.581 |
- stazione Nomentana |
124.178.093.990 |
- stazione Annibaliano |
100.340.670.518 |
- stazione Gondar |
113.804.274.134 |
- stazione Conca dOro |
63.842.787.524 |
- Pozzi di meta tratta |
5.177.527.700 |
- Consolidamenti fabbricati |
30.664.782.192 |
Sommano opere in sotterraneo |
627.601.698.648 |
2)Sistemazioni idrauliche
ed esterne |
|
- Sistemazione idraulica fiume Aniene |
8.528.338.018 |
- Sistemazioni esterne stazioni |
12.734.000.000 |
Sommano sistemazioni varie |
21.262.338.018 |
TOTALE OPERE CIVILI (1+2) |
648.864.036.666 |
B - IMPIANTI |
|
1) Impianti di esercizio
Armamento, Segnalamento e sicurezza,
Telecomando traffico,Terra-treno,
Linea di contatto, Cavi |
59.850.000.000 |
2) Impianti in linea ed in stazione
Impianti elettrici Mt-bt, Ventilazione,
Impianti speciali ,
Idrici,antincendio ,Telefonico di
Serv.,emergenza |
96.860.000.000 |
TOTALE IMPIANTI(1+2) |
156.710.000.000 |
TOTALE PER LAVORI (A+B) |
805.574.036.666 |
C - ONERI VARI |
|
Bonifica ordigni bellici Espropri,
occupazioni ed indennizzi,
Sistemazioni a verde, Indagini archeologiche,
Piano di monitoraggio fabbricati |
12.209.000.000 |
D - IMPREVISTI 8% |
65.422.642.933 |
E - SPESE TECNICHE |
|
Adempimenti L.494/96, Direzione
Lavori
Commissione Alta Vigilanza, Collaudi
e pre-esercizio |
33.690.500.657 |
F IVA |
95.058.668.091 |
TOTALE GENERALE |
1.011.954.848.348 |
CONSIDERATO
Il parere richiesto dallAmministrazione
comunale di Roma sul progetto definitivo della linea B1 della
metropolitana (diramazione della linea B fra piazza Bologna e
piazza Conca dOro), implica due ordini di considerazioni:
sulle caratteristiche globali dellopera e sulla rispondenza
della soluzione progettuale alle finalità relative e sulla
caratterizzazione delle singole opere, sulla valutazione delle
soluzioni tecniche prescelte, sullinserimento nel territorio.
Per quanto attiene agli aspetti
di carattere generale, si deve osservare che la documentazione
inviata non risulta pienamente rispondente alle prescrizioni
di cui al comma 4 dellart.16 della Legge 109/1994, dichiarate
necessarie per ritenere i progetti definitivi adeguatamente sviluppati.
Si riscontrano, infatti, carenze
in ordine alla descrizione dei criteri utilizzati per le scelte
progettuali ed alla disponibilità di informazioni adeguate
sul "rispetto delle esigenze, dei criteri, dei vincoli,
degli indirizzi e delle indicazioni stabiliti nel progetto preliminare",
nonché di elementi adeguati sulla programmazione dei lavori
e sulla valutazione dei tempi previsti per la realizzazione dellopera
e la comparazione fra i costi previsti ed i benefici attesi.
La necessità di acquisire
ulteriori elementi importanti per la valutazione globale del
progetto definitivo in esame è stata, del resto, rappresentata
in sede istruttoria allAmministrazione comunale, al fine
di ottenere le necessarie integrazioni agli elaborati trasmessi.
Tuttavia gli atti successivamente pervenuti non hanno consentito
di acquisire interamente gli elementi conoscitivi richiesti,
e ciò non consente a questa Assemblea di valutare alcuni
significativi aspetti dellopera, in particolare la sua
rispondenza alle finalità relative, la congruità
dei costi con i benefici previsti e la attendibilità dei
tempi indicati per la realizzazione dellopera stessa.
E, invece, possibile esprimersi
come segue sulla caratterizzazione delle singole opere, sulla
valutazione delle soluzioni tecniche prescelte, sullinserimento
nel territorio, questioni sulle quali gli elaborati progettuali
forniscono in genere un quadro sufficientemente definito, salvo
specifici casi singolarmente esaminati in seguito.
ASPETTI URBANISTICO-ARCHITETTONICI
Lopera in esame costituisce
uno degli elementi essenziali del programma di potenziamento
della rete del trasporto pubblico su ferro nel settore Nord dellarea
urbana di Roma, oggi parzialmente servito dalla linea FM Fara
Sabina - Fiumicino con stazioni a Fidene, Nuovo Salario e viale
Etiopia e interconnessione con la linea metro B alla stazione
Tiburtina.
La nuova linea, derivata dalla linea
B allaltezza di piazza Bologna, è destinata a servire
i quartieri Bologna, Nomentano, Trieste e delle Valli, con percorso
lungo gli assi di viale XXI Aprile, via di S. Costanza, viale
Eritrea, viale Libia e capolinea a piazza Conca dOro.
E importante rilevare che,
secondo i programmi dellAmministrazione Comunale, lopera
rappresenta, in realtà, il primo tronco della linea piazza
Bologna-Val Melaina, destinata ad ampliare significativamente
larea dinfluenza del trasporto pubblico su ferro
a beneficio del vasto bacino insediativo Ionio-Serpentara-Val
Melaina, attualmente servito solo da linee di autobus insufficienti
a soddisfare la domanda.
Sotto il profilo urbanistico è
evidente che il vero traguardo delloperazione complessiva
è costituito proprio dalla copertura di questi insediamenti
più periferici non adeguatamente serviti, mentre la realizzazione
della linea in progetto copre unarea più centrale
e meglio integrata nella rete del trasporto pubblico. Ne consegue:
- che lopera in esame va
considerata di fatto come uno stralcio del progetto più
esteso;
- che, al fine di realizzare quanto
prima lintero progetto, appare opportuno ottimizzare il
rapporto costi-benefici nella prima tratta, anche per recuperare
risorse da utilizzare per un ulteriore prolungamento della linea;
- che va comunque perseguita la
massima efficacia dellopera nei confronti dei quartieri
più esterni che, per il momento, potranno essere indotti
a servirsi della nuova linea solo a condizione che sia adeguatamente
attrezzato per lo scambio ferro-gomma (bus e auto private) il
capolinea Conca dOro.
Pertanto si osserva che:
- in ordine al punto a), ai fini
di una valutazione di efficienza ed efficacia, sarebbe stato
opportuno inserire il progetto definitivo della linea in esame
nellambito di un progetto preliminare o di uno studio di
fattibilità estesi allintero percorso programmato;
- circa il punto b), il costo/km
preventivato, pari a 266 miliardi, risulta elevato e, pur scontando
gli inevitabili maggiori oneri derivanti dalla profondità
del tracciato, ciò appare dovuto anche allampio
dimensionamento delle stazioni. Trattasi in realtà di
stazioni di semplice transito, collocate in zone ad alta densità
commerciale e intensamente costruite, dove non sembra indispensabile,
né forse appropriato, linserimento di nuove attività
e di nuovi manufatti architettonici che vadano al di là
delle normali esigenze di una "fermata" della linea
metropolitana;
- per quanto riguarda il punto c),
prima di passare alla fase esecutiva, sarebbe opportuno garantire,
in primo luogo, la confluenza, nel nuovo nodo di scambio di Conca
dOro, del massimo numero possibile di linee di autobus
con provenienza dai quartieri esterni del settore Nord e, in
secondo luogo, la disponibilità, in prossimità
del capolinea metro, delle necessarie aree di parcheggio.
Per quanto riguarda gli aspetti
architettonici si rileva che il progetto appare improntato, in
particolare per le stazioni Annibaliano e Gondar, ad una certa
grandiosità e ridondanza, anche in relazione alle previsioni
di utenza nelle ore di punta ipotizzata nello studio preliminare
al progetto stesso.
La tipologia di stazione profonda
è uguale per Nomentana, Annibaliano e Gondar, indipendentemente
dal numero di fruitori. Essa è impostata su due livelli
sotterranei, quello più profondo per le banchine e quello
superiore per latrio. Gli spazi disponibili, in modo particolare
per gli atri, sono notevoli e forse non del tutto necessari per
stazioni intermedie.
In soprassuolo sono previsti edifici
per le stazioni di Annibaliano, Gondar e Conca dOro. I
relativi progetti sono presentati in scala insufficiente per
illustrare le caratteristiche architettoniche, dimensionali e
dei materiali impiegati.
