QUARTA SEZIONE


Voto del 26.02. 98
n. 50
 

OGGETTO:
Diga del Molato - Recupero capacità di invaso. Perizia di variante e suppletiva del 1° stralcio esecutivo (variante).
PIACENZA

LA SEZIONE

VISTA la nota del 30.01.1998 n. 750 Div. XV della Direzione Generale delle Risorse Forestali, Montane e Idriche del Ministero per le Politiche Agricole, con la quale è stato richiesto il parere sull’affare indicato in oggetto;

VISTO il voto del 17.04.1997 n. 169 di questa Sezione relativo all’oggetto;

ESAMINATI gli atti trasmessi;

UDITA la Commissione relatrice (Ferrante, Burghignoli, Da Deppo, Datei, Mele, Di Berardino).

PREMESSO

In via propedeutica si ritiene utile delineare, per sommi capi, il quadro di riferimento tecnico-amministrativo entro il quale si sviluppa il contratto di appalto relativo ai lavori di che trattasi.
I lavori di ristrutturazione della diga del Molato, che sbarra il torrente Tidone in Comune di Nibbiano V.T. (Piacenza) e determina un invaso le cui acque di immagazzinamento vengono utilizzate per l’irrigazione di terreni a conduzione agricola di un vasto comprensorio, sono stati previsti nel progetto generale a suo tempo predisposto dal Consorzio Bacini Tidone-Trebbia, aggiornato ed integrato in data 10 novembre 1994 (approvato con voto n. 615 emesso da questa Sezione nell’adunanza del 15 dicembre 1994).
Ai fini esecutivi e per le esigenze di finanziamento sui capitoli di bilancio del Ministero dell’Agricoltura e delle Foreste, ora Ministero per le Politiche Agricole, i lavori sono stati articolati su n. 3 stralci, secondo quanto di seguito specificato:

