Seduta del 15.12.1999
OGGETTO:
LE SEZIONI VISTA la nota del 25.10.1999 n.5762 con la quale l’Ufficio del Genio Civile per le Opere Marittime di Roma ha direttamente trasmesso a questo Consesso, per esame e parere, gli elaborati tecnici relativi all’oggetto ai sensi dell’art. 5 comma 3 della legge n. 84/1994; VISTA la nota del 5.11.1999 n. 6809 Div. II^ della Direzione Generale delle Opere Marittime; ESAMINATI gli atti pervenuti; UDITA la Commissione Relatrice (Ferrante, Matteotti, Del Gaizo, La Montagna, Alfonsi, Piroddi). PREMESSO Il piano all’esame è stato predisposto sulla base delle proposte
programmatiche elaborate dall’Amministrazione Comunale, d’intesa con l’Autorità
Marittima.
Tale programma, in particolare, costituisce occasione per poter avviare a soluzione il completamento e la riorganizzazione della struttura del Porto di Bisceglie. Si legge nella stessa Relazione come "l’evoluzione nel tempo del Porto, sia correlata alla presenza…dell’insenatura naturale protetta dalle mareggiate da nord, dall’aggetto della zona "Salnitro", costituita da una serie di scogli calcarei, che si estendeva in direzione est per circa 200 m….ma per le mareggiate provenienti da est, la protezione del bacino portuale, assicurata dal molo di Levante o molo "Vecchio", viene a ridursi a mano a mano che ci si allontana dal molo radicato in prossimità del mercato ittico e si procede verso lo scalo dei Salnitri. Tale situazione persiste a tutt’oggi e costituisce il problema più importante da risolvere per l’utilizzazione e la funzionalità di tutto il bacino portuale." Si apprende inoltre che "nonostante i gravi disagi dovuti al mancato completamento delle opere a mare, Bisceglie attualmente dispone di una flottiglia peschereccia di tutto rispetto, costituita da numerose imbarcazioni, alcune anche di notevole stazza, che svolge un’attività tale da incidere notevolmente sotto il profilo socio economico della collettività". Allo stato attuale l’intero ambito portuale della superficie di circa 100.000 m2 è protetto da un molo di sopraflutto della lunghezza di 470 m e da un molo di sottoflutto di 180 m. L’imboccatura tra la testata del molo di sottoflutto ed il molo di sopraflutto rimane esposta alle traversie di greco-levante e di tramontana greca che generano fenomeni che producono notevoli disturbi all’ormeggio e, quindi, limitazioni alla possibilità di una maggiore ricettività e funzionalità. Il porto risente inoltre della mancanza, oltre che delle normali attrezzature tipiche degli standards qualitativi dei porti, anche di un sistema di percorsi pedonali che consentano l’accesso e la fruizione lungo tutto il perimetro interno. Il rifiorimento del carburante è affidato ad un distributore installato sulla banchina antistante la darsenetta della Lega Navale. La presenza delle imbarcazioni da diporto è affidata a due pontili galleggianti e ad alcune concessioni private. Particolarmente congestionato viene descritto il traffico lungo le strade che costeggiano il bastione. Ad oggi la flottiglia peschereccia di Bisceglie trova riparo nel bacino interno a ridosso del molo di sottoflutto. Sono presenti, inoltre, numerose piccole imbarcazioni di pescatori dediti alla pesca locale, anche come attività sportiva. Queste imbarcazioni trovano ormeggio lungo la banchina adiacente il molo di sottoflutto e lungo lo scivolo opposto. Il Piano Regolatore del Porto si prefigge quindi di razionalizzare gli spazi prevedendo un bacino destinato ai pescherecci della flottiglia, di risolvere il problema dello scarico del pescato, fornire locali di deposito per gli attrezzi, assicurare gli interventi di manutenzione e di pronte riparazioni di danni alle imbarcazioni, nonché ottimizzare le condizioni di contrattazione e di vendita del pescato mediante la realizzazione di apposita adeguata struttura. Le principali strutture marittime previste dal piano consistono nella costruzione di una diga antemurale a protezione dell’intero bacino portuale, la costruzione della banchina lungo il molo di ponente ed un pennello nella testata del molo di levante al fine di eliminare il fenomeno dell’inghiaiamento e di aggiramento dell’attuale testata. L’intero specchio acqueo di progetto presenta una diversa disposizione planimetrica rispetto all’attuale. Il porto peschereccio viene collocato lungo il molo di ponente, di cui si prevede l’allargamento della banchina per un totale di 11,50 m, al fine di ottenere una larghezza sufficiente per il transito nei due sensi dei mezzi di trasporto del pescato e di assistenza ai pescherecci. Il porto turistico, invece, è previsto all’interno del bacino storico e lungo l’asse viario che collega i due moli, ed avrà a disposizione circa 750 posti barca, con priorità per le imbarcazioni fino a 7 m. La presenza della cosidetta "Cassa", all’interno del bacino portuale, costituisce il punto di partenza per il posizionamento dei pontili galleggianti. Lungo il molo di levante, mediante due pontili, si accede alle imbarcazioni di media stazza. Per consentire l’ormeggio alle imbarcazioni in transito, sono previsti circa 30 m di banchina e circa 50 m di pontile a ridosso dell’area per l’ufficio locale marittimo. Per quanto attiene i servizi alle imbarcazioni, sui pontili trovano posto le colonnine per la distribuzione di energia elettrica, acqua potabile e carburante. Stante "la consolidata configurazione edilizia dell’area portuale" si è proceduto ad individuare gli edifici esistenti e gli spazi disponibili di proprietà comunale al fine di collocare i servizi portuale e la zona tecnica. L’attuale sede del mercato ittico, ristrutturata, viene destinata ad accogliere i servizi portuali: Uffici della Direzione e Amministrazione del Porto, Guardia Medica, servizi igienici, ecc. Il nuovo mercato ittico è, invece, previsto alla radice del molo di ponente con i necessari spazi per la contrattazione, le celle frigorifere, la cella di produzione del ghiaccio, direzione ed amministrazione, i servizi, ecc. Per l’Ufficio Locale Marittimo, che attualmente è annesso all’interno dell’edificio del mercato ittico, è prevista una propria struttura ed un’area di pertinenza corredata da una banchina di ormeggio apposita. Il Piano Regolatore del Porto indica anche le aree per migliorare la viabilità e dotare l’area portuale di un adeguato numero di parcheggi, fra questi principalmente lo spazio adiacente l’attuale mercato ittico e l’area del vecchio macello. Nella relazione di accompagno vengono individuate, ai fini della realizzazione degli interventi previsti, due distinte fasi. "Una prima fase prevede la realizzazione del porto turistico, limitatamente alla zona prospiciente la Via Nazario Sauro, l’ultimo tratto di Via la spiaggia, il banchinamento lungo Via della Libertà, la realizzazione di un martello alla testa del molo di Levante e la realizzazione della prima parte del piazzale per la cantieristica navale che sarà destinato, nella seconda fase, all’Ufficio Locale Marittimo". Lo scalo di alaggio e la banchina della zona cantieristica dovranno essere realizzati con celle antirisacca, al fine di contenere la riflessione del moto ondoso. Nella prima fase, la banchina del martello da realizzare alla testa del molo di Levante potrà essere destinata alla flottiglia peschereccia. Le rimanenti zone continueranno ad avere le attuali destinazioni d’uso. La seconda fase prevede il completamento del Piano Regolatore Portuale, così come zonizzato negli elaborati grafici, con priorità per la realizzazione della diga antemurale. C O N S I D E R A T O Propedeuticamente alla trattazione degli aspetti di merito, le Sezioni
ritengono opportuno anteporre alcune considerazioni sulla generale questione
inerente l’obbligatorietà o meno del parere di questo Consesso sui
Piani Regolatori dei Porti di categoria II° - classe IV°, questione
sollevata dalla Direzione Generale delle Opere Marittime con nota del 05.11.1999
n. 6809 Div. II°.
Aspetti urbanistico-territoriali
Aspetti idraulico-marittimi
P A R E R E |