Il progetto definitivo deve essere
a tale riguardo più completo e deve rappresentare linserimento
del volume nel contesto circostante.
Sotto tale profilo, quindi, la documentazione
inviata è insufficiente per esprimere un parere. Desta
comunque perplessità la scelta di costruire anche in soprassuolo
delle emergenze così significative, a fronte di una buona
disponibilità di spazi per servizi al primo piano interrato
(atrio) ed a fronte dei costi considerevoli per la loro realizzazione.
Per quanto riguarda le caratteristiche
dimensionali e di finitura, il progetto è più preciso
per gli spazi in sottosuolo, anche se restano alcuni particolari
da definire meglio nel progetto esecutivo.
Appare buona, in qualche caso abbondante,
la dotazione di scale e di scale mobili.
I materiali di finitura sono di
tipo tradizionale: pannelli tipo Alucoband, cristalli temperati,
ringhiere di acciaio spazzolato. In fase di progetto esecutivo
è opportuno sia posta particolare attenzione allesigenza
di adottare accorgimenti che limitino le possibilità di
vandalismo e rendano facili ed economici gli interventi antimbrattamento.
I pavimenti sono di pietra naturale
con lavorazione antisdrucciolo nelle scale, di colore nero.
La scelta dei colori lascia perplessi:
oltre al nero dei pavimenti cè il grigio chiaro
o scuro dei vari altri elementi darredo. La predominanza
di toni scuri e la mancanza di elementi significativi di colore
vivace, oltre a rendere poco confortevole lambiente, induce
un maggior consumo di energia per lilluminazione, a causa
del forte grado di assorbimento delle superfici.
Per quanto riguarda il rumore allinterno
delle stazioni il progetto non illustra scelte precise ma ipotizza
limpiego di pannelli microforati da sperimentare in fase
costruttiva.
Il progetto deve inoltre essere
completato da ulteriori precisazioni sui materiali di finitura
circa le emergenze dei vani ascensori. Il percorso per non vedenti,
inoltre, viene ipotizzato solo in sottosuolo e non anche in soprassuolo.
Ancora, non viene precisato quali
dispositivi di sicurezza saranno previsti per levacuazione
dei disabili in caso di incidenti.
TRACCIATO E STAZIONI
Il tracciato dasse della
linea a doppio binario/doppio fornice, denominata "Diramazione
della Linea B", esteso da P.zza Bologna a P.zza Conca dOro
per 4076 m (binario pari) e per 4183 m (binario dispari) si articola
secondo un insieme di elementi rettilinei e curvilinei sia a
curvatura costante sia a curvatura variabile che risultano prevalentemente
determinati da una serie di vincoli oggettivi, dovuti alla morfologia
del suolo e del sottosuolo, alle preesistenze edilizie che caratterizzano
il territorio urbano attraversato, alla tipologia e dimensione
delle stazioni e a convenienze di ubicazione delle medesime e
dei cantieri di costruzione.
La configurazione del tracciato
di progetto è quella relativa alla cosiddetta "soluzione
base", già selezionata durante la fase di progetto
di massima, sulla scelta della quale sono state riportate valutazioni
soltanto di tipo qualitativo, che, nei termini esposti, non consentono
però di esprimere correttamente un giudizio di valore,
secondo un processo di obiettiva comparazione con altri pur possibili
ed accettabili tracciati (come ad es. con quello della "soluzione
alternativa").
Sostanzialmente il tracciato di
progetto dei due binari di corsa, ricavati nei vani chiusi delle
sezioni trasversali dei fornici perfettamente circolari, si snoda
in ambiente sotterraneo relativamente profondo, partendo dalla
stazione "Bologna" in condizioni di sovrapposizione
delle sedi ferrate, così come fu già previsto allepoca
della costruzione della linea B, mediante particolari predisposizioni
strutturali. Si prosegue, subito dopo, con una divaricazione
plano-altimetrica (in corrispondenza della Caserma Piave) che
porta gli assi dei binari a disporsi poi sempre parallelamente
complanari verso la stazione Nomentana ed oltre, ad una distanza
di 14 m tra di loro, in stretta relazione alla tipologia delle
stazioni e sino alla stazione di testa di Conca dOro.
Infatti, lungo la linea, derivata
dalla B, sono presenti quattro stazioni (Nomentana, Annibaliano,
Gondar e Conca dOro), le quali sono state tutte quante
risolte secondo uno schema planimetrico a "banchina centrale",
per consentire - secondo i progettisti - di conseguire una composizione
distributiva funzionale ed architettonica di elevato livello
qualitativo.
Il tracciato della linea, sia sul
binario pari che su quello dispari, per superare i diversi ostacoli
e vincoli interposti, si compone di undici curve circolari, raccordate
ai rettilinei dappoggio, di raggio compreso tra 170 m (in
un solo caso) e 1000 m che, per effetto delle sopraelevazioni
adottate, consentono il raggiungimento di velocità teoriche
convenzionali comprese rispettivamente tra i 52 km/h e gli 80
km/h. Landamento altimetrico del tracciato viene invece
ad essere prevalentemente giustificato in relazione alla necessità
di non interferire con i sottoservizi di superficie, di minimizzare
linterazione con le fondazioni dei fabbricati e di consentire
specialmente lo scavo delle stazioni di grandi dimensioni, a
foro cieco.
Limpostazione geometrica del
tracciato, soltanto indirettamente desumibile dagli allegati
progettuali, sembra riflettere una visione forse più consona
ad una definizione di tipo stradale che a quella ferroviaria,
sia per la scelta e la collocazione degli elementi compositivi
sia per leffettiva indipendenza tra la geometria planimetrica
e quella altimetrica. Tanto è vero che nella stessa descrizione
numerica degli elementi di tracciato dei binari, larticolazione
planimetrica è stata presentata, anche formalmente, separata
da quella altimetrica e senza alcuno specifico, eppure necessario,
riferimento di corrispondenza.
La conseguenza di un tale modo progettuale
di operare comporta che, sia pure in pochi isolati casi, si presenti
lungo il tracciato una torsione geometrica della sede viaria
(per sovrapposizione di curve orizzontali con curve verticali)
che potrebbe condurre, durante lesercizio, a condizioni
di disuniformità dusura delle rotaie (per concomitanza
di azioni orizzontali e verticali dei bordini delle ruote contro
il fungo delle rotaie) e, sia pure in via teorica, anche ad un
incremento del rischio di svio.
Inoltre, come è noto, ladozione
di linee di transizione di tipo clotoidale tra elementi rettilinei
ed elementi circolari non risolve completamente la richiesta
di controllo dei parametri di comfort per i passeggeri (da ipotizzare
in posizione eretta e non seduta) e di limitazione delle azioni
dinamiche sulle rotaie, lasciando intatte alcune discontinuità
di traiettoria e quindi di regolarità per il moto dei
treni, soprattutto nei punti estremi del segmento della rotaia
esterna appartenente al cosiddetto tratto "sghembo",
adottato nella misura di 3 mm/m.
Si suggerisce pertanto di ricorrere,
in sede esecutiva, alladozione di raccordi del binario
non soltanto piani ma direttamente plano altimetrici e forse
più raffinati, adottando, ad esempio, quelli trascendenti
che, sfruttando le funzioni trigonometriche nella costruzione
dellandamento longitudinale delle curvature, offrono ottime
condizioni di continuità delle grandezze geometriche e
delle conseguenti grandezze cinematiche, tenuto conto delle caratteristiche
di moto essenzialmente vario che si associano allesercizio,
accentuate dalla relativa breve distanza fra le stazioni.
Una particolare attenzione dovrà
poi essere portata nellaffrontare il tratto di tracciato
in corrispondenza dellattraversamento, in sotterraneo,
del fiume Aniene laddove il succedersi ravvicinato di curve controverse,
di raggio pressocché minimo e senza linterposizione
di un sia pur breve segmento rettilineo nella zona di flesso,
esalta la singolarità irregolare degli "sghembi"
opposti.
Si segnala pertanto che un affinamento
nella composizione degli elementi generatori del tracciato, teso
ad ottimizzare razionalmente le condizioni desercizio,
potrebbe consentire di migliorare - non senza efficacia - anche
il rendimento del sistema trasportistico costituito dai veicoli
che si muovono, contemporaneamente, lungo la linea.