1° stralcio: perizia originaria del 29 novembre 1990, approvata con D.M. n. 7497 del 15 luglio 1991;
1° perizia di variante del giugno 1993, approvata con D.M. n. 7309/7361 del 3 giugno 1995.
2° stralcio: perizia originaria del 29.03.1991, approvata con D.M. n. 7852 del 28.03.1995.
3° stralcio: perizia originaria del 30.04.1991, approvata con il medesimo decreto.
 lavori consistono essenzialmente in:
1° stralcio
  • ristrutturazione dei due scarichi di fondo;
  • ristrutturazione dello scarico di mezzofondo;
  • realizzazione di un ponticello e della strada di accesso in sponda destra.
2° stralcio
  • realizzazione di uno scarico di superficie ausiliario in sponda destra, con imbocco a 3 luci munito di paratoia centrale, galleria di circa 600 m di lunghezza ed opera di restituzione all’alveo del fiume.
3° stralcio
  • rifacimento dei paramenti di monte delle due dighe laterali a gravità;
  • impermeabilizzazione di 5 voltine della diga;
  • realizzazione degli schermi di impermeabilizzazione e drenaggio in fondazione.
A seguito dei decreti ministeriali di approvazione, è stata esperita in data 26.09.1995 la gara d’appalto relativa agli stralci 1° (variante), 2° e 3°, per un complessivo importo lavori a base d’asta di £. 14.977.570.047=
I lavori sono stati aggiudicati all’Impresa "Intercantieri S.p.A., Impresa Generale di Costruzioni" per l’offerto ed accettato importo netto di £. 10.812.175.465=.
I lavori sono stati consegnati in data 15.05.1996. Il relativo contratto è stato stipulato in data 05.09.1996.
Durante l’esecuzione dei lavori di 1° stralcio (variante), 2° e 3° stralcio si sono determinate situazioni non previste, per cui si sono rese necessarie riformulazioni progettuali, essenzialmente riconducibili a variazioni quantitative (in più o in meno) di categorie di lavoro contrattuali e alla previsione di nuove opere e lavorazioni (con formazione di nuovi prezzi).
Dette riformulazioni del progetto originario sono ascrivibili alle seguenti necessità: a) nuova metodologia per l’accelerazione dei lavori per la realizzazione dello scarico ausiliario di superficie (mediante perforazione di galleria), con previsione di un sistema alternativo di smaltimento delle piene eccezionali. Detta esigenza trova fondamento nei considerato del voto del 17.04.1997 n. 169 di questa Sezione;
b) realizzazione di difesa spondale a valle dello sbocco dello scarico di superficie;
c) ulteriore impermeabilizzazione di n. 5 voltine (lavorazione prevista in un altro stralcio esecutivo e accorpata nel presente contratto).
Va detto che, in merito al punto a), il Concessionario ha presentato una proposta progettuale di variante esecutiva della galleria dello scarico di superficie (sostanzialmente per ridurre i tempi dello scavo), approvata dall’Ufficio Periferico di Milano del Servizio Nazionale Dighe con nota del 16.05.1997 n. 906. Successivamente il Concessionario medesimo ha presentato una proposta tecnica di scarico di emergenza attivabile in caso di piena eccezionale, anch’essa approvata dal già citato Ufficio con nota del 06.08.1997 n. 1512 (con nota del 04.02.1998 n. 868 l’Ufficio Coordinamento Istruttoria Progetti e Vigilanza Lavori del Servizio Nazionale Dighe ha poi condiviso i sopracitati favorevoli pareri tecnici).
Il Consorzio Bacini Tidone-Trebbia, in data 18.9.1997, ha quindi inoltrato all’Ufficio Operativo del Magistrato per il Po gli elaborati afferenti le perizie di variante relative agli stralci 1° (variante), 2° e 3°: - con nota n. 3270 è stato trasmesso l’elaborato relativo alla 2° perizia di variante e suppletiva dei lavori di 1° stralcio;
- con nota n. 3271 è stato inoltrato l’elaborato relativo alla perizia di variante e suppletiva dei lavori di 2° e 3° stralcio.
Entrambe le note (e relativi allegati) sono pervenuti al precitato Ufficio Operativo in data 25 settembre 1997.
Il Ministero per le Politiche Agricole, con telegramma datato 14 ottobre 1997, protocollo n. 7450/54/55/56, ha autorizzato la presentazione di una sola perizia di variante relativa ai lavori di adeguamento della diga del Molato.
In data 29.01.1998 l’Ufficio Operativo di Piacenza ha completato la propria relazione di istruttoria sulle perizie di che trattasi.
Si riportano, per stralci, i passaggi salienti della stessa:

"Questo Ufficio, nel rappresentare l’opportunità di accorpare tutti i lavori nell’ambito di un unico provvedimento ministeriale di approvazione, che preveda altresì un unico nuovo termine per l’ultimazione delle opere, che contestualmente si propone in mesi 10 (dieci) dalla data di approvazione del nuovo decreto, dà corso all’istruttoria delle n. 2 perizie di variante sopra citate in un unico contesto, anche se agli effetti dei finanziamenti assentiti e della contabilizzazione i predetti lavori verranno mantenuti divisi in tre stralci esecutivi.
Le opere e le lavorazioni che formano oggetto delle varianti di cui alle perizie elaborate dal Consorzio Bacini Tidone-Trebbia, entrambe datate 31 luglio 1997 ma sottoposte all’istruttoria - come sopra specificato - nell’effettiva data del 25 settembre 1997, si riferiscono solamente a quanto previsto nel contratto stipulato in data 5 settembre 1996 (appalto per £. 10.812.175.465= con l’Impresa Intercantieri S.p.A.)."

".....il Consorzio Bacini Tidone-Trebbia ha determinato di avviare all’esecuzione quota parte dei lavori di variante nelle more dell’istruttoria ed approvazione degli elaborati datati 31.07.1997, ma comunque nell’intento di soddisfare il precipuo pubblico interesse e nell’ottica di dare esecuzione alle superiori disposizioni.
In particolare le motivazioni giustificative che il Consorzio ha rappresentato in sede di istruttoria sono le seguenti:

  1. Urgenza degli interventi indicati nei voti n° 615/94 e n° 169/97 della IV Sezione del Consiglio Superiore dei LL.PP., interventi utili a conseguire garanzie per la pubblica incolumità;
  2. Opportunità di non determinare, con l’interruzione dei lavori in attesa dell’approvazione delle perizie di variante, formulazioni di riserve da parte dell’Impresa esecutrice dei lavori, comportanti eventuali oneri aggiuntivi a carico dell’Amministrazione dello Stato;
  3. Non sospendere lavorazioni originariamente già previste, seppure in quantificazione ed articolazione diversa, interferenti ed interdipendenti con nuove lavorazioni conseguenti alle riformulazioni progettuali.
Non risultano avviate in esecuzione le previste opere nuove afferenti le sistemazioni di sponda in sinistra orografica del torrente Tidone, zona in corrispondenza dello sbocco della galleria/scarico ausiliario (per l’esecuzione di tali opere, che rientrano nella competenza idraulica della Regione Emilia Romagna, il Servizio Provinciale per la Difesa del Suolo - organo regionale - ha espresso parere di massima favorevole nell’ambito della nota n. 4239 del 31.10.1997), nonchè le impermeabilizzazioni delle ultime cinque voltine/para-menti di monte della diga; tali opere, di importi £. 969.870.790= e £. 428.477.682=, totale £. 1.398.348.472=, sono di gran lunga quelle più onerose nell’ambito delle perizie di variante."
"Qui di seguito vengono elencate, in forma sintetica, le opere e le lavorazioni riassunte nell’ambito delle categorie di lavoro di cui agli artt. 2 dei capitolati speciali di appalto facenti parte integrante delle perizie di 1° stralcio/variante e 2°/3° stralcio, con gli importi lordi corrispondenti all’originaria elaborazione progettuale ed all’elaborazione di variante del 31 luglio 1997.

1° STRALCIO (VARIANTE)
 
N.

Ord.

DESCRIZIONE LORDO
 

A

Importo

ORIGINARIO

NETTO

di contratto

B

Importo

VARIANTE

NETTO

di contratto

C

Variazione

%
 

(C-B/B)

1

2
 
 

3

Fornitura di parti elettromeccaniche

Trasporto e montaggio parti elettro-meccaniche

Opere civili

435.000.000

181.000.000
 
 

556.334.692

222.000.000

98.000.000
 
 

597.093.900

222.000.000

98.000.000
 
 

945.203.200

0,00%

0,00%
 
 

58,30%

  TOTALE 1.172.334.692 917.093.900 1.265.203.200 37,96%

2° E 3° STRALCIO
 
N.
Ord.
DESCRIZIONE
 
LORDO

 

Importo
ORIGINARIO
NETTO
di contratto
Importo
VARIANTE
NETTO
di contratto
Variazione
%
    A B C (C-B/B)
1

2

3

2° STRALCIO

- Scarico di superficie
- Lavori preparatori al 3° stralcio
- Protezione alveo a valle

8.951.278.745

66.383.800
0

6.565.750.340

52.547.250
0

7.208.603.148

106.588.059
969.870.790

9,79%

102,84%

 

TOTALE 9.017.662.545 6.618.297.590 8.258.061.997 25,18%
4

5

6

7

3° STRALCIO
A - Paramento dighe a gravità
B - Paramento 5 voltine
C - Iniezioni drenaggi
D - Paramento ultime 5 voltine
1.254.012.810

580.332.500

2.953.227.500

0

922.264.375

312.785.000

1.883.284.600

0

1.113.507.975

323.433.000

1.299.780.700

428.477.682

15,25%

3,40%

-30,98%

 

  TOTALE 4.787.572.810 3.118.333.975 3.165.199.357 1,50%
8 LAVORI IN ECONOMIA 0 158.450.000 225.586.000 42,37%
9 Fatture 0 117.100.000
  TOTALE GENERALE 13.805.235.355 9.895.081.565 11.792.947.354 19,18%

La relazione di istruttoria dell’Ufficio Operativo di Piacenza si conclude con il seguente dispositivo:
"Premesso e considerato tutto quanto sopra relazionato e significato che quanto forma oggetto della relazione d’istruttoria è conseguente a quanto oggettivamente è stato possibile riscontrare sopralluogo e/o a seguito dei chiarimenti forniti per le vie brevi dal Consorzio Bacini Tidone - Trebbia e dalla Direzione dei Lavori, il sottoscritto Ingegnere incaricato per il Magistrato per il Po - Ufficio Operativo di Piacenza esprime subordinato parere favorevole in ordine all’approvazione delle perizie di variante sopra specificate, i cui nuovi lavori (sia quelli già posti in essere per le motivazioni riferite, sia quelli ancora da eseguire) sono stati indicati e/o approvati, in via tecnica, dagli organi all’uopo preposti (Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici, Servizio Nazionale Dighe, Regione Emilia - Romagna/Servizio Provinciale per la Difesa del Suolo)."
Con successive note del 30.1.1998 n. 749 e n. 750 la Direzione Generale competente del Ministero per le Politiche Agricole ha trasmesso le due distinte perizie a questo Consesso per esame e parere.
Nel corso di un preliminare esame delle stesse, nell’ambito della seduta di questa Sezione del 5 febbraio 1998, è emersa la necessità di acquisire alcuni preliminari chiarimenti in merito alle modalità di redazione delle perizie.
A ciò sono seguite riunioni della Commissione Relatrice (la prima tenutasi il giorno 12 febbraio alla presenza dei rappresentanti del Consorzio), con successiva produzione, in data 20 febbraio 1998, di atti integrativi da parte del Consorzio medesimo a seguito di specifiche richieste formulate per le vie brevi dalla Commissione.
Tra queste richieste, quella di disporre di una copia completa degli elaborati progettuali recante le firme dei responsabili del Consorzio.
La ricezione di detti atti ha consentito di perfezionare l’iter pre-istruttorio delle perizie in parola.

CONSIDERATO

In via preliminare, non si può non condividere il principio di pervenire ad una istruttoria formalmente e sostanzialmente unitaria delle n. 2 perizie di variante di che trattasi, afferenti come sono allo stesso contratto originario.
Sarebbe stato più auspicabile, indubbiamente, prevedere la redazione di un’unica perizia, in armonia con quanto disposto dal Ministero per le Politiche Agricole nel telegramma del 14.10.1997 n. 7450/54/55/56 (come riportato nelle premesse).
Ciò stante, la Sezione perviene alla determinazione di dare luogo, sotto un piano strettamente formale, all’emissione di due pareri (in conformità alle due distinte richieste di esame formulate dal precitato Ministero), nella sostanza affetti da identici contenuti.
Premesso ciò, la Sezione osserva, in linea generale, che le motivazioni che hanno spinto il Concessionario alla redazione delle perizie di variante e suppletive sono da ricondurre ad una molteplicità di cause:
- necessità di adeguare il progetto a sopravvenute disposizioni per la salvaguardia della pubblica incolumità;
- imprecisioni progettuali nella quantificazione delle lavorazioni previste;
- difficoltà geologiche non previste;
- opportunità di accorpare lavorazioni previste in distinti stralci esecutivi.
Ne risulta un importo complessivo suppletivo delle due perizie che, sia pur di poco, supera il sesto quinto contrattuale (+ 20.77%).
Per effetto dell’adempimento alle prescrizioni contenute nelle considerazioni che seguono, detto importo sarà ricondotto nei limiti di quanto ammesso dalla legislazione vigente in materia.
Come segnalato dalla Direzione Lavori, l’importo suppletivo di £.2.245.975.089 è il risultato della somma algebrica di maggiori spese per £.4.200.000.000 circa (nuove lavorazioni e maggiori quantità di alcune lavorazioni già previste) e di minori spese per £. 2.000.000.000 circa (minori quantità nelle categorie di lavoro contrattuali).
Alla data del 12 febbraio 1998, si sono già eseguite lavorazioni per 1.765 milioni di lire rispetto all’importo di circa 4.200 milioni di lire per maggiori spese. Ciò in base ