ASSEMBLEA GENERALE

Seduta del 12.11.99
Voto n.296

OGGETTO:
Porto di Salerno.- Variante al Piano Regolatore Portuale -
SALERNO

L’ASSEMBLEA

VISTA la nota prot. n. 4043/4066 in data 21.07.99 con la quale la Direzione Generale delle OO.MM. ha trasmesso per esame e parere il progetto relativo alla variante al Piano Regolatore Portuale in epigrafe.

ESAMINATI gli atti trasmessi;
 
 

UDITA la Commissione Relatrice (De Angelis, Battista, Grappelli, Ranieri, Ciliberti, D’Ambrosio,Del Gaizo, Piroddi, Stura)

P R E M E S S O

Si ritiene opportuno riassumere l’iter amministrativo della varie fasi approvative del P.R.P. del Porto di Salerno avvenute dal 1962 in poi e precisamente:

  • il nuovo Piano regolatore del porto di Salerno fu approvato il 16.01.62 con D.I. n.10219;
  • una prima variante fu approvata con D.I. 6.11.64 n.8650;
  • una seconda variante riguardante la modifica al banchinamento interno fu approvata con D.I. 10.2.74 n.3233;
  • successivamente fu predisposta una terza variante che, nonostante il parere favorevole del Consiglio Superiore dei LL.PP. voto 20.4.90. n.111, non ebbe alcun ulteriore sviluppo, in quanto furono modificate le procedure di approvazione con l’entrata in vigore della legge 84/94, recante nuove norme sulla portualità.
In relazione a quanto sopra, pertanto, al momento il Piano Regolatore vigente è quello approvato con D.I. 3233/74.
Viene ora all’esame del Consiglio Superiore dei LL.PP., nel rispetto della normativa vigente di cui alla citata legge 84/94, una nuova proposta di variante al P.R.P. che riprende, però, in gran parte l’ultima variante, non approvata, adeguandola alle attuali esigenze del traffico marittimo, alle mutate condizioni al contorno ed alla pianificazione urbanistica più generale del comune di Salerno.
La variante in esame si propone di raggiungere essenzialmente i seguenti obiettivi:
  • adeguare le opere alle sempre maggiori dimensioni delle navi commerciali, consentendo anche l’ormeggio delle grandi navi da crociera;
  • finalizzare la destinazione delle aree portuali ed adeguarle alle esigenze attuali del traffico che interessa lo scalo marittimo salernitano ed a quelle previdibili per l’immediato futuro;
  • incrementare gli spazi destinati al deposito delle merci;
  • razionalizzare e rendere più sicure la viabilità stradale e quella ferroviaria;
  • favorire lo sviluppo delle attività crocieristiche;
  • dotare di idonee infrastrutture la cantieristica navale e consentire l’aggiornamento tecnologico;
  • realizzare la necessaria separazione tra lo scalo commerciale e quello destinato alla nautica da diporto, che sarà trasferita all’esterno del porto;
  • assegnare alla "pesca", ai "servizi portuali" ed al naviglio militare una darsena adatta alle loro esigenze.
Per il conseguimento degli obiettivi di cui sopra la presente variante prevede di intervenire con le seguenti opere:
  1. approfondimento dei fondali portuali;
  2. banchina per lo scalo crocieristico, in prosecuzione del moli Manfredi;
  3. edificio per stazione marittima;
  4. area banchinata per cantieri navali;
  5. allargamento del molo "3 Gennaio";
  6. pennelli di delimitazione della darsena "Pesca e Servizi";
  7. prolungamento della banchina del molo di ponente;
  8. spostamento del recinto doganale;
  9. strada interna adiacente alla recinzione portuale e riorganizzazione della viabilità;
  10. rete ferroviaria portuale.
Le scelte progettuali sono supportate da diverse indagini ed analisi, come specificato nel seguito.

Analisi e previsioni dei traffici
Il traffico delle merci nel porto di Salerno è previsto al 2005 come segue:

  • Contenitori (TEU) 493.000 ( a fronte di 276.000 del 1998)
  • Autoveicoli ( n° ) 510.000 ( " " di 284.000 " " )
  • Merci e varie ( t ) 1.320.000 ( " " di 1.050.000 " " )
  • Totale merci ( t ) 6.410.000 ( " " di 3.910.000 " " )
In merito al settore passeggeri e crocieristi viene effettuata una stima, sempre al 2005, di circa 230.000 passeggeri/anno sbarcanti sia da navi passeggeri che da navi crocieristiche sia di piccola stazza che standard (60 - 100 passeggeri e oltre per nave).
Per quanto riguarda infine la cantieristica viene evidenziato che al momento quella esistente risulta essere superata ed obsoleta. Ciò comporta che i proprietari dei pescherecci sono costretti a rivolgersi ad altri cantieri di porti limitrofi attrezzati, quali Torre del Greco e Gaeta. E’ quindi previsto di ampliare la cantieristica con l’obiettivo di trattare annualmente 250-300 unità.

Nautica da diporto
All’interno del bacino portuale è attualmente ospitato un numero elevato di imbarcazioni con pontili galleggianti ubicati nell’area cantieri per un fronte di accosto di 1000 m. e nel primo tratto del molo foraneo con un fronte di accosto di 1800 m. per complessive circa 1000 unità.

Verifica di congruità agli strumenti urbanistici
In merito si ritiene opportuno riportare integralmente quanto rappresentato dai progettisti nella relazione generale e precisamente:
"La presente proposta di un nuovo Piano Regolatore del Porto di Salerno, presentata dalla Capitaneria di Porto di Salerno ed elaborata dall’Associazione per la Tutela e lo Sviluppo del Porto di Salerno (Assotutela), è ricompresa negli indirizzi politico-programmatici alla base della formazione dei Piani di Sviluppo economico e risanamento ambientale delle varie amministrazioni.
Essa è stata elaborata in modo da riuscire a coniugare le esigenze marittime (commercio, cantieristica, turismo nautico, pesca) con quelle urbanistiche ed ambientali della città.
Tutti gli interventi previsti, infatti, non solo sono conformi al vigente P.R.G., ma recepiscono le indicazioni della proposta di riqualificazione urbanistico-architettonica delle Aree di Attuazione Puntuale Urbanistica n.3-4-5 (zona di S.Teresa, lungomare Trieste, piazza della Concordia con il porto turistico Massuccio Salernitano), denominate nel loro insieme "Fronte del Mare". Detta proposta, elaborata dall’architetto catalano Oriol Bohigas nell’ambito della redazione del nuovo P.R.G. ed approvata dal Consiglio Comunale con delibera n.85 del 26.07.1996 prevede in particolare la realizzazione delle seguenti opere:

  • allargamento della spiaggia di S.Teresa, al fine di riqualificare quella che è la spiaggia storica della città;
  • creazione di un porto turistico sul lato di Levante del molo Manfredi (porto di S.Teresa), il che consente di trasferire le imbarcazioni da diporto all’esterno del porto commerciale. Inoltre, onde favorire ulteriori sviluppi della nautica da diporto, è previsto l’ampliamento dell’attuale porto turistico Masuccio Salernitano;
  • ampliamento della sezione stradale di via Porto con creazione di due carreggiate a senso unico di marcia, ampi marciapiedi larghi m 5 e fascia di verde, con funzione estetica oltre che di schermo acustico e filtro per gas, polveri e fumi. E’ evidente come tali lavori possano produrre un sensibile miglioramento della qualità dell’aria, decongestionando il traffico veicolare e creando una fascia "cuscinetto" tra le abitazioni e l’area del porto. Si rende però necessario lo spostamento verso il mare del confine dell’area portuale con la conseguente trasformazione di parte del piazzale oggi destinato alla movimentazione merci in area urbanizzata;
  • spostamento dei cantieri navali su apposita banchina all’interno del porto commerciale e demolizione di alcuni fabbricati in modo da allungare il lungomare Trieste fino al molo Manfredi, creare una piazza antistante la stazione marittima ed un parco urbano che ospiterà il nuovo Hotel Jolly, razionalizzare la viabilità della zona, realizzare nuovi parcheggi. La piazza è l’elemento centrale del programma di riqualificazione ambientale della zona. Fisicamente è la nuova testa del Lungomare. Essa rappresenta l’ingresso alla città dal mare per gli utenti del porto turistico e per i visitatori che sbarcano dalle grandi navi da crociera nella vicina stazione marittima. L’opera, posizionata a ridosso di un nuovo quartiere residenziale, costituisce l’elemento di congiunzione tra il centro abitato e la zona a maggior richiamo turistico.
L’area occupata dal porto turistico, così come tutte le aree demaniali esterne al recinto portuale, non sono regolamentate dal piano regolatore del porto, ma saranno normate dagli strumenti urbanistici comunali.
E’ importante sottolineare che nella Conferenza di Servizi convocata il 28.07.1998 dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione - Capitaneria di Porto di Salerno - il progetto del nuovo P.R.P. ha avuto il parere favorevole di:
  • Ministero dei Lavori Pubblici - Ufficio Genio Civile OO.MM. di Napoli.
  • Ministero delle Finanze - Dipartimento delle Dogane ed Imposte Indirette;
  • Comune di Salerno;
  • Ferrovie dello Stato S.p.A.
L’art. 5 della legge 28.01.1994 n. 84, concernente il "Riordino della legislazione in materia portuale", dispone che il Piano regolatore Portuale deve essere adottato dall’Autorità Marittima previa intesa con il Comune interessato.
Il Consiglio Comunale, con delibera n. 70 del 9.10.1998, ha espresso la propria adesione alla presente proposta di nuovo P.R.P. che è stato successivamente adottato dall’Autorità Marittima con decreto della Capitaneria di Porto n. 45 del 20.11.1998.
Il decreto, pubblicato sul Foglio degli Annunzi Legali della Provincia di Salerno e nell’Albo Pretorio del Comune di Salerno in data 24.11.1998, diventerà esecutivo, in assenza di ricorsi, il 23/01/1999".
In relazione alle previsioni per il futuro, che determinano la variante proposta, si illustrano in dettaglio gli interventi previsti:
  • settore passeggeri e crociere - è previsto il prolungamento del Molo Manfredi per 415 m e la realizzazione di un edificio per stazione marittima su più piani con superficie coperta di m2 1000; è anche previsto l’approfondimento dei fondali a -11.0 m lungo le banchine e calate di riva, -11,5 m all’interno della darsena centrale e di ponente, -12,0 m nel bacino di evoluzione e - 13,0 m nel canale di accesso.
  • cantieristica e pesca - è prevista tra il molo 3 Gennaio ed il molo Manfredi un’area banchinata per cantieri navali di m2 40.000 e un fronte banchina di 210 m; per la pesca è previsto verso oriente un allargamento del Molo 3 Gennaio e la sistemazione della darsena con una superficie di specchio d’acqua pari a m2 45000; la parte più interna è destinata per le operazioni di alaggio e per i relativi cantieri (m2 11.100).
  • settore commerciale - per le attività commerciali è previsto l’allargamento del Molo 3 Gennaio con un ampliamento di m2 39.500 (di cui 2500 per la pesca); altro intervento è quello di allargare la banchina di Ponente per permettere l’ormeggio di navi che non necessitano di grandi aree di stoccaggio, quali navi a sosta lunga e navi RO-RO. Verrà altresì razionalizzata la destinazione d’uso con la netta separazione delle attività commerciali con le altre del porto.
In particolare vengono individuate le seguenti zonizzazioni:
  • aree adibite a deposito e movimentazione delle merci: P.le del Molo di Ponente m2 32.700, P.le retrostante Calata Rossa m2 38.800, Molo Trapezio m2 114.000 e P.le Molo 3 Gennaio m2 44.400. In dette aree verranno ubicati gli uffici, i servizi igienici, le cabine di servizio, le officine deposito carburanti, parcheggi, ecc.
  • aree adibite ad impianti fissi per deposito merci: P.le Molo Trapezio m2 16.600 per impianti frigoriferi per un’ altezza massima di 10 m; P.le retrostante la calata Ligea di m2 22.100 per capannoni fino a 10 m di altezza e per superficie complessiva di m2 15.000.
Nautica da diporto - E’ previsto il totale trasferimento della nautica da diporto all’esterno del porto commerciale; questo intervento è legato alla prevedibile realizzazione da parte del Comune di Salerno del porto turistico di Santa Teresa e al prevedibile ampliamento dell’attuale porto di Masuccio Salernitano.

Recinzione e varchi portuali - Viabilità - Rete ferroviaria
E’ prevista l’apertura di un nuovo varco di ingresso e di uscita dal porto con svincolo viario e un parcheggio all’estremità ovest del complesso portuale nelle adiacenze del collegamento alla rete autostradale (Via Alfonso Gatto). L’apertura del nuovo varco di Ponente permette di evitare l’ingresso dei mezzi di trasporto pesanti all’interno della città decongestionando il traffico cittadino.
Il recinto doganale situato sul Molo Manfredi sarà dotato di una serie di varchi per permettere il libero accesso dei cittadini alla parte turistica del porto salve le necessità connesse all’espletamento delle operazioni doganali.
Per l’area pesca e cantieri navali è previsto un apposito accesso diretto non interferente con l’area perimetrale del recinto portuale.
La viabilità portuale prevede la realizzazione di una nuova strada affiancata al lato interno della recinzione doganale con larghezza di 14 m e lunga 800 m; questa è ubicata lungo le aree al lato opposto al ciglio banchina.
La rete ferroviaria interna all’area portuale, attualmente costituita da un solo ramo lungo il Molo 3 Gennaio, è prevista che sia potenziata con un altro ramo e una traslazione verso mare del tracciato in relazione alla realizzazione della sopra richiamata viabilità. Nella relazione di progetto viene precisato che le Ferrovie dello Stato S.p.A. nella Conferenza dei Servizi del 28.7.1998 hanno espresso parere favorevole alla suddetta proposta.
Per una maggiore chiarezza degli interventi proposti si riporta di seguito il relativo quadro riepilogativo.
 
 
Situazione attuale
Progetto di variante del 1984
Nuovo Piano Regolatore Portuale
Banchina di Ponente
Banchina
m 363
m 363
m 700
Banchina di testata
m 38
m 38
m 65
Superficie molo ed area retrostante
m2 62.000 
m2 62.000
m2 75.000
Calata Rossa      
Banchina
m 226
m 226
m 226
Area retrostante
m2 44.000
m2 44.000
m2 44.000
Molo Trapezio      
Banchina di Ponente
m 380
m 380
m 380
Banchina di Levante
m 380
m 380
m 380
Banchina di testata
m 130
m 130
m 130
Superficie molo ed area retrostante
m2 192.000
m2 192.000
m2 192.000
Calata Ligea      
Banchina
m 250
m 250
m 250
Area retrostante
m2 44.000
m2 44.000
m2 44.000
Molo 3 gennaio      
Banchina Guaimario IV
m380
m 380
m 380
Banchina Roberto il Guiscardo
m (395¸ 130)
m300
m 300
Banchina di Testata
m 66
m 112
m 190
Superficie molo ed area retrostante
m2 45.500
m2 65.000
m2 85.000
Calata cantieri      
Banchina
Spiaggia vecchio Porto ~ m 300
m 240
m (185¸ 25)
Area retrostante riservata ai cantieri
m2 27.500
di cui 12.000 nel porto e 15.500 fuori dal porto
m2 35.900 
le aree fuori dal Porto non sono normate dal P.R.P.
m2 40.000
le aree fuori dal Porto non sono normate dal P.R.P.

 
 
 
Situazione attuale
Progetto di variante del 1984
Nuovo Piano Regolatore Portuale
Molo Manfredi
Banchina di Ponente
m 345
m (370¸ 335)
m 725
Banchina di Levante 
m 125
m 450
m 465
Superficie banchina
m2 30.000 
m2 50.000
m2 15.000
le rimanenti aree non sono normate dal P.R.P.
Molo Foranei      
Molo di Ponente (sottoflutto)
m2 1.180
m2 1.180
m2 1.180
Molo di Levante (sopraflutto)
m2 1.790
m2 1.400
m2 1.250
Bacino Portuale      
Ampiezza dell'imboccatura
m 280
m 280
m 280
Batimetria dei fondali Canale di accesso:
media m-11;min. m-10

bacino di evoluzione:
media m-11;min. m-10

darsena centrale:
media m-10;min. m-9

darsena Ponente:
media m-11;min. m-10,5

lungo banchine e calate di riva:
media m-11;min. m-8,5

darsena di Levante:
media m-10;min. m-5

m-12 canale di accesso

m-11 bacino di evoluzione

m-11 darsena centrale

m-10 lungo banchine e calate di riva

darsena di Levante:
media m-10;min. m-5

m-13 canale di accesso

m-12 bacino di evoluzione

m-11,5 darsena centrale

m-11 lungo banchine e calate di riva

darsena di Levante:
media m-10;min. m-5

Canale di accesso
m2 (287.860¸121.280)
m2 (287.860¸ 121.280)
m2 (287.860¸ 121.280)
Bacino di evoluzione
m2 242.930
m2 242.930
m2 242.930
Darsena di Ponente
m2 84.000
m2 84.000
m2 84.000
Darsena centrale
m2 95.000
m2 95.000
m2 95.000
Darsena di Levante
m2 121.000
m2 121.000
m2 121.000
Rimanente specchio d'acqua
m2 275.500
m2 258.700
m2 217.000

  • l progetto è anche corredato dagli studi idraulico-marittimi riguardanti il clima del moto ondoso al largo con il trasferimento del moto ondoso all’interno, il cui valore massimo stimato con un tempo di ritorno di 50 anni è pari a circa 1,4 m nell’avamporto e circa 0,60 m all’accosto.
In relazione alle conclusioni degli studi di cui sopra è emersa l’opportunità da parte dei progettisti che alcune banchine di nuova realizzazione siano da costruire in modo da assorbire parte dell’energia del moto ondoso e pertanto vengono ipotizzate anche banchine di tipo assorbente.
Anche per quanto riguarda gli aspetti geognostici le indagini eseguite hanno fornito un quadro indicativo della costituzione del sottosuolo.
Il progetto è pure corredato di un elaborato riguardante l’analisi costi-benefici.
Agli atti sono altresì riportate le ipotesi di durata dei lavori per la costruzione che di seguito si riportano:
Escavo fondali 4 anni
Prolungamento Molo Manfredi e stazione crocieristica 24 ÷ 36 mesi
Prolungamento Molo Ponente 12 mesi
Ampliamento Molo 3 Gennaio-realizzazione area banchinata per cantieri navali-darsena "Pesca e servizi" 24 ÷36 mesi
In merito alle fasi di attuazione nella relazione di progetto viene precisato quanto segue:
"Esiste una notevole libertà di programmare ed attuare i diversi lotti di lavoro, che pertanto verranno ad essere realizzati in base alle effettive esigenze ed opportunità che si andranno concretamente a manifestare all’atto dell’esecuzione. Occorre soltanto sottolineare che per poter realizzare il prolungamento del Molo Manfredi è assolutamente opportuno dotare la nautica da diporto di idonee infrastrutture a servizio delle imbarcazioni attualmente ormeggiate all’interno del porto commerciale e sul lato esterno del molo foraneo di Levante. Ciò renderebbe più semplice anche la realizzazione dell’allargamento del molo "3 Gennaio" con la banchina dei cantieri navali. A tal proposito bisogna ricordare che l’Amministrazione comunale prevede l’ampliamento dell’attuale porto turistico Masuccio Salernitano e la costruzione di un nuovo porto turistico sul lato di Levante del molo Manfredi (porto di S. Teresa); è da auspicare quindi, che questi interventi vengano attuati al più presto".
In atti risulta anche il parere del Dirigente Tecnico di Zona che con nota in data 30.6.99 n. 97 indirizzata alla Direzione Generale OO.MM. ha rappresentato quanto segue:
"Con riferimento alla nota sopra indicata, relativa all’oggetto, lo scrivente, esaminati gli atti alla stessa allegati, osserva preliminarmente quanto segue:
  • trattasi di proposta di variante al vigente Piano Regolatore Portuale, che tiene conto delle rinnovate condizioni al contorno, in termini di variate esigenze di traffico marittimo, di collegamenti con l’entroterra e, più in generale, di mutate previsioni urbanistiche comunali;
  • la procedura tecnico-amministrativa seguita finora è stata quella chiaramente delineata dall’art. 5 della legge n. 84/94;
  • la redazione di istruttoria dell’Ufficio del Genio Civile per le OO. MM. di Napoli è ben dettagliata. In essa può rinvenirsi una sintetica descrizione dei contenuti della proposta.
Ciò premesso, accertata la completezza formale degli elaborati (che individuano modifiche sostanziali al P.R.P. vigente), lo scrivente è del parere che gli stessi siano meritevoli di successivo esame da parte del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, ai fini dell’acquisizione del parere espressamente previsto dalla sopracitata legge.
Detta legge impone, tra l’altro, il soddisfacimento del requisito della congruenza tra il P.R.P. e gli altri strumenti urbanistici, primi tra tutti il P.R.G. cittadino.
Nella fattispecie, il parere reso in merito dall’Avvocatura Distrettuale dello Stato, allegato in atti ( e al quale si rimanda), fornisce un utile contributo in merito alla questione.
A tale proposito, lo scrivente è del subordinato avviso che l’effettivo recepimento del programma urbanistico-architettonico denominato "Fronte di mare", (al quale la proposta di variante al P.R.P. è conforme) all’interno delle previsioni di P.R.G. costituisce indispensabili condizioni per garantire la necessaria coerenza tra gli strumenti di pianificazione in parola".
Infine, merita un accenno la questione di un esposto di alcuni cittadini su aspetti essenzialmente ambientali, pervenuto ad alcune Autorità pubbliche con riferimento al provvedimento di adozione del Piano in argomento da parte della Capitaneria di Porto di Salerno. Al proposito la locale Avvocatura Distrettuale dello Stato, interessata della questione, ha rappresentato, tra l’altro, con nota n. 5018 del 17.03.1999 di non ravvisare nell’esposto stesso elementi che possano configurarsi quale formale opposizione all’atto di adozione del Piano Regolatore Portuale di Salerno, esprimendo comunque il parere che la questione non appariva rilevante e fornendone le relative motivazioni.

C O N S I D E R A T O

La proposta di variante al Piano Regolatore Portuale di Salerno si attesta su una pianificazione organica dell’area portuale comprendente anche la problematica di un’armoniosa ricucitura con il retrostante tessuto urbano, in linea con la definizione di Piano Regolatore Portuale quale riportata al 1° comma dell’art. 5 della legge n. 84/1994. Si ritengono apprezzabili in tale contesto le previsioni sia di una riqualificazione della viabilità esterna alla cinta portuale, in modo da alleggerire il già congestionato traffico cittadino, sia di una fascia "cuscinetto" di verde pubblico fra le abitazioni e il porto, nella zona orientale del porto stesso; tali interventi non sono altro che un recepimento nell’ambito del P.R.P. delle indicazioni della proposta di riqualificazione urbanistico-architettonica contenuta nel progetto "Fronte del Mare", a sua volta recepita nel nuovo P.R.G. cittadino adottato.
Più in generale, dalla documentazione presentata si evince, come da nota n. 8506 del 14.09.1999 del Direttore del Settore Urbanistica del Comune di Salerno, che la proposta di P.R.P. in esame non contrasta con gli strumenti urbanistici vigenti e sulla stessa proposta è stata raggiunta l’intesa del Comune interessato, espressa dal Sindaco in sede di conferenza di servizi in data 28.07.1998 e ratificata dal Consiglio Comunale con atto n. 70 del 09.10.1998.
Il Piano in argomento è stato poi regolarmente adottato dall’Autorità marittima competente, Capitaneria di Porto di Salerno, con decreto n. 45 in data 20.11.1998.
Accertato, quindi, che la proposta di variante in esame risponde alla normativa di cui all’art. 5 della legge n. 84/1994 sotto l’aspetto dei contenuti di ordine generale e sotto quello dell’iter procedurale, nel merito della stessa proposta si rileva preliminarmente che gli interventi infrastrutturali previsti per le opere a mare sono tutti contenuti all’interno dello specchio acqueo delimitato dagli esistenti moli di sopraflutto e di sottoflutto.
Si tratta in sostanza di due nuovi banchinamenti di moli esistenti (banchina di ponente e molo Manfredi), dell’escavazione dei fondali, di una colmata al bacino del "Vecchio porto" con relativa banchina, di un ampliamento del molo "3 Gennaio" e di un nuovo edificio ad uso "Stazione marittima" per un importo complessivo presunto relativamente modesto pari a circa £. 100 miliardi per altro non suffragato da un’idonea stima. Per completezza di esposizione va detto che in tale importo è compreso anche un adeguamento di modesta entità della rete ferroviaria portuale per un importo previsto di 800 milioni di lire.
La relativa modesta entità delle spese previste non deve far pensare ad un piano di basso profilo, perché viceversa si prevede una profonda modifica e razionalizzazione dell’organizzazione strutturale e funzionale dello scalo, come si dirà meglio in seguito.
In merito al percorso metodologico seguito dai progettisti nella predisposizione del piano, si rinvengono stretti legami di "causa-effetto" così sintetizzabili:

  • analisi dei traffici e previsioni del loro incremento nel breve periodo;
  • necessità di aumento e razionalizzazione di banchine e piazzali operativi;
  • conseguente necessità di potenziare e razionalizzare il sistema della viabilità su gomma e su ferro, nonché i servizi portuali.
La scelta dei progettisti di calibrare lo sviluppo del piano portuale solo nel breve periodo e cioè fino al 2005, se da un verso può apparire criticabile per il fatto che si tratta di un piano di limitato respiro temporale, dall’altro risulta apprezzabile perché anzitutto le conseguenti ipotesi appaiono certamente attendibili ed inoltre si è riusciti a coniugare a costi contenuti le esigenze marittime (commercio, cantieristica, turismo nautico, pesca) con quelle urbanistiche ed ambientali della città.
Si osserva che la più importante infrastruttura esistente nel porto, il molo Trapezio, che ha tre banchine per uno sviluppo complessivo di 850 metri e una superficie di m2 192.000, non viene per nulla interessata dalla variante in argomento, se non per una più razionale suddivisione delle aree a terra.
Per quanto riguarda il settore commerciale sono previsti due soli interventi infrastrutturali: il prolungamento del banchinamento del molo di Ponente di m 337 e l’allargamento verso oriente del molo "3 Gennaio" con un aumento di superficie di m239.500. Si evidenzia che lo sviluppo complessivo delle attuali banchine è di circa 3.200 m e che la superficie attuale complessiva di banchine e piazzali portuali è di circa m2 430.000; pertanto, gli incrementi delle due quantità di cui sopra risultano dell’ordine del 10%. Circa la suddivisione delle aree, sono previste per le merci varie le aree di levante, per i contenitori quelle dei piazzali mediani (compreso il molo Trapezio), per gli autoveicoli quelle di ponente.
Per quanto riguarda il turismo nautico il nuovo Piano Regolatore Portuale prevede un notevole sviluppo del settore passeggeri e crociere sulla base dei forti incrementi di traffico dello stesso settore verificatisi negli ultimi anni. I relativi interventi infrastrutturali sono i seguenti: prolungamento del molo Manfredi di m 415 per la realizzazione di una banchina a servizio degli approdi crocieristici di lunghezza pari a m 475 e realizzazione di un edificio per stazione marittima, su più piani, con superficie coperta di m2 1.000. Pur ritenendo tali interventi utili e condivisibili per favorire lo sviluppo del traffico crocieristico, tuttavia è necessario accertare, preliminarmente alla progettazione dell’opera, che il moto ondoso esterno non interessi direttamente lo scalo crocieristico in nessun caso, neppure in fase costruttiva dell’eventuale porto turistico, essendo previsto lo stesso scalo ubicato su un accosto interno del molo Manfredi, come già detto.
Per la nautica da diporto il piano prevede correttamente che le imbarcazioni (si tratta di circa 1.000 unità attualmente presenti in diverse zone) non debbano più restare all’interno del porto. Anche se negli elaborati grafici del nuovo Piano Regolatore Portuale è indicata una possibile localizzazione di un nuovo porto turistico all’esterno e adiacente al bacino portuale, con acquisizione di una sia pure piccola parte di aree portuali, secondo gli stessi progettisti il Piano in argomento non comprende tale infrastruttura (come detto esterna al porto), che quindi non costituisce oggetto di esame da parte di questo Consesso, neppure sotto l’aspetto della localizzazione, ma che dovrà eventualmente essere oggetto di altro iter approvativo.
Per il settore della cantieristica e pesca le relative aree sono collocate nella parte più interna del vecchio porto, in modo da non interferire né con le attività commerciali, né con la zona turistica (crocieristica) situata sul molo Manfredi. L’intervento relativo alla realizzazione di un piazzale di dimensioni adeguate (circa m2 40.000) e di un fronte banchina di m. 210, da destinare alle attività cantieristiche, è fra tutti gli interventi quello di maggior impatto ambientale, poiché prevede un’estesa colmata di uno specchio acqueo prossimo alla città. Va comunque precisato che già oggi i cantieri navali sono situati nelle immediate vicinanze di fabbricati ad uso abitativo, con ovvii problemi di inquinamento atmosferico e di rumore in particolare. Il piano prevede ora, a mitigazione dell’impatto ambientale, la realizzazione di una fascia verde di "cuscinetto" fra le abitazioni e il porto, con funzione estetica oltre che di schermo e filtro per gas, polveri e fumi. Va anche rilevato che già con il voto n. 111 del 20.04.1990, citato nelle premesse, questa Assemblea espresse parere favorevole su una variante al Piano Regolatore portuale di Salerno, che prevedeva tra l’altro la colmata di cui si è detto, anche se di dimensioni leggermente inferiori, per l’attività cantieristica. L’obiettivo dichiarato dai progettisti di dotare la cantieristica di maggiori spazi, che possano accogliere più moderne ed efficienti strutture e che ne favoriscano l’ulteriore sviluppo, si ritiene che possa essere raggiunto con l’intervento proposto, tenuto anche conto che il settore di cui trattasi ha una domanda in forte espansione nella zona. Circa la problematica ambientale va, poi, ricordato che il Piano in argomento dovrà essere sottoposto, ai sensi della normativa vigente in materia, alla procedura per la valutazione dell’impatto ambientale.
Per il settore della pesca e dei servizi a mare (piloti, rimorchiatori, ormeggiatori e naviglio di Capitaneria di Porto, Guardia di Finanza, Carabinieri e Polizia) è prevista l’ultima darsena portuale ad est, avente uno specchio acqueo di m2 45.000, ottenuta nel bacino del "Vecchio porto" e delimitata dalla colmata banchinata di cui si è detto più sopra, dalla nuova banchina orientale del molo "3 Gennaio" e dall’esistente banchina posta alla radice del molo "Manfredi".
Circa l’approfondimento dei fondali portuali, per un quantitativo presunto di m3 850.000 al netto degli interventi in corso, si ritengono congrue le quote previste nelle diverse zone, come riportato nelle premesse, in relazione alle tipologie delle navi che si presume frequenteranno il porto. Inoltre, si prende atto con favore che, secondo quanto riferito nella relazione di progetto, sono state già assunte concrete iniziative per verificare la possibilità di riutilizzare il materiale di escavazione, soprattutto per il riempimento dei nuovi terrapieni retro-banchina.
Come riferito nelle premesse, nel Piano sono stati anche previsti interventi migliorativi degli accessi portuali, della viabilità stradale e della rete ferroviaria.
Il nuovo varco di ingresso e di uscita dal porto, previsto all’estremità ovest del porto stesso, con un adeguato svincolo e un’ampia zona parcheggi, si ritiene di particolare importanza per raggiungere la strada statale n. 18 e l’autostrada A3, senza dover attraversare parte della città. Tale nuovo varco sarà il principale, mentre i due varchi già esistenti localizzati in prossimità del molo "Trapezio" e del molo "3 Gennaio" assumeranno funzioni sussidiarie e di emergenza.
A cura del Comune è prevista la realizzazione della nuova sede stradale di via Porto, che costeggia il nuovo recinto doganale dalla parte della città, e che contribuirà a rendere più scorrevole la circolazione alle spalle del porto.
La nuova viabilità interna al porto e in particolare la strada che correrà affiancata al lato interno della recinzione portuale rispondono all’esigenza di garantire funzionalità e sicurezza nella circolazione.
Per quanto riguarda la nuova rete ferroviaria, appare condivisibile la scelta progettuale operata di un potenziamento di entità limitata, con l’aggiunta di un secondo ramo (a doppio binario) a quello esistente, tenendo anche conto che il sistema tradizionale di carico e scarico diretto sotto banchina tra nave e vagone ferroviario è ormai superato.
E’ stata verificata, poi, dai progettisti la fattibilità tecnica delle diverse infrastrutture, in particolare per gli aspetti geotecnici e idraulico-marittimo. Circa l’aspetto dell’agitazione ondosa all’interno del porto, tenendo conto che è prevista la realizzazione di numerosi nuovi banchinamenti, di cui alcuni indicati in progetto con struttura parzialmente assorbente, si dovrà comunque verificare preliminarmente alla progettazione delle opere che agli accosti specialistici le agitazioni siano compatibili con il tipo di operazione da effettuare per navi Ro-Ro e per navi contenitori, in linea con la letteratura tecnica in materia.
Conclusivamente l’Assemblea ritiene che la variante al Piano in argomento consegua le finalità previste in maniera equilibrata, consentendo di adeguare l’assetto complessivo del porto al progressivo incremento dei traffici e delle attività. Si è anche ottenuta una razionale e funzionale suddivisione degli spazi a terra e a mare tra le diverse funzioni portuali, evitando interferenze e commistioni.

Tutto ciò premesso e considerato, l’Assemblea all’unanimità è del

P A R E R E

che la variante al Piano Regolatore Portuale di Salerno sia meritevole di approvazione con le prescrizioni riportate nei precedenti "considerato".