I risultati della simulazione numerica
riportati nella relazione generale, relativi ad una descrizione
convenzionale di moto vario di un veicolo isolato lungo la linea,
confermano infatti che larticolazione degli elementi geometrici
di tracciato non è stata finalizzata ad essere loggetto
di una ottimizzazione nei riguardi dei parametri di rendimento
energetico, ipotizzando ad esempio limpegno contemporaneo
di più veicoli e facendo variare, sia pure di poco, ma
opportunamente, i valori delle pendenze longitudinali e quelli
delle curvature orizzontali nellintorno desiderato.
In particolare si vuole suggerire,
al riguardo, di posizionare le quote altimetriche di giacitura
delle stazioni, in modo tale da favorire, nel possibile, nei
tratti di approccio alle medesime, ladozione di livellette
inclinate che favoriscano - rispettivamente in ascesa e in discesa
- la frenatura e lavviamento dei treni circolanti.
Larmamento dei binari di linea
che concretizza fisicamente il tracciato è stato previsto
dai progettisti che si realizzi anche senza linterposizione
sotto le rotaie della tradizionale massicciata (ballast) e delle
traverse ed è costituito da lastre prefabbricate in calcestruzzo
di cemento armato, poggiate su fondazione rigida, sulle quali
vengono direttamente alloggiate ed ancorate le rotaie, ma si
dichiara altresì che "un affinamento delle caratteristiche
geometrico strutturali dellarmamento avverrà nella
successiva fase di progetto esecutivo, attraverso un approfondimento
dello studio sul comportamento dinamico del sistema ...".
Operando in tal modo, le caratteristiche dimensionali, i tipi
di materiale impiegato ed i particolari costruttivi dellarmamento
potrebbero variare anche sensibilmente con conseguenti non trascurabili
ripercussioni nei costi.
Una giustificazione nelladozione
dellarmamento senza massicciata viene poi dalla considerazione
generica che, in caso di emergenza, la via di corsa potrebbe
essere percorsa da mezzi gommati (VV.FF. e ambulanze). Al riguardo,
non esistono però esaurienti esperienze che possano suffragare
tale pur apprezzabile ipotesi.
Il dimensionamento geometrico funzionale
delle stazioni è stato effettuato sulla base del numero
di viaggiatori che potranno impegnare le banchine, i vani di
collegamento con lesterno, le scale di superamento dei
dislivelli e gli altri vani accessori.
La previsione di frequentazione
delle stazioni da parte dei viaggiatori è stata riferita
convenzionalmente ad unora di punta giornaliera mattutina
nellanno 2000, nella direzione più caricata (verso
P.zza Bologna), ipotizzando due diversi scenari (alto e basso)
corrispondenti agli estremi degli inevitabili errori di stima
(per eccesso e per difetto).
In entrambi i casi molto diversi
si presentano i valori numerici di passeggeri in ingresso per
ogni singola stazione, variando da un massimo di 4950/3700 pax/h
(Staz. Conca dOro) ad un minimo di 3550/2650 pax/h (staz.
Annibaliano).
Le verifiche di accettabilità
degli spazi di stazione risultano sempre soddisfatte in termini
di capacità, con notevoli differenze qualitative tra stazione
e stazione, dovute alla forte differenza tra i carichi di traffico
previsti. Per tali stazioni in molti casi le caratteristiche
dofferta superano ampiamente quelle relative alla domanda,
mentre manca uno studio dei flussi dei passeggeri in corrispondenza
dellesistente stazione di P.zza Bologna.
Una non trascurabile perplessità
suscita però lattendibilità della previsione
di traffico, in merito alla quale si cita la fonte dei dati assunta
e non le analisi effettuate e comunque ferme temporalmente soltanto
allanno 2000. Manca, pertanto, la necessaria previsione
circa lo sviluppo futuro degli spostamenti di viaggiatori, in
relazione al probabile mutare del sistema dei trasporti pubblici
e allo sviluppo degli insediamenti nel settore nord orientale
di Roma. I progettisti dichiarano esplicitamente che "la
stima di tali quote di domanda potenziale di traffico presupporrebbe
delle indagini mirate sulla domanda di trasporto non solo sullarea
di studio ma dellintera città. Tali indagini non
risultano disponibili per larea romana".
La mancanza di una esauriente analisi
di sviluppo del traffico ad un prefissato orizzonte temporale
non consente di effettuare una valutazione economico-finanziaria
completa e corretta, che porti in conto - attualizzandoli - i
costi di costruzione, quelli di manutenzione e desercizio
e che consenta di valutare i benefici diretti ed indiretti che
linvestimento comporta, alla luce di un preciso programma
di gestione della linea.
Si sottolinea pertanto che lintero
progetto risente di una rilevante incertezza di base, dovuta
soprattutto allimpossibilità di valutare correttamente
laccettabilità dellinvestimento previsto in
oltre mille miliardi per le sole opere di ingegneria civile ed
impiantistica.
Si è quindi del parere che,
a fronte della previsione dinvestimento per la realizzazione
delle opere civili e degli impianti, debba essere compiuta una
obiettiva valutazione di rendimento economico e finanziario,
basata su indagini specifiche e su proiezioni estese ad un adeguato
orizzonte temporale, secondo le regole dellanalisi economica
e finanziaria.
ASPETTI ARCHEOLOGICI E STORICO-ARTISTICI
La soluzione adottata nel progetto
definitivo della nuova linea della metropolitana B, rispetto
a precedenti ipotesi prese in considerazione negli studi preliminari,
è a quota assai profonda e quindi, dal punto di vista
del rispetto di eventuali preesistenze archeologiche, non pone
molti problemi. Essi sono perciò eventualmente riscontrabili
per i manufatti di collegamento con il suolo (rampe, scale, ascensori,
prese daria) e per la stazione Conca dOro per la
cui realizzazione è previsto lo scavo a cielo aperto,
al contrario delle altre stazioni (Nomentana, Annibaliano, Gondar)
ove sono previsti scavi in sottosuolo profondo.
E allegato al progetto uno
studio archeologico che si basa su documenti darchivio,
su studi specifici per il territorio romano (Carta dellAgro,
Carta archeologica del Lugli 1962, inventario archeologico di
Quilici 1968) e su rilievi effettuati in occasione di lavori
e di realizzazione di sottoservizi.
Pochi, fino ad ora, sono stati i
saggi diretti e specifici: è stata solo iniziata una campagna
(gennaio 1998) rallentata però dalla presenza di canalizzazioni
delle reti degli impianti pubblici.
La metodologia di esecuzione dei
saggi (puntuali) non è tale da offrire garanzie, sotto
il profilo archeologico.
Attualmente quindi non ci sono certezze
per i manufatti da realizzare con scavi a cielo aperto.
Lesperienza dimostra il limite
di indagini che non siano scavi sistematici.
Le zone interessate dal tracciato
della linea B sono state oggetto, fin dallantichità,
di una notevole antropizzazione del suburbio. La maglia urbana
del centro seguiva le vie consolari e proseguiva poi con insediamenti
più sparsi (villaggi, ville, necropoli). Nella zona furono
costruite nel III sec. le mura aureliane, cera il tracciato
della via Nomentana, il complesso di S. Agnese con le catacombe
di Nicomede, la Basilica di S. Costanza, lantica Strada
S. Agnese, lacquedotto Vergine costruito da Agrippa che
alimenta la Fontana di Trevi, lantica Strada Patinaria,
oggi coincidente con viale Tirreno, il Cimitero Maggiore, quello
Ebraico di Villa Torlonia, S. Alessandro, Sedia del Diavolo,
il Torraccio della Cecchina, il Mausoleo della Torricella.
Certamente molte testimonianze sono
state distrutte a seguito delledificazione lungo la Nomentana;
ma da Villa Torlonia la nuova Nomentana coincide con lantica
di cui è stato trovato il basolato: quindi è molto
probabile il ritrovamente di tombe.
Per detti motivi, al momento, non
possono essere esclusi ritrovamenti archeologici in fase di realizzazione
delle opere di collegamento al soprassuolo.
Ancora più complessa è
la questione per la stazione Conca dOro: se dovessero emergere
preesistenze archeologiche, ora non note, lesigenza di
un suo eventuale spostamento determinerebbe notevoli problemi
con possibile sospensione dei lavori.
La profondità della linea,
se elimina buona parte del rischio archeologico, non mette però
al riparo da rischi la conservazione inalterata dei beni storico-artistici
(paramenti murari, decorazioni pittoriche ed architettoniche),
nonché di edifici come la Caserma Piave, distanti 20 m
appena dalla linea e su altre costruzioni importanti di varie
epoche quali Villa Chigi, Villa Blanch, S. Sabina, la casa a
torre di Ridolfi in Viale Etiopia, sedi di ambasciate e università,
anchesse interessate dal tracciato.
Aspetti geologici e idrogeologici
Lambiente geologico in
cui è posizionata lopera in esame risulta noto nelle
sue linee essenziali, per la messe di dati acquisiti nel tempo
sul sottosuolo della città di Roma.
Lesame dei dati che accompagnano
il progetto, derivanti da numerose campagne di indagine e dalla
realizzazione di un pozzo-prova, mostra una corretta interpretazione
delle varie unità geologico-stratigrafiche che costituiscono
il substrato.
Dal punto di vista idrogeologico
i dati acquisiti risultano numericamente adeguati. Lopera
si sviluppa quasi interamente a quote inferiori rispetto al livello
della falda, e gli attuali sistemi di scavo consentono di superare
abbastanza agevolmente questo aspetto. La falda, in effetti,
pur presentando una certa continuità in senso verticale
risulta frazionata e spesso confinata per la presenza di unità
sovrapposte con differenti conducibilità idrauliche e
differente assetto morfologico. In particolare, la circolazione
idrica sotterranea è condizionata dalla presenza in profondità
delle ghiaie a matrice sabbiosa "antiche" e dalla presenza
del F. Aniene. Le ghiaie, in contatto stratigrafico orizzontale,
tra le stazioni Gondar e Conca dOro, con le alluvioni recenti
del F. Aniene, mostrano una buona correlazione tra altezze piezometriche
misurate e i livelli idrici dello stesso F. Aniene. Considerando
che questa unità presenta continuità laterale,
nelle zone dove le condizioni morfologiche risultano modificate
(via Nomentana), si registrano valori di carico piezometrico
più elevato rispetto alle soprastanti argille limose,
indicando un parziale confinamento della falda in esse contenuta.
In relazione a ciò, lintersezione della galleria
con le ghiaie tra le stazioni Nomentana ed Annibaliano, deve
essere affrontata in fase di progetto esecutivo con estrema cautela
e attenzione. Analoga attenzione dovrà essere posta nella
parte finale dellopera, dove le condizioni idrauliche allinterno
delle alluvioni recenti ivi presenti sono fortemente condizionate
dal regime del F. Aniene.
ASPETTI GEOTECNICI
I problemi geotecnici di una
linea metropolitana riguardano in generale l'interazione tra
il terreno e le strutture costituenti le gallerie e le stazioni,
così come l'interazione tra queste opere e le costruzioni
in superficie.
Nel complesso, il progetto ha preso
in considerazione tali aspetti, sia nell'impostazione delle soluzioni
proposte, sia nella scelta delle tecniche esecutive adottate.
Tuttavia, nel caso in esame, la
disomogeneità dei terreni interessati dai manufatti, di
origine prevalentemente alluvionale, le loro scadenti caratteristiche
meccaniche e la necessità di realizzare le opere sotto
falda, richiedono una caratterizzazione geotecnica particolarmente
approfondita, sostenuta da indagini mirate, in sito e in laboratorio;
richiedono inoltre valutazioni quantitative e puntuali dei fenomeni
di interazione appena richiamati, effettuate con metodi di analisi
e procedimenti di calcolo adeguati alla delicatezza e alla difficoltà
di questi problemi; richiedono infine scelte tipologiche e modalità
costruttive in grado di garantire sia le condizioni di sicurezza
e funzionalità delle nuove opere, sia quelle delle costruzioni
preesistenti, in superficie.
Indagini e caratterizzazione
geotecnica dei terreni
In generale, i risultati delle
indagini geotecniche si correlano correttamente tra loro e risultano
coerentemente inseriti nel quadro geomorfologico d'insieme. Alcune
situazioni dovrebbero tuttavia essere più approfondite,
come, ad esempio, la zona di passaggio tra i depositi costituenti
la parte terminale del fosso di S. Agnese e i depositi alluvionali
dell'Aniene in corrispondenza del tratto di linea tra piazza
Gondar e via delle Valli.
Dai profili geotecnici si rileva
la marcata e a volte repentina variabilità di costituzione
e di caratteristiche meccaniche dei terreni anche nell'ambito
di una stessa zona. In particolare, non di rado si trovano a
diretto contatto strati o lenti di materiali molto diversi per
composizione, permeabilità e proprietà meccaniche.
Tali circostanze possono condizionare sia il comportamento geotecnico
d'insieme, sia l'uniformità e l'efficacia degli interventi
preventivi di consolidamento dei terreni.
La caratterizzazione geotecnica
dei terreni interessati dalle gallerie e dalle stazioni è
basata sulla elaborazione di indagini eseguite in passato ed
integrate con altre più recenti, parte delle quali ancora
in corso. Tra queste ultime, è compresa la realizzazione
di un pozzo adibito a prove per la verifica dell'efficacia degli
interventi di consolidamento dei terreni.
Le indagini geotecniche, ancorché
in numero adeguato all'estensione dell'opera nel suo complesso,
sono risultate rivolte ad una caratterizzazione in "senso
medio" dei terreni intercettati dai sondaggi. Infatti le
caratteristiche geotecniche dei terreni sono raccolte in cosiddette
"schede litotecniche" dalle quali risultano comunque
ampi campi di variazione delle singole grandezze. Da questa classificazione
non si rileva la storia tensionale dei depositi in termini di
grado di sovraconsolidazione, né sembra che, nella determinazione
sperimentale dei parametri ed ai fini della caratterizzazione
geotecnica, si sia tenuto conto della variabilità della
risposta meccanica dei terreni in rapporto agli specifici manufatti
ed al modo in cui ciascuno di questi induce nel terreno circostante
variazioni dello stato tensionale.
In conseguenza delle precedenti
osservazioni e per quanto riguarda la caratterizzazione geotecnica,
si raccomanda che, nel passaggio alla fase di progettazione esecutiva,
le indagini integrative siano finalizzate, tra l'altro, agli
accertamenti sopra richiamati, con particolare attenzione alla
misura delle caratteristiche di deformabilità dei terreni
per la valutazione degli spostamenti indotti nell'ambiente circostante
e per l'analisi dell'interazione con le costruzioni in superficie;
agli effetti delle variazioni spaziali e temporali delle pressioni
interstiziali soprattutto nei terreni a bassa permeabilità;
alla verifica che le indicazioni tratte dalla sperimentazione
nel pozzo di prova siano riferibili ai diversi tipi di terreno
presenti lungo tutto il tracciato.
Scelte progettuali
In generale, le scelte tipologiche
e le modalità costruttive sono basate su un modello concettuale
che assegna agli spostamenti indotti dall'opera nel mezzo circostante
la funzione di indicatori principali per il controllo della stabilità
e delle funzionalità dell'opera stessa nonché degli
effetti indotti in superficie.
Le soluzioni progettuali prescelte
per le gallerie di linea (costruzione con scudo a sezione piena)
e le stazioni in galleria ("volta ad arco cellulare"
e "volta attiva") sono motivate dal progettista in
quanto particolarmente indicate alle prestazioni richieste da
opere in sotterraneo in ambiente urbano, in terreni scadenti
e sotto falda.
A tale proposito lAssemblea
richiama lobbligo generale di evitare che il progetto esecutivo,
da porre a base di gara, contenga riferimenti a tecnologie costruttive
coperte da brevetti industriali.
Occorre tuttavia osservare che,
sebbene improntato sulla scelta di soluzioni ritenute efficaci
e sicure, peraltro molto impegnative sul piano tecnico e su quello
economico, il progetto deve comunque essere integrato da elementi
di valutazione quantitativa degli effetti sulle costruzioni sovrastanti
durante le fasi costruttive e, successivamente, nelle condizioni
di servizio della linea.
In particolare, oltre alla ricostruzione
preliminare delle caratteristiche strutturali degli edifici sovrastanti
le gallerie e circostanti le stazioni e alla generica definizione
di interventi di consolidamento delle loro fondazioni, è
necessario che i fenomeni di interazione tra le opere in sotterraneo
e le costruzioni in superficie siano analizzati puntualmente
e in termini quantitativi, per verificare le condizioni di sicurezza
e di funzionalità di tali costruzioni, individuando, anche
in dettaglio, gli strumenti e le procedure di monitoraggio per
verificare la corrispondenza tra le previsioni di progetto e
la effettiva risposta delle strutture.
Inoltre, una adeguata attenzione
andrà posta alla verifica quantitativa dell'efficacia
delle soluzioni proposte nelle diverse situazioni e, soprattutto,
dei possibili rimedi e soluzioni integrative o alternative per
il verificarsi di situazioni impreviste rispetto a quanto ipotizzato.
Nel progetto, ad esempio, si fa riferimento all'impiego sistematico
di strumentazione di controllo, senza però specificare
i provvedimenti da associare agli esiti delle misure.
La sicurezza delle gallerie di stazione
risulta affidata, in modo forse eccessivo, all'efficacia di interventi
di miglioramento dei terreni, spesso indicati in modo generico
(vedi ad esempio il riferimento a "iniezioni cementizie
e chimiche in pressione"). E' infatti da ritenere che l'efficacia
di tali interventi (per prestazioni ottenibili, per estensione
della zona di influenza, ecc.) possano fortemente dipendere dalle
caratteristiche geotecniche locali dei terreni. La stessa efficacia
delle tecniche di lavorazione proposte (impiego di barre in vetroresina,
realizzazione di volte con la tecnica del cosiddetto "arco
cellulare" o mediante la realizzazione di "conci attivi
precompressi") potrebbe fortemente risentire di tali condizioni
locali.
Pertanto, considerate le grandi
dimensioni delle gallerie di stazione, una ricostruzione stratigrafica
e geotecnica più accurata, estesa ad un volume maggiore
di terreno, con riportata la posizione relativa dei manufatti
preesistenti, dovrebbe costituire, già in questa fase
del progetto, imprescindibile elemento di analisi e di guida
nella progettazione.
Analoghe considerazioni possono
essere complessivamente svolte per le gallerie di linea. Anche
in questo caso sembra venga fatto un eccessivo affidamento alla
efficacia della tecnica di scavo con scudo e circolazione di
fluidi in pressione. Questa, ancorché sia da ritenere
la più idonea nel caso particolare, non è certamente
esente dalla possibilità di avere inconvenienti dovuti
sia a guasti ed imprevisti operativi ma ancor più a condizioni
locali dei terreni che possono portare a fenomeni di sifonamento,
perdite di fluido per aggiramento, disassamenti della macchina,
ecc. Sarebbe pertanto opportuno, già in questa fase, individuare
almeno delle fasce o delle zone a maggiore rischio o comunque
più critiche, per le quali prevedere possibili interventi
complementari o di rimedio.
Non completamente chiaro, ma certamente
oneroso, risulta lintervento di consolidamento con pali
infissi previsto nel tratto in cui le gallerie di linea sottopassano
l'alveo dell'Aniene. Questo intervento è motivato dall'esigenza
di migliorare le caratteristiche dei terreni sovrastanti i cavi
con un trattamento di addensamento ottenuto proprio mediante
l'infissione di una fitta rete di pali (1 palo di 400 mm di diametro
ogni m2 di superficie). L'intervento, che considerata
la natura prevalentemente limo-argillosa dei terreni potrebbe
avere effetti dubbi se non addirittura controproducenti, non
è sostenuto da alcuna valutazione preliminare sia degli
effetti di instabilità temuti che dei benefici attesi.
Per quanto riguarda possibili effetti,
temporanei e permanenti, delle opere sul regime delle acque del
sottosuolo, nel progetto viene seguita la tendenza a preconfigurare
i diversi manufatti in modo da variare il meno possibile il regime
delle pressioni interstiziali nel terreno in tutte le fasi di
lavoro. Per le stazioni, si prevede di raggiungere questo risultato
impermeabilizzando preventivamente una fascia di terreni all'intorno
dello scavo, mentre per le gallerie di linea si intende ottenere
lo stesso risultato con sistemi di scavo meccanici a pressione
bilanciata e impermeabilizzando il rivestimento definitivo. Occorrerà
comunque valutare attentamente l'eventuale effetto drenante offerto
dalle gallerie nel loro insieme per la inevitabile creazione,
all'intorno del rivestimento, di zone allentate e comunque atte
a favorire la circolazione idrica.
Tutti gli aspetti prima richiamati
dovranno essere compresi e discussi in specifici capitoli della
relazione geotecnica. Le soluzioni adottate, le eventuali soluzioni
alternative e complementari di rimedio dovranno essere giustificate
anche da modelli previsionali di comportamento. Sicuramente ne
deriverebbe un più chiaro quadro progettuale che, pur
con le inevitabili incertezze insite in questi tipi di opere,
potrebbe meglio sostenere le previsioni di fattibilità,
dei costi e dei tempi di esecuzione dell'opera.
In questo quadro è da considerare
eccessivamente semplificato e sicuramente inadatto alla complessità
dell'opera il programma dei lavori presentato. In questi tipi
di opere sarebbe più opportuno che esso, anche alla luce
degli approfondimenti sopra richiamati, venisse associato in
qualche modo ad una analisi di rischio.
In conclusione, pur ritenendosi
che per gli aspetti geotecnici il progetto possa essere sviluppato
a livello esecutivo, occorre che:
- la caratterizzazione geotecnica
dei terreni sia più approfondita e finalizzata all'analisi
degli specifici manufatti;
- un'attenzione particolare sia
posta alla previsione del comportamento degli edifici in prossimità
delle opere in sotterraneo, mediante analisi esaustive e puntuali,
in termini di sicurezza e funzionalità;
- siano ulteriormente approfonditi
i problemi del sottoattraversamento dell'Aniene, riesaminando
gli interventi di stabilizzazione dell'alveo e l'interazione
con le fondazioni del ponte delle Valli, anche ai fini di eventuali
modifiche di tracciato;
- si tenga conto di possibili inconvenienti
in fase costruttiva attraverso la previsione dei relativi interventi
correttivi e di mitigazione, con la corrispondente valutazione
dei tempi e dei costi;
- si riordinino gli elaborati geotecnici
(indagini, misure, calcoli, dimensionamento, verifiche, ecc.)
in una relazione geotecnica per consentirne il riesame in base
ad una trattazione unitaria, anche nel rispetto delle disposizioni
normative, e per costituire una documentazione progettuale alla
quale si possa fare chiaro riferimento nel corso dei lavori per
ogni aspetto geotecnico.
Aspetti Strutturali - SICUREZZA
E DURABILITA
Per unopera in sotterraneo
in ambiente urbano, una prestazione fondamentale connessa essenzialmente
con le tecniche costruttive e con la costruibilità, è
il livello di perturbazione che la realizzazione dellopera
crea sullesistente in superficie.
Il livello di perturbazione ammissibile
è proprio di ogni opera ed utilizzo della stessa, e può
essere funzione della sicurezza, dellesercizio o della
conservazione del bene.
Così per le opere storiche
- monumentali lesigenza della conservazione inalterata
del bene, stabilisce i livelli di perturbazione ammissibili in
termini di deformazione indotta, di alterazione dello stato tensionale
e del regime delle acque; tali livelli possono essere molto più
severi di quelli delle moderne costruzioni.
Per quanto sopra il progetto esecutivo
dovrà essere preceduto da una puntuale e argomentata definizione
dei parametri di ammissibilità, e corredata da una valutazione
, con procedure teoriche avanzate, degli effetti della costruzione
del cavo nel terreno di sedime sulle costruzioni esistenti.
Per lo stesso motivo il cavo dovrà
essere allontanato il più possibile dagli edifici sensibili
alle perturbazioni.
Diventa pertanto critico il sistema
di monitoraggio previsto.
Le tecniche costruttive del cavo,
il dimensionamento strutturale, le opere di presidio e rinforzo
delle fondazioni esistenti, andranno pertanto progettate sulla
base delle perturbazioni ammissibili definite a priori.
Lapprofondimento degli studi,
dovrà essere teso a valutare, per ciascun edificio esposto,
il comportamento strutturale alla luce di quanto sopra illustrato,
per decidere sul tipo e quantità di interventi. Non è
accettabile una metodologia di interventi generalizzati per tipologie
come attualmente previsto.
Per i motivi sopra esposti, nonché
per migliorare sostanzialmente la percorribilità ferroviaria
nel sito, eliminando curve a piccolo raggio, sembra opportuno
valutare la possibilità che il tracciato della linea,
nella zona Piazza Gondar, prosegua in rettilineo, sottopassando
il viadotto delle Valli, piuttosto che gli edifici contigui.
Nel progetto in esame la documentazione
strutturale è piuttosto modesta.
I disegni, in particolare quelli
delle stazioni, sono costituiti da carpenterie schematiche delle
opere.
Le valutazioni numeriche della sicurezza
e della durabilità sono effettuate sulla base di criteri
di calcolo semplicistici che non illustrano né permettono
di valutare bene il comportamento statico ed il livello di sicurezza
e durabilità strutturale.
Quanto sopra porta ad avere valutazioni
di costo dellopera incerte ed eccessivamente sommarie.
Stante la delicatezza e particolarità
dellopera è necessario far precedere il progetto
esecutivo da un chiaro documento di specifiche tecniche e di
prestazioni attese dalle opere, sia relativamente alla sicurezza
che alla durabilità ed alla manutenibilità dellopera,
eliminando tutte le indicazioni generiche (come la limitazione
delle tensioni nellacciaio a 1600 kg/cm2), che
si risolvono in genere solo in un ingiustificato aumento dei
costi.
E previsto un ampio monitoraggio
con sensori applicati sugli edifici disposti in prossimità
della linea e su altri elementi strutturali (diaframmi, ecc.)
per controllare lo stato di deformazione durante i lavori.
Si segnala in proposito che è
necessario che in fase di progetto esecutivo venga predisposto
un programma dettagliato sulle modalità di acquisizione
dei dati e sulla loro elaborazione, sino a evidenziare gli elementi
critici da controllare con particolare attenzione.
Il monitoraggio, per avere efficacia,
andrà completato con i relativi piani di controllo, che
stabiliscono a priori lelaborazione, in tempi e modi, delle
grandezze misurate (Gestione e manutenzione del monitoraggio).
Un aspetto importante è quello
dellarmamento; allegato al progetto è uno specifico
documento "Armamento" che essenzialmente è uno
stato dellarte dellarmamento per linee metropolitane.
La linea in esame presenta raggi
di curvatura particolarmente ridotti che aggravano fortemente
il problema, come è noto praticamente irrisolto, dal punto
di vista degli esuberanti costi di manutenzione ed esercizio.
Per tali motivi si reputa importante
che venga fatto uno studio mirato, anche sperimentale, sulla
definizione dellarmamento idoneo, la cui ricaduta potrà
avere anche effetto benefico sulle altre tratte metropolitane
romane.
ASPETTI IDRAULICI
Per quanto attiene le opere idrauliche
che si prevede di realizzare con il progetto in esame si osserva,
in via preliminare, che la relazione specifica allegata risulta
estremamente sintetica e non chiarisce gli obiettivi che lintervento
di sistemazione sul fiume Aniene si propone di raggiungere.
In particolare non risulta chiaro
il collegamento tra la realizzazione delle gallerie e le opere
di sistemazione e protezione spondale previste.
Le gallerie, infatti, hanno un tracciato
che, nella zona del corso dacqua dove è previsto
il rivestimento, risulta abbastanza distante dalla sponda e presentano
un estradosso ben più basso del fondo alveo, addirittura
sotto il livello medio del mare, e ben difficilmente raggiungibile,
quindi, anche in caso di divagazione dellalveo, peraltro,
molto improbabile in considerazione del grado di urbanizzazione
delle aree limitrofe.
Un ulteriore elemento di perplessità
è rappresentato dalla previsione della impermeabilizzazione
del rivestimento (materassi tipo Reno) sia per le difese spondali
che in alveo, nel tratto in cui la galleria sottopassa lalveo
dellAniene.
Non è chiara, infatti, la
finalità di detta impermeabilizzazione (eseguita in parte
con guaina collocata sotto il materasso ed in parte con bitumatura
del materasso stesso), atteso che, data la limitatezza dellarea
interessata, lacqua può giungere sotto il rivestimento
da tutta la zona al contorno.
Vi è inoltre da osservare
che dagli elaborati presentati a corredo del progetto, non si
evince se sia stato previsto un sistema di raccolta e smaltimento
di portate idriche nelle gallerie che possono essere generate
sia da infiltrazioni sia da fenomeni accidentali quali spegnimento
di incendi, guasti alla rete, ecc.; si ritiene, comunque, necessario
che dette portate siano immesse direttamente nel ricettore finale
e non nella fognatura che adduce allimpianto di depurazione.
Sarà quindi opportuno che
venga affrontato tale problema nelle successive fasi di progettazione.
IMPIANTI DI ESERCIZIO
Sono compresi sotto la dizione
impianti di esercizio le seguenti tipologie di impianti tecnologici:
armamento, alimentazione, linea di contatto, sottostazione elettrica,
segnalamento e sicurezza, impianto di collegamento radio terra-treno
ed impianto telefonico di emergenza. Nellambito della documentazione
progettuale relativa a tali impianti sono presentati i risultati
del modello di esercizio ed alcune considerazioni legate alle
necessità di materiale rotabile e deposito ed officina.
Materiale rotabile
La relazione, per la cui comprensione
risulta indispensabile far riferimento sia a quella relativa
all "Esercizio del Sistema", sia a quella sul
"programma di Esercizio", illustra le esigenze di materiale
rotabile derivanti dalla realizzazione del nuovo tronco.
In alcune parti le considerazioni
svolte appaiono qualitative e prive di convincenti giustificazioni
tecniche.
Per quanto concerne il distanziamento
minimo consentito dalla linea, si afferma che il minimo teorico
di 90 secondi non risulterebbe in pratica attuabile, in quanto
condizioni di disturbo, anche minime, determinerebbero ritardi
non recuperabili. Pur condividendo tale affermazione, si ritiene
ben più limitativo il perditempo dovuto alle manovre di
capolinea (nella relazione si indicano valori di 6-8 min), la
cui influenza sul cadenzamento minimo non viene viceversa considerata
nella relazione. Tale problematica è viceversa affrontata
nella relazione "Programmi di Esercizio" in cui appare
evidente che la presenza dei tre tronchini di manovra di Laurentina
di fatto non consente di scendere a distanziamenti inferiori
a 120", a meno di interventi sostanziali quali la realizzazione
di una quarta asta di manovra. Parimenti poco convincente, anche
in relazione ai tempi di inversione ai capolinea, appare laffermazione
che il cadenzamento minimo sarebbe possibile qualora venisse
chiusa la diramazione Bologna-Rebibbia.
Riguardo allesercizio nel
terzo periodo viene affermato che dello sviluppo del traffico,
nelle fasi di morbida, conviene non ridurre il cadenzamento ma
la lunghezza dei treni, senza tuttavia fornire una dimostrazione
al riguardo. Al par.7, non appaiono adeguatamente dimostrate
le considerazioni relative al "semitreno", e cioé
ai convogli destinati al servizio in ore di morbida e in particolare
la prescrizione che:" .. i nuovi treni dovranno presentare
caratteristiche di recupero di energia di frenatura analoghe
a quelle degli attuali convogli, al fine di favorire il massimo
del recupero di questa energia". Infatti, se da un lato
appare possibile garantire una maggiore ricettività dellenergia
recuperabile, per effetto del mantenimento di un elevato numero
di semitreni in linea durante la fase di morbida, è da
dimostrare che in tali condizioni di esercizio il bilancio energetico
conduca a valori percentuali di energia recuperata analoghi a
quelli conseguiti in ore di punta con treni pieni e nella composizione
standard, e comunque ad un bilancio energetico economicamente
vantaggioso. Pur essendo presenti nella relazione "Esercizio
del Sistema" simulazioni relative ai singoli convogli sulla
tratta, risulta necessario, ai fini di una scelta motivata, eseguire
delle simulazioni globali di esercizio che tengano conto anche
dei regimi elettrici in linea.
Assai generica risulta anche la
specifica riguardo ai motori di trazione, per i quali viene unicamente
detto che saranno in c.a., senza fornire indicazioni in merito
al tipo di azionamento, ed in apparente contrasto con quanto
ipotizzato nella relazione "Esercizio del Sistema",
dove le motrici sono con motori in c.c. e azionamento full-chopper.
Mancano del tutto specifiche ed
indicazioni quantitative in merito allaffidabilità
e disponibilità del sistema; per una predeterminazione
di questultima, dovrebbe essere definito, in aggiunta al
piano di manutenzione, un piano di manutenibilità.
Lalimentazione
La relazione tecnica descrive
in modo sommario le caratteristiche generali del sistema di alimentazione
primaria della linea e delle stazioni.
Le scelte progettuali non appaiono
adeguatamente giustificate. In particolare una serie di affermazioni
relative alladeguatezza del dimensionamento del sistema
di alimentazione in relazione alle previsioni di traffico di
punta appaiono fatte senza il supporto di simulazioni del funzionamento
del sistema stesso. La mancanza di tale strumento progettuale,
ormai diventato tradizionale nel caso di progetti del tipo di
quello in esame, impedisce di formulare giudizi motivati sulla
correttezza delle scelte; inoltre non consente di valutare i
margini di potenzialità esistenti, leffettivo recupero
di energia (in fase di frenatura) da parte dei treni nei diversi
tipi di cadenzamento e i regimi che si determinano nelle condizioni
di fuori servizio di una SSE. Anche se una stima grossolana del
carico può consentire ad un esperto di ritenere sufficiente
il dimensionamento delle SSE e delle condutture della linea di
contatto, si ritiene indispensabile completare la documentazione
progettuale con le simulazioni del funzionamento integrato (vecchio
e nuovo impianto) del sistema elettrico.
Manca negli elaborati uno schema
elettrico della SSE di Piazza Bologna che indichi le modalità
di interconnessione della doppia terna in cavo, destinata allalimentazione
della nuova SSE di Conca doro, e la natura delle modifiche
necessarie. Non sono fornite indicazioni in merito al calcolo
di verifica dei cavi; in pratica, come già osservato in
precedenza in relazione al dimensionamento del sistema di trazione
elettrica, il giudizio sulladeguatezza del dimensionamento
è affidato allesperienza. Nessuna valutazione viene
fatta in merito ai livelli di cortocircuito conseguiti alle sbarre
della SSE di Conca doro; tali livelli, specie in caso di
guasto ad una delle due terne in cavo, essendo sensibilmente
più bassi di quelli delle altre SSE, possono dar luogo
ad un incremento del disturbo di natura condotta (già
presente nellimpianto per effetto delle altre SSE), dovuto
alle armoniche dei convertitori. Una verifica di massima appare
necessaria per questo tipo di impianti, alla luce della sempre
maggiore importanza che, anche a livello normativo, ha assunto
il problema della "Qualità dellalimentazione
elettrica negli impianti industriali".
Linea di contatto
La documentazione trasmessa risulta
sufficiente per la definizione tecnico-economica delle opere
da realizzare.
Le caratteristiche tecniche della
linea di contatto, di tipo aereo, sono del tutto identiche a
quelle della linea B in esercizio; lunica variante tecnica
proposta riguarda le regolazioni automatiche dei fili di contatto,
per le quali è previsto lutilizzo di compensatori
meccanici in sostituzione dei contrappesi classici. La soluzione
progettuale adottata, "dispositivo a molle tipo Pifisterer",
appare migliorativa rispetto allutilizzo dei contrappesi,
in quanto si evita la costruzione delle nicchie lungo le gallerie,
occorrenti per lalloggiamento dei contrappesi della regolazione
automatica, anche se nella relazione di progetto non ne vengono
evidenziate le caratteristiche tecniche.
SSE Conca dOro
La descrizione è molto
sommaria e il progetto non appare sviluppato adeguatamente. Praticamente
prive di dettagli tecnici e di specifiche di massima risultano
le parti riguardanti limpianto di terra di protezione,
le celle extrarapidi e i trasformatori di gruppo della SSE; inoltre
non si fa cenno alla cabina di sezionamento e protezione che,
secondo quanto affermato nella relazione, dovrebbe essere installata
nella stazione di Annibaliano.
Cavi
La tipologia dei cavi elettrici
previsti (sia di energia che di segnale) è sinteticamente
descritta in una apposita relazione; ulteriori informazioni sui
cavi di energia sono fornite in apposito paragrafo della relazione
"SSE e Cabine". La relazione, definisce le tipologie
ed il quadro dei riferimenti normativi. Manca per i cavi di energia
qualsiasi indicazione atta ad illustrare i criteri di dimensionamento
e leventuale esecuzione di calcoli di verifica.
Impianto Telefonico di emergenza
La relazione descrittiva è
troppo succinta e sostanzialmente insufficiente per una adeguata
definizione tecnica dellimpianto.
E prevista la posa di un cavo
telefonico ad una quarta sui due lati delle gallerie, in analogia
a quanto già previsto nelle altre linee. Tuttavia non
vengono precisate le caratteristiche costruttive (dimensioni
dei conduttori, tipi di involucri protettivi, isolamento, ecc.)
e trasmissive (attenuazione, capacità mutua, etc.) del
cavo; non sono inoltre specificati gli eventuali accorgimenti
adottati per ridurre i disturbi derivanti dalla trazione elettrica.
Per le apparecchiature di stazione
è previsto un dispositivo di emergenza locale nonché
la posa di cavi di stazione, senza tuttavia precisare le modalità
di collegamento con il dirigente centrale ed il tipo di impiego
dei cavi di stazione (dei quali non sono descritte le caratteristiche).
Laccenno alle apparecchiature di centralizzazione è
tale da non consentire la comprensione della struttura e funzionalità
(a meno di conoscere gli impianti similari del resto della linea).
Collegamento Radio Terra-Treno
La descrizione degli impianti,
di cui alla relazione tecnica specifica, pur essendo chiara,
appare più rivolta ad una divulgazione che ad una definizione
tecnico-progettuale. Carente risulta in particolare la parte
riguardante le specifiche tecniche e nessun richiamo viene fatto
a leggi, prescrizioni e/o raccomandazioni nazionali ed internazionali.
Le prestazioni sono indicate in modo troppo sintetico e larchitettura
viene descritta senza alcuna precisazione sugli aspetti funzionali
e geografici (dislocazione stazioni radio-base).
E precisato che gli apparati
ricetrasmettitori sono collegati in rete mediante supporti fisici
dedicati costituiti da coppie telefoniche in grado di assicurare
le comunicazioni in caso di interruzione della dorsale di rete,
attraverso riconfigurazione delle stesse. Al riguardo sarebbe
opportuna una illustrazione sintetica del tipo e del numero dei
cavi impiegati.
Analoga integrazione tecnica appare
necessaria per descrivere la riconfigurazione automatica in sottoinsiemi
indipendenti, in grado di assicurare le piene prestazioni del
collegamento, in caso di guasto ad unapparecchiatura di
ricetrasmissione od ad un supporto fisico di tratta.
Il collegamento tra le stazioni
radio base ed i treni viene realizzato irradiando le onde elettromagnetiche
mediante cavi fessurati per quali dovrebbero essere fornite ulteriori
informazioni (lunghezze scelte, modalità di allacciamento,
eventuale impiego di ripetitori, ecc.)
Va infine notato che nel caso di
sistemi quale quello in esame, per i quali vengano sottolineati
requisiti di affidabilità, è ormai prassi precisare
a livello di specifica alcuni parametri fondamentali, quali ad
es. tasso di guasto, tempo di riparazione, ecc.
Impianti di Segnalamento e
Sicurezza
Non è disponibile una
relazione tecnica specifica. Le sole informazioni sono deducibili
dalla relazione generale e da alcuni elaborati progettuali nei
quali sono sviluppati i piani schematici delle stazioni e del
blocco automatico.
Limpianto di segnalamento
e sicurezza è analogo a quello in esercizio sulla linea
"B", dimensionato per un intervallo minimo teorico
di 180 secondi alla velocità di 80 km/h.
Gli impianti previsti, pur nella
carenza documentale già segnalata, appaiono congrui in
relazione alla necessità di estendere alla diramazione
le scelte già effettuate per il resto della linea.
Riguardo gli impianti di telecomando
del traffico, la relazione tecnica pervenuta illustra in modo
sintetico ma sostanzialmente adeguato le caratteristiche tecniche
e funzionali delle modifiche e delle integrazioni necessarie
agli impianti di telecomando del traffico.
In conclusione il progetto, dal
punto di vista impiantistico elettrico, è caratterizzato
da un livello di definizione non omogeneo; carenti risultano
in particolare le parti del progetto relative alle SSE e agli
impianti di telecomunicazione; mancano del tutto elementi atti
a evidenziare lavvenuta effettuazione dei principali calcoli
di verifica del sistema di alimentazione, una simulazione globale
del funzionamento del sistema di trazione elettrica e alcuni
importanti schemi. La documentazione presentata, tenuto conto
anche del forte grado di riproduzione di impianti esistenti,
consente tuttavia di esprimere un parere nel complesso positivo,
senza particolari riserve, sulla fattibilita tecnica dellopera.
IMPIANTO DI VENTILAZIONE E ANTINCENDIO
Negli elaborati progettuali tali
aspetti sono trattati in modo sommario. Per quanto riguarda limpianto
di ventilazione è chiaramente definito soltanto lo schema
di principio, che prevede per ogni stazione, a monte ed a valle,
il pozzo di compensazione e per ogni tratta, a metà percorso,
un pozzo di ventilazione. Tale schema è allineato alle
tendenze attuali ed è condivisibile. E poi prevista
una ventilazione di stazione, con immissione di aria in testa
al pozzo di uscita delle persone, barriere di aria ai varchi
e ripresa sottobanchina. Anche questo schema, è largamente
praticato e condivisibile.
