ASSEMBLEA GENERALE
Seduta del 12.11.99
Voto n.296
OGGETTO:
Porto di Salerno.- Variante al Piano Regolatore Portuale -
SALERNO
L’ASSEMBLEA
VISTA la nota prot. n. 4043/4066 in data 21.07.99 con la quale
la Direzione Generale delle OO.MM. ha trasmesso per esame e parere il progetto
relativo alla variante al Piano Regolatore Portuale in epigrafe.
ESAMINATI gli atti trasmessi;
UDITA la Commissione Relatrice (De Angelis, Battista, Grappelli,
Ranieri, Ciliberti, D’Ambrosio,Del Gaizo, Piroddi, Stura)
P R E M E S S O
Si ritiene opportuno riassumere l’iter amministrativo della varie fasi
approvative del P.R.P. del Porto di Salerno avvenute dal 1962 in poi e
precisamente:
-
il nuovo Piano regolatore del porto di Salerno fu approvato il 16.01.62
con D.I. n.10219;
-
una prima variante fu approvata con D.I. 6.11.64 n.8650;
-
una seconda variante riguardante la modifica al banchinamento interno fu
approvata con D.I. 10.2.74 n.3233;
-
successivamente fu predisposta una terza variante che, nonostante il parere
favorevole del Consiglio Superiore dei LL.PP. voto 20.4.90. n.111, non
ebbe alcun ulteriore sviluppo, in quanto furono modificate le procedure
di approvazione con l’entrata in vigore della legge 84/94, recante nuove
norme sulla portualità.
In relazione a quanto sopra, pertanto, al momento il Piano Regolatore vigente
è quello approvato con D.I. 3233/74.
Viene ora all’esame del Consiglio Superiore dei LL.PP., nel rispetto
della normativa vigente di cui alla citata legge 84/94, una nuova proposta
di variante al P.R.P. che riprende, però, in gran parte l’ultima
variante, non approvata, adeguandola alle attuali esigenze del traffico
marittimo, alle mutate condizioni al contorno ed alla pianificazione urbanistica
più generale del comune di Salerno.
La variante in esame si propone di raggiungere essenzialmente i seguenti
obiettivi:
-
adeguare le opere alle sempre maggiori dimensioni delle navi commerciali,
consentendo anche l’ormeggio delle grandi navi da crociera;
-
finalizzare la destinazione delle aree portuali ed adeguarle alle esigenze
attuali del traffico che interessa lo scalo marittimo salernitano ed a
quelle previdibili per l’immediato futuro;
-
incrementare gli spazi destinati al deposito delle merci;
-
razionalizzare e rendere più sicure la viabilità stradale
e quella ferroviaria;
-
favorire lo sviluppo delle attività crocieristiche;
-
dotare di idonee infrastrutture la cantieristica navale e consentire l’aggiornamento
tecnologico;
-
realizzare la necessaria separazione tra lo scalo commerciale e quello
destinato alla nautica da diporto, che sarà trasferita all’esterno
del porto;
-
assegnare alla "pesca", ai "servizi portuali" ed al naviglio militare una
darsena adatta alle loro esigenze.
Per il conseguimento degli obiettivi di cui sopra la presente variante
prevede di intervenire con le seguenti opere:
-
approfondimento dei fondali portuali;
-
banchina per lo scalo crocieristico, in prosecuzione del moli Manfredi;
-
edificio per stazione marittima;
-
area banchinata per cantieri navali;
-
allargamento del molo "3 Gennaio";
-
pennelli di delimitazione della darsena "Pesca e Servizi";
-
prolungamento della banchina del molo di ponente;
-
spostamento del recinto doganale;
-
strada interna adiacente alla recinzione portuale e riorganizzazione della
viabilità;
-
rete ferroviaria portuale.
Le scelte progettuali sono supportate da diverse indagini ed analisi, come
specificato nel seguito.
Analisi e previsioni dei traffici
Il traffico delle merci nel porto di Salerno è previsto al 2005
come segue:
-
Contenitori (TEU) 493.000 ( a fronte di 276.000 del 1998)
-
Autoveicoli ( n° ) 510.000 ( " " di 284.000 " " )
-
Merci e varie ( t ) 1.320.000 ( " " di 1.050.000 " " )
-
Totale merci ( t ) 6.410.000 ( " " di 3.910.000 " " )
In merito al settore passeggeri e crocieristi viene effettuata una stima,
sempre al 2005, di circa 230.000 passeggeri/anno sbarcanti sia da navi
passeggeri che da navi crocieristiche sia di piccola stazza che standard
(60 - 100 passeggeri e oltre per nave).
Per quanto riguarda infine la cantieristica viene evidenziato che al
momento quella esistente risulta essere superata ed obsoleta. Ciò
comporta che i proprietari dei pescherecci sono costretti a rivolgersi
ad altri cantieri di porti limitrofi attrezzati, quali Torre del Greco
e Gaeta. E’ quindi previsto di ampliare la cantieristica con l’obiettivo
di trattare annualmente 250-300 unità.
Nautica da diporto
All’interno del bacino portuale è attualmente ospitato un numero
elevato di imbarcazioni con pontili galleggianti ubicati nell’area cantieri
per un fronte di accosto di 1000 m. e nel primo tratto del molo foraneo
con un fronte di accosto di 1800 m. per complessive circa 1000 unità.
Verifica di congruità agli strumenti urbanistici
In merito si ritiene opportuno riportare integralmente quanto rappresentato
dai progettisti nella relazione generale e precisamente:
"La presente proposta di un nuovo Piano Regolatore del Porto di Salerno,
presentata dalla Capitaneria di Porto di Salerno ed elaborata dall’Associazione
per la Tutela e lo Sviluppo del Porto di Salerno (Assotutela), è
ricompresa negli indirizzi politico-programmatici alla base della formazione
dei Piani di Sviluppo economico e risanamento ambientale delle varie amministrazioni.
Essa è stata elaborata in modo da riuscire a coniugare le esigenze
marittime (commercio, cantieristica, turismo nautico, pesca) con quelle
urbanistiche ed ambientali della città.
Tutti gli interventi previsti, infatti, non solo sono conformi al vigente
P.R.G., ma recepiscono le indicazioni della proposta di riqualificazione
urbanistico-architettonica delle Aree di Attuazione Puntuale Urbanistica
n.3-4-5 (zona di S.Teresa, lungomare Trieste, piazza della Concordia con
il porto turistico Massuccio Salernitano), denominate nel loro insieme
"Fronte del Mare". Detta proposta, elaborata dall’architetto catalano Oriol
Bohigas nell’ambito della redazione del nuovo P.R.G. ed approvata dal Consiglio
Comunale con delibera n.85 del 26.07.1996 prevede in particolare la realizzazione
delle seguenti opere:
-
allargamento della spiaggia di S.Teresa, al fine di riqualificare quella
che è la spiaggia storica della città;
-
creazione di un porto turistico sul lato di Levante del molo Manfredi (porto
di S.Teresa), il che consente di trasferire le imbarcazioni da diporto
all’esterno del porto commerciale. Inoltre, onde favorire ulteriori sviluppi
della nautica da diporto, è previsto l’ampliamento dell’attuale
porto turistico Masuccio Salernitano;
-
ampliamento della sezione stradale di via Porto con creazione di due carreggiate
a senso unico di marcia, ampi marciapiedi larghi m 5 e fascia di verde,
con funzione estetica oltre che di schermo acustico e filtro per gas, polveri
e fumi. E’ evidente come tali lavori possano produrre un sensibile miglioramento
della qualità dell’aria, decongestionando il traffico veicolare
e creando una fascia "cuscinetto" tra le abitazioni e l’area del porto.
Si rende però necessario lo spostamento verso il mare del confine
dell’area portuale con la conseguente trasformazione di parte del piazzale
oggi destinato alla movimentazione merci in area urbanizzata;
-
spostamento dei cantieri navali su apposita banchina all’interno del porto
commerciale e demolizione di alcuni fabbricati in modo da allungare il
lungomare Trieste fino al molo Manfredi, creare una piazza antistante la
stazione marittima ed un parco urbano che ospiterà il nuovo Hotel
Jolly, razionalizzare la viabilità della zona, realizzare nuovi
parcheggi. La piazza è l’elemento centrale del programma di riqualificazione
ambientale della zona. Fisicamente è la nuova testa del Lungomare.
Essa rappresenta l’ingresso alla città dal mare per gli utenti del
porto turistico e per i visitatori che sbarcano dalle grandi navi da crociera
nella vicina stazione marittima. L’opera, posizionata a ridosso di un nuovo
quartiere residenziale, costituisce l’elemento di congiunzione tra il centro
abitato e la zona a maggior richiamo turistico.
L’area occupata dal porto turistico, così come tutte le aree demaniali
esterne al recinto portuale, non sono regolamentate dal piano regolatore
del porto, ma saranno normate dagli strumenti urbanistici comunali.
E’ importante sottolineare che nella Conferenza di Servizi convocata
il 28.07.1998 dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione - Capitaneria
di Porto di Salerno - il progetto del nuovo P.R.P. ha avuto il parere favorevole
di:
-
Ministero dei Lavori Pubblici - Ufficio Genio Civile OO.MM. di Napoli.
-
Ministero delle Finanze - Dipartimento delle Dogane ed Imposte Indirette;
-
Comune di Salerno;
-
Ferrovie dello Stato S.p.A.
L’art. 5 della legge 28.01.1994 n. 84, concernente il "Riordino della legislazione
in materia portuale", dispone che il Piano regolatore Portuale deve essere
adottato dall’Autorità Marittima previa intesa con il Comune interessato.
Il Consiglio Comunale, con delibera n. 70 del 9.10.1998, ha espresso
la propria adesione alla presente proposta di nuovo P.R.P. che è
stato successivamente adottato dall’Autorità Marittima con decreto
della Capitaneria di Porto n. 45 del 20.11.1998.
Il decreto, pubblicato sul Foglio degli Annunzi Legali della Provincia
di Salerno e nell’Albo Pretorio del Comune di Salerno in data 24.11.1998,
diventerà esecutivo, in assenza di ricorsi, il 23/01/1999".
In relazione alle previsioni per il futuro, che determinano la variante
proposta, si illustrano in dettaglio gli interventi previsti:
-
settore passeggeri e crociere - è previsto il prolungamento
del Molo Manfredi per 415 m e la realizzazione di un edificio per stazione
marittima su più piani con superficie coperta di m2 1000;
è anche previsto l’approfondimento dei fondali a -11.0 m lungo le
banchine e calate di riva, -11,5 m all’interno della darsena centrale e
di ponente, -12,0 m nel bacino di evoluzione e - 13,0 m nel canale di accesso.
-
cantieristica e pesca - è prevista tra il molo 3 Gennaio
ed il molo Manfredi un’area banchinata per cantieri navali di m2
40.000 e un fronte banchina di 210 m; per la pesca è previsto verso
oriente un allargamento del Molo 3 Gennaio e la sistemazione della darsena
con una superficie di specchio d’acqua pari a m2 45000; la parte
più interna è destinata per le operazioni di alaggio e per
i relativi cantieri (m2 11.100).
-
settore commerciale - per le attività commerciali è
previsto l’allargamento del Molo 3 Gennaio con un ampliamento di m2
39.500 (di cui 2500 per la pesca); altro intervento è quello di
allargare la banchina di Ponente per permettere l’ormeggio di navi che
non necessitano di grandi aree di stoccaggio, quali navi a sosta lunga
e navi RO-RO. Verrà altresì razionalizzata la destinazione
d’uso con la netta separazione delle attività commerciali con le
altre del porto.
In particolare vengono individuate le seguenti zonizzazioni:
-
aree adibite a deposito e movimentazione delle merci: P.le del Molo di
Ponente m2 32.700, P.le retrostante Calata Rossa m2
38.800, Molo Trapezio m2 114.000 e P.le Molo 3 Gennaio m2
44.400. In dette aree verranno ubicati gli uffici, i servizi igienici,
le cabine di servizio, le officine deposito carburanti, parcheggi, ecc.
-
aree adibite ad impianti fissi per deposito merci: P.le Molo Trapezio m2
16.600 per impianti frigoriferi per un’ altezza massima di 10 m; P.le retrostante
la calata Ligea di m2 22.100 per capannoni fino a 10 m di altezza
e per superficie complessiva di m2 15.000.
Nautica da diporto - E’ previsto il totale trasferimento della nautica
da diporto all’esterno del porto commerciale; questo intervento è
legato alla prevedibile realizzazione da parte del Comune di Salerno del
porto turistico di Santa Teresa e al prevedibile ampliamento dell’attuale
porto di Masuccio Salernitano.
Recinzione e varchi portuali - Viabilità - Rete ferroviaria
E’ prevista l’apertura di un nuovo varco di ingresso e di uscita dal
porto con svincolo viario e un parcheggio all’estremità ovest del
complesso portuale nelle adiacenze del collegamento alla rete autostradale
(Via Alfonso Gatto). L’apertura del nuovo varco di Ponente permette di
evitare l’ingresso dei mezzi di trasporto pesanti all’interno della città
decongestionando il traffico cittadino.
Il recinto doganale situato sul Molo Manfredi sarà dotato di
una serie di varchi per permettere il libero accesso dei cittadini alla
parte turistica del porto salve le necessità connesse all’espletamento
delle operazioni doganali.
Per l’area pesca e cantieri navali è previsto un apposito accesso
diretto non interferente con l’area perimetrale del recinto portuale.
La viabilità portuale prevede la realizzazione di una nuova
strada affiancata al lato interno della recinzione doganale con larghezza
di 14 m e lunga 800 m; questa è ubicata lungo le aree al lato opposto
al ciglio banchina.
La rete ferroviaria interna all’area portuale, attualmente costituita
da un solo ramo lungo il Molo 3 Gennaio, è prevista che sia potenziata
con un altro ramo e una traslazione verso mare del tracciato in relazione
alla realizzazione della sopra richiamata viabilità. Nella relazione
di progetto viene precisato che le Ferrovie dello Stato S.p.A. nella Conferenza
dei Servizi del 28.7.1998 hanno espresso parere favorevole alla suddetta
proposta.
Per una maggiore chiarezza degli interventi proposti si riporta di
seguito il relativo quadro riepilogativo.
|
Situazione attuale
|
Progetto di variante del 1984
|
Nuovo Piano Regolatore Portuale
|
Banchina di Ponente |
Banchina |
m 363
|
m 363
|
m 700
|
Banchina di testata |
m 38
|
m 38
|
m 65
|
Superficie molo ed area retrostante |
m2 62.000
|
m2 62.000
|
m2 75.000
|
Calata Rossa |
|
|
|
Banchina |
m 226
|
m 226
|
m 226
|
Area retrostante |
m2 44.000
|
m2 44.000
|
m2 44.000
|
Molo Trapezio |
|
|
|
Banchina di Ponente |
m 380
|
m 380
|
m 380
|
Banchina di Levante |
m 380
|
m 380
|
m 380
|
Banchina di testata |
m 130
|
m 130
|
m 130
|
Superficie molo ed area retrostante |
m2 192.000
|
m2 192.000
|
m2 192.000
|
Calata Ligea |
|
|
|
Banchina |
m 250
|
m 250
|
m 250
|
Area retrostante |
m2 44.000
|
m2 44.000
|
m2 44.000
|
Molo 3 gennaio |
|
|
|
Banchina Guaimario IV |
m380
|
m 380
|
m 380
|
Banchina Roberto il Guiscardo |
m (395¸ 130)
|
m300
|
m 300
|
Banchina di Testata |
m 66
|
m 112
|
m 190
|
Superficie molo ed area retrostante |
m2 45.500
|
m2 65.000
|
m2 85.000
|
Calata cantieri |
|
|
|
Banchina |
Spiaggia vecchio Porto ~ m 300
|
m 240
|
m (185¸ 25)
|
Area retrostante riservata ai cantieri |
m2 27.500
di cui 12.000 nel porto e 15.500 fuori dal porto
|
m2 35.900
le aree fuori dal Porto non sono normate dal P.R.P.
|
m2 40.000
le aree fuori dal Porto non sono normate dal P.R.P.
|
|
Situazione attuale
|
Progetto di variante del 1984
|
Nuovo Piano Regolatore Portuale
|
Molo Manfredi |
Banchina di Ponente |
m 345
|
m (370¸ 335)
|
m 725
|
Banchina di Levante |
m 125
|
m 450
|
m 465
|
Superficie banchina |
m2 30.000
|
m2 50.000
|
m2 15.000
le rimanenti aree non sono normate dal P.R.P.
|
Molo Foranei |
|
|
|
Molo di Ponente (sottoflutto) |
m2 1.180
|
m2 1.180
|
m2 1.180
|
Molo di Levante (sopraflutto) |
m2 1.790
|
m2 1.400
|
m2 1.250
|
Bacino Portuale |
|
|
|
Ampiezza dell'imboccatura |
m 280
|
m 280
|
m 280
|
Batimetria dei fondali |
Canale di accesso:
media m-11;min. m-10
bacino di evoluzione:
media m-11;min. m-10
darsena centrale:
media m-10;min. m-9
darsena Ponente:
media m-11;min. m-10,5
lungo banchine e calate di riva:
media m-11;min. m-8,5
darsena di Levante:
media m-10;min. m-5 |
m-12 canale di accesso
m-11 bacino di evoluzione
m-11 darsena centrale
m-10 lungo banchine e calate di riva
darsena di Levante:
media m-10;min. m-5 |
m-13 canale di accesso
m-12 bacino di evoluzione
m-11,5 darsena centrale
m-11 lungo banchine e calate di riva
darsena di Levante:
media m-10;min. m-5 |
Canale di accesso |
m2 (287.860¸121.280)
|
m2 (287.860¸ 121.280)
|
m2 (287.860¸ 121.280)
|
Bacino di evoluzione |
m2 242.930
|
m2 242.930
|
m2 242.930
|
Darsena di Ponente |
m2 84.000
|
m2 84.000
|
m2 84.000
|
Darsena centrale |
m2 95.000
|
m2 95.000
|
m2 95.000
|
Darsena di Levante |
m2 121.000
|
m2 121.000
|
m2 121.000
|
Rimanente specchio d'acqua |
m2 275.500
|
m2 258.700
|
m2 217.000
|
-
l progetto è anche corredato dagli studi idraulico-marittimi riguardanti
il clima del moto ondoso al largo con il trasferimento del moto ondoso
all’interno, il cui valore massimo stimato con un tempo di ritorno di 50
anni è pari a circa 1,4 m nell’avamporto e circa 0,60 m all’accosto.
In relazione alle conclusioni degli studi di cui sopra è emersa
l’opportunità da parte dei progettisti che alcune banchine di nuova
realizzazione siano da costruire in modo da assorbire parte dell’energia
del moto ondoso e pertanto vengono ipotizzate anche banchine di tipo assorbente.
Anche per quanto riguarda gli aspetti geognostici le indagini eseguite
hanno fornito un quadro indicativo della costituzione del sottosuolo.
Il progetto è pure corredato di un elaborato riguardante l’analisi
costi-benefici.
Agli atti sono altresì riportate le ipotesi di durata dei lavori
per la costruzione che di seguito si riportano:
Escavo fondali 4 anni
Prolungamento Molo Manfredi e stazione crocieristica 24 ÷ 36
mesi
Prolungamento Molo Ponente 12 mesi
Ampliamento Molo 3 Gennaio-realizzazione area banchinata per cantieri
navali-darsena "Pesca e servizi" 24 ÷36 mesi
In merito alle fasi di attuazione nella relazione di progetto viene
precisato quanto segue:
"Esiste una notevole libertà di programmare ed attuare i diversi
lotti di lavoro, che pertanto verranno ad essere realizzati in base alle
effettive esigenze ed opportunità che si andranno concretamente
a manifestare all’atto dell’esecuzione. Occorre soltanto sottolineare che
per poter realizzare il prolungamento del Molo Manfredi è assolutamente
opportuno dotare la nautica da diporto di idonee infrastrutture a servizio
delle imbarcazioni attualmente ormeggiate all’interno del porto commerciale
e sul lato esterno del molo foraneo di Levante. Ciò renderebbe più
semplice anche la realizzazione dell’allargamento del molo "3 Gennaio"
con la banchina dei cantieri navali. A tal proposito bisogna ricordare
che l’Amministrazione comunale prevede l’ampliamento dell’attuale porto
turistico Masuccio Salernitano e la costruzione di un nuovo porto turistico
sul lato di Levante del molo Manfredi (porto di S. Teresa); è da
auspicare quindi, che questi interventi vengano attuati al più presto".
In atti risulta anche il parere del Dirigente Tecnico di Zona che con
nota in data 30.6.99 n. 97 indirizzata alla Direzione Generale OO.MM. ha
rappresentato quanto segue:
"Con riferimento alla nota sopra indicata, relativa all’oggetto, lo
scrivente, esaminati gli atti alla stessa allegati, osserva preliminarmente
quanto segue:
-
trattasi di proposta di variante al vigente Piano Regolatore Portuale,
che tiene conto delle rinnovate condizioni al contorno, in termini di variate
esigenze di traffico marittimo, di collegamenti con l’entroterra e, più
in generale, di mutate previsioni urbanistiche comunali;
-
la procedura tecnico-amministrativa seguita finora è stata quella
chiaramente delineata dall’art. 5 della legge n. 84/94;
-
la redazione di istruttoria dell’Ufficio del Genio Civile per le OO. MM.
di Napoli è ben dettagliata. In essa può rinvenirsi una sintetica
descrizione dei contenuti della proposta.
Ciò premesso, accertata la completezza formale degli elaborati (che
individuano modifiche sostanziali al P.R.P. vigente), lo scrivente è
del parere che gli stessi siano meritevoli di successivo esame da parte
del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ai fini dell’acquisizione
del parere espressamente previsto dalla sopracitata legge.
Detta legge impone, tra l’altro, il soddisfacimento del requisito della
congruenza tra il P.R.P. e gli altri strumenti urbanistici, primi tra tutti
il P.R.G. cittadino.
Nella fattispecie, il parere reso in merito dall’Avvocatura Distrettuale
dello Stato, allegato in atti ( e al quale si rimanda), fornisce un utile
contributo in merito alla questione.
A tale proposito, lo scrivente è del subordinato avviso che
l’effettivo recepimento del programma urbanistico-architettonico denominato
"Fronte di mare", (al quale la proposta di variante al P.R.P. è
conforme) all’interno delle previsioni di P.R.G. costituisce indispensabili
condizioni per garantire la necessaria coerenza tra gli strumenti di pianificazione
in parola".
Infine, merita un accenno la questione di un esposto di alcuni cittadini
su aspetti essenzialmente ambientali, pervenuto ad alcune Autorità
pubbliche con riferimento al provvedimento di adozione del Piano in argomento
da parte della Capitaneria di Porto di Salerno. Al proposito la locale
Avvocatura Distrettuale dello Stato, interessata della questione, ha rappresentato,
tra l’altro, con nota n. 5018 del 17.03.1999 di non ravvisare nell’esposto
stesso elementi che possano configurarsi quale formale opposizione all’atto
di adozione del Piano Regolatore Portuale di Salerno, esprimendo comunque
il parere che la questione non appariva rilevante e fornendone le relative
motivazioni.
C O N S I D E R A T O
La proposta di variante al Piano Regolatore Portuale di Salerno si attesta
su una pianificazione organica dell’area portuale comprendente anche la
problematica di un’armoniosa ricucitura con il retrostante tessuto urbano,
in linea con la definizione di Piano Regolatore Portuale quale riportata
al 1° comma dell’art. 5 della legge n. 84/1994. Si ritengono apprezzabili
in tale contesto le previsioni sia di una riqualificazione della viabilità
esterna alla cinta portuale, in modo da alleggerire il già congestionato
traffico cittadino, sia di una fascia "cuscinetto" di verde pubblico fra
le abitazioni e il porto, nella zona orientale del porto stesso; tali interventi
non sono altro che un recepimento nell’ambito del P.R.P. delle indicazioni
della proposta di riqualificazione urbanistico-architettonica contenuta
nel progetto "Fronte del Mare", a sua volta recepita nel nuovo P.R.G. cittadino
adottato.
Più in generale, dalla documentazione presentata si evince,
come da nota n. 8506 del 14.09.1999 del Direttore del Settore Urbanistica
del Comune di Salerno, che la proposta di P.R.P. in esame non contrasta
con gli strumenti urbanistici vigenti e sulla stessa proposta è
stata raggiunta l’intesa del Comune interessato, espressa dal Sindaco in
sede di conferenza di servizi in data 28.07.1998 e ratificata dal Consiglio
Comunale con atto n. 70 del 09.10.1998.
Il Piano in argomento è stato poi regolarmente adottato dall’Autorità
marittima competente, Capitaneria di Porto di Salerno, con decreto n. 45
in data 20.11.1998.
Accertato, quindi, che la proposta di variante in esame risponde alla
normativa di cui all’art. 5 della legge n. 84/1994 sotto l’aspetto dei
contenuti di ordine generale e sotto quello dell’iter procedurale, nel
merito della stessa proposta si rileva preliminarmente che gli interventi
infrastrutturali previsti per le opere a mare sono tutti contenuti all’interno
dello specchio acqueo delimitato dagli esistenti moli di sopraflutto e
di sottoflutto.
Si tratta in sostanza di due nuovi banchinamenti di moli esistenti
(banchina di ponente e molo Manfredi), dell’escavazione dei fondali, di
una colmata al bacino del "Vecchio porto" con relativa banchina, di un
ampliamento del molo "3 Gennaio" e di un nuovo edificio ad uso "Stazione
marittima" per un importo complessivo presunto relativamente modesto pari
a circa £. 100 miliardi per altro non suffragato da un’idonea stima.
Per completezza di esposizione va detto che in tale importo è compreso
anche un adeguamento di modesta entità della rete ferroviaria portuale
per un importo previsto di 800 milioni di lire.
La relativa modesta entità delle spese previste non deve far
pensare ad un piano di basso profilo, perché viceversa si prevede
una profonda modifica e razionalizzazione dell’organizzazione strutturale
e funzionale dello scalo, come si dirà meglio in seguito.
In merito al percorso metodologico seguito dai progettisti nella predisposizione
del piano, si rinvengono stretti legami di "causa-effetto" così
sintetizzabili:
-
analisi dei traffici e previsioni del loro incremento nel breve periodo;
-
necessità di aumento e razionalizzazione di banchine e piazzali
operativi;
-
conseguente necessità di potenziare e razionalizzare il sistema
della viabilità su gomma e su ferro, nonché i servizi portuali.
La scelta dei progettisti di calibrare lo sviluppo del piano portuale solo
nel breve periodo e cioè fino al 2005, se da un verso può
apparire criticabile per il fatto che si tratta di un piano di limitato
respiro temporale, dall’altro risulta apprezzabile perché anzitutto
le conseguenti ipotesi appaiono certamente attendibili ed inoltre si è
riusciti a coniugare a costi contenuti le esigenze marittime (commercio,
cantieristica, turismo nautico, pesca) con quelle urbanistiche ed ambientali
della città.
Si osserva che la più importante infrastruttura esistente nel
porto, il molo Trapezio, che ha tre banchine per uno sviluppo complessivo
di 850 metri e una superficie di m2 192.000, non viene per nulla
interessata dalla variante in argomento, se non per una più razionale
suddivisione delle aree a terra.
Per quanto riguarda il settore commerciale sono previsti due
soli interventi infrastrutturali: il prolungamento del banchinamento del
molo di Ponente di m 337 e l’allargamento verso oriente del molo "3 Gennaio"
con un aumento di superficie di m239.500. Si evidenzia che lo
sviluppo complessivo delle attuali banchine è di circa 3.200 m e
che la superficie attuale complessiva di banchine e piazzali portuali è
di circa m2 430.000; pertanto, gli incrementi delle due quantità
di cui sopra risultano dell’ordine del 10%. Circa la suddivisione delle
aree, sono previste per le merci varie le aree di levante, per i contenitori
quelle dei piazzali mediani (compreso il molo Trapezio), per gli autoveicoli
quelle di ponente.
Per quanto riguarda il turismo nautico il nuovo Piano Regolatore
Portuale prevede un notevole sviluppo del settore passeggeri e crociere
sulla base dei forti incrementi di traffico dello stesso settore verificatisi
negli ultimi anni. I relativi interventi infrastrutturali sono i seguenti:
prolungamento del molo Manfredi di m 415 per la realizzazione di una banchina
a servizio degli approdi crocieristici di lunghezza pari a m 475 e realizzazione
di un edificio per stazione marittima, su più piani, con superficie
coperta di m2 1.000. Pur ritenendo tali interventi utili e condivisibili
per favorire lo sviluppo del traffico crocieristico, tuttavia è
necessario accertare, preliminarmente alla progettazione dell’opera, che
il moto ondoso esterno non interessi direttamente lo scalo crocieristico
in nessun caso, neppure in fase costruttiva dell’eventuale porto turistico,
essendo previsto lo stesso scalo ubicato su un accosto interno del molo
Manfredi, come già detto.
Per la nautica da diporto il piano prevede correttamente che le imbarcazioni
(si tratta di circa 1.000 unità attualmente presenti in diverse
zone) non debbano più restare all’interno del porto. Anche se negli
elaborati grafici del nuovo Piano Regolatore Portuale è indicata
una possibile localizzazione di un nuovo porto turistico all’esterno e
adiacente al bacino portuale, con acquisizione di una sia pure piccola
parte di aree portuali, secondo gli stessi progettisti il Piano in argomento
non comprende tale infrastruttura (come detto esterna al porto), che quindi
non costituisce oggetto di esame da parte di questo Consesso, neppure sotto
l’aspetto della localizzazione, ma che dovrà eventualmente essere
oggetto di altro iter approvativo.
Per il settore della cantieristica e pesca le relative aree
sono collocate nella parte più interna del vecchio porto, in modo
da non interferire né con le attività commerciali, né
con la zona turistica (crocieristica) situata sul molo Manfredi. L’intervento
relativo alla realizzazione di un piazzale di dimensioni adeguate (circa
m2 40.000) e di un fronte banchina di m. 210, da destinare alle
attività cantieristiche, è fra tutti gli interventi quello
di maggior impatto ambientale, poiché prevede un’estesa colmata
di uno specchio acqueo prossimo alla città. Va comunque precisato
che già oggi i cantieri navali sono situati nelle immediate vicinanze
di fabbricati ad uso abitativo, con ovvii problemi di inquinamento atmosferico
e di rumore in particolare. Il piano prevede ora, a mitigazione dell’impatto
ambientale, la realizzazione di una fascia verde di "cuscinetto" fra le
abitazioni e il porto, con funzione estetica oltre che di schermo e filtro
per gas, polveri e fumi. Va anche rilevato che già con il voto n.
111 del 20.04.1990, citato nelle premesse, questa Assemblea espresse parere
favorevole su una variante al Piano Regolatore portuale di Salerno, che
prevedeva tra l’altro la colmata di cui si è detto, anche se di
dimensioni leggermente inferiori, per l’attività cantieristica.
L’obiettivo dichiarato dai progettisti di dotare la cantieristica di maggiori
spazi, che possano accogliere più moderne ed efficienti strutture
e che ne favoriscano l’ulteriore sviluppo, si ritiene che possa essere
raggiunto con l’intervento proposto, tenuto anche conto che il settore
di cui trattasi ha una domanda in forte espansione nella zona. Circa la
problematica ambientale va, poi, ricordato che il Piano in argomento dovrà
essere sottoposto, ai sensi della normativa vigente in materia, alla procedura
per la valutazione dell’impatto ambientale.
Per il settore della pesca e dei servizi a mare (piloti, rimorchiatori,
ormeggiatori e naviglio di Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza, Carabinieri
e Polizia) è prevista l’ultima darsena portuale ad est, avente uno
specchio acqueo di m2 45.000, ottenuta nel bacino del "Vecchio
porto" e delimitata dalla colmata banchinata di cui si è detto più
sopra, dalla nuova banchina orientale del molo "3 Gennaio" e dall’esistente
banchina posta alla radice del molo "Manfredi".
Circa l’approfondimento dei fondali portuali, per un quantitativo
presunto di m3 850.000 al netto degli interventi in corso, si
ritengono congrue le quote previste nelle diverse zone, come riportato
nelle premesse, in relazione alle tipologie delle navi che si presume frequenteranno
il porto. Inoltre, si prende atto con favore che, secondo quanto riferito
nella relazione di progetto, sono state già assunte concrete iniziative
per verificare la possibilità di riutilizzare il materiale di escavazione,
soprattutto per il riempimento dei nuovi terrapieni retro-banchina.
Come riferito nelle premesse, nel Piano sono stati anche previsti interventi
migliorativi degli accessi portuali, della viabilità stradale e
della rete ferroviaria.
Il nuovo varco di ingresso e di uscita dal porto, previsto all’estremità
ovest del porto stesso, con un adeguato svincolo e un’ampia zona parcheggi,
si ritiene di particolare importanza per raggiungere la strada statale
n. 18 e l’autostrada A3, senza dover attraversare parte della città.
Tale nuovo varco sarà il principale, mentre i due varchi già
esistenti localizzati in prossimità del molo "Trapezio" e del molo
"3 Gennaio" assumeranno funzioni sussidiarie e di emergenza.
A cura del Comune è prevista la realizzazione della nuova sede
stradale di via Porto, che costeggia il nuovo recinto doganale dalla parte
della città, e che contribuirà a rendere più scorrevole
la circolazione alle spalle del porto.
La nuova viabilità interna al porto e in particolare la strada
che correrà affiancata al lato interno della recinzione portuale
rispondono all’esigenza di garantire funzionalità e sicurezza nella
circolazione.
Per quanto riguarda la nuova rete ferroviaria, appare condivisibile
la scelta progettuale operata di un potenziamento di entità limitata,
con l’aggiunta di un secondo ramo (a doppio binario) a quello esistente,
tenendo anche conto che il sistema tradizionale di carico e scarico diretto
sotto banchina tra nave e vagone ferroviario è ormai superato.
E’ stata verificata, poi, dai progettisti la fattibilità tecnica
delle diverse infrastrutture, in particolare per gli aspetti geotecnici
e idraulico-marittimo. Circa l’aspetto dell’agitazione ondosa all’interno
del porto, tenendo conto che è prevista la realizzazione di numerosi
nuovi banchinamenti, di cui alcuni indicati in progetto con struttura parzialmente
assorbente, si dovrà comunque verificare preliminarmente alla progettazione
delle opere che agli accosti specialistici le agitazioni siano compatibili
con il tipo di operazione da effettuare per navi Ro-Ro e per navi contenitori,
in linea con la letteratura tecnica in materia.
Conclusivamente l’Assemblea ritiene che la variante al Piano in argomento
consegua le finalità previste in maniera equilibrata, consentendo
di adeguare l’assetto complessivo del porto al progressivo incremento dei
traffici e delle attività. Si è anche ottenuta una razionale
e funzionale suddivisione degli spazi a terra e a mare tra le diverse funzioni
portuali, evitando interferenze e commistioni.
Tutto ciò premesso e considerato, l’Assemblea all’unanimità
è del
P A R E R E
che la variante al Piano Regolatore Portuale di Salerno sia meritevole
di approvazione con le prescrizioni riportate nei precedenti "considerato".
|