Al di là di questo, le informazioni
date sono piuttosto limitate. Sono previsti due regimi di ventilazione,
uno normale ed uno di emergenza, che differiscono solo per i
valori delle portate. Di queste, vengono dati solo valori orientativi,
in alcuni casi globali (m3/h), in altri casi specifici,
riferiti cioè al binario (per lintera tratta), o
allunità di lunghezza ecc. In tal modo non è
possibile avere una idea precisa delle configurazioni di flusso
che si verranno a stabilire. Non è prevista la possibilità
di gestire le direzioni del moto dellaria in galleria.
In ogni caso, non è data
alcuna motivazione degli obiettivi perseguiti e dei criteri di
calcolo.
Si afferma genericamente che sarà
assicurato il benessere e la sicurezza delle persone: manca peraltro
ogni riferimento preciso alle problematiche classiche per le
metropolitane fra cui quelle:
- della massima temperatura raggiunta
dallaria in galleria, in banchina, ecc., in condizioni
normali e di emergenza (problematiche di stress termico);
- della massima velocità
dellaria raggiunta in banchina e sui varchi;
- della qualità e purezza
dellaria, in particolare per il particolato di ossidi di
ferro;
- degli sbalzi di pressione dovuti
al passaggio dei treni.
Per quanto riguarda lemergenza
incendio, si afferma che verrà rispettata la normativa
vigente, ovvero il D.M. 11.1.1988. E previsto fra laltro,
limpiego di barriere di aria sui varchi. Dagli elaborati
grafici, non è stato possibile verificare se dette barriere
vengano riproposte ad intervalli di 60 m lungo le vie di fuga,
come richiesto da tale Normativa. Nelle varie relazioni, è
più volte avanzata lipotesi di sostituzione delle
barriere daria con barriere dacqua, ritenute dai
progettisti più economiche ed ammesse dalla normativa.
Appare, invece, preferibile mantenere lopzione ad aria,
a causa del disagio e dellimpatto psicologico sfavorevole
connesso alle barriere dacqua.
Per quanto riguarda la ventilazione
in caso dincendio, è descritto solo lo schema generale,
senza peraltro sufficienti definizioni quantitative e, soprattutto,
motivazioni e criteri di calcolo.
Sia per ciò che riguarda
la rilevazione dellincendio e lestinzione (idranti
e sprinkler) che per i provvedimenti connessi alla ventilazione,
la progettazione si rivolge comunque soltanto alle stazioni ed
alle banchine. Appare completamente trascurata la problematica
di emergenza in galleria, sia per semplice avaria che per incendio.
Non si fa cenno a problematiche come quella degli scambi termici
col terreno, e quella delleffetto pistone e della sua interazione
con la ventilazione meccanica.
In definitiva, per gli aspetti in
esame, lindeterminazione del progetto è tale da
non permettere di formulare giudizi, anche se le predisposizioni
di opere civili, intese come numero, posizione di massima e funzione
dei pozzi di ventilazione (tale affermazione non può essere
estesa, allo stato di definizione del progetto, alle dimensioni
di tali aperture), appaiono tali da poter supportare, potenzialmente,
soluzioni impiantistiche adeguate.
Appare peraltro necessario che siano
affrontate le tematiche dellemergenza in galleria e predisposte
adeguate soluzioni, che di regola richiedono oltre alla rilevazione
dellevento, anche la predisposizione di risorse (ventilatori
reversibili nei pozzi di metà tratta ed eventualmente
anche nei pozzi di compensazione) che consentano di gestire efficacemente
la direzione del moto dellaria in galleria oltre alle relative
portate.
Si vuole anche notare che i quartieri
sede delle stazioni hanno carattere residenziale ad alta densità.
In tali condizioni, alla luce delle normative sullinquinamento
acustico, sembrerebbe indispensabile che già allo studio
del progetto definitivo, venissero presi in considerazione i
provvedimenti da adottare per ridurre il rumore di cantiere,
soprattutto nelle ore notturne.
ASPETTI ECONOMICI E PROGRAMMAZIONE
DEI LAVORI
La Relazione generale allegata
al progetto non contiene alcuna esplicita indicazione in merito
alle problematiche dei costi di costruzione in rapporto alle
scelte progettuali, né tratta di altri necessari elementi
valutativi quali, ad esempio, la scelta del tariffario di riferimento
ed in generale le formazioni dei prezzi unitari.
Tali costi, unitamente ai benefici
attesi, alla valutazione analitica della concatenazione tra le
diverse lavorazioni e, quindi, dei tempi di attuazione dellopera,
rivestono grande importanza e contribuiscono in modo essenziale
alla formazione di un giudizio esauriente sulla valutazione e
congruità economica del progetto.
Ciò acquista particolare
rilievo nel presente caso, in relazione al previsto costo, stimato
in 1012 miliardi di lire, ed al conseguente costo chilometrico,
pari a circa 266 miliardi di lire a km, che appare obbiettivamente
elevato.
Tale costo chilometrico è
peraltro fortemente influenzato principalmente dal costo previsto
per la realizzazione delle stazioni, che incide per circa i due
terzi dei lavori in sotterraneo, nonché da alcune opere
complementari, quali ad esempio quelle previste in alveo del
fiume Aniene.
Peraltro, non sono stati forniti,
ancorché richiesti, i prescritti disciplinari prestazionali
dai quali possa evincersi, fra laltro, la correlazione
tra i costi esposti e le prestazioni richieste.
In merito ai tariffari assunti a
riferimento, lAssemblea rileva la mancanza di adeguate
giustificazioni in ordine alla idoneità della scelta dei
prezzari, alle variazioni apportate e in generale alla determinazione
dei prezzi più significativi.
Per quanto riguarda gli impianti
di trazione elettrica si osserva che, relativamente alla linea
di contatto, i costi stimati appaiono congrui e sostanzialmente
in sintonia con quelli ordinariamente praticati nellambito
ferroviario per impianti simili, mentre per quanto riguarda la
sottostazione elettrica, la stima non risulta distinta per tipologia
dimpianti per cui appare difficile effettuare una valutazione
dei costi delle singole categorie di lavori; in ogni caso, da
una prima valutazione di larga massima, la spesa relativa alla
SSE appare sovrastimata di un 15-20% circa.
La programmazione dei lavori, appare
particolarmente concisa. A tale importante argomento sono dedicate
infatti due sole pagine nelle quali si afferma tra laltro
che le gallerie di linea saranno realizzate con scudi, e che
lo studio, la fabbricazione ed il montaggio di tali scudi richiederà
19 mesi; la velocità di avanzamento è stimata in
150-160 m/mese, mentre si rinvia ad una allegata tabella per
il programma generale dei lavori e ad altre 4 tabelle per i programmi
dei lavori di costruzione delle stazioni. Dette tabelle contengono
dei diagrammi a barre che espongono, sinteticamente e senza alcuna
giustificazione analitica, la collocazione temporale dei lavori
di costruzione dei cinque tratti di gallerie e delle quattro
stazioni, diagrammi basati su un numero di attività estremamente
ristretto.
Manca nel progetto in esame la indicazione
puntuale delle attività realizzative previste e lo studio
dei numerosi vincoli di successione temporale fra le varie fasi
di realizzazione dellopera, in ciò non ottemperando
alle prescrizioni dellart. 16 comma 8 della legge 109/94,
dove si stabilisce che "i progetti sono redatti in modo
da assicurare il coordinamento della esecuzione dei lavori",
il che appunto presuppone una preventiva analisi delle attività
realizzative e dei vincoli di interconnessione fra esse esistenti.
E da ritenere che una accurata
programmazione dei lavori, necessaria in ogni caso per contenere
i rischi di allungamento dei tempi rispetto a quelli previsti,
risulti assolutamente necessaria in casi come lattuale,
sia agli effetti del contenimento dei disagi - che la realizzazione
di unopera così importante inevitabilmente induce
nella vita civile delle zone attraversate - sia anche agli effetti
della incidenza che una eventuale maggior durata può avere
sul costo globale dellopera stessa.
Tutto ciò premesso, lAssemblea
E DEL PARERE
CHE possa essere proseguita lattività
progettuale dellopera, tenendo conto delle prescrizioni
e delle osservazioni precedenti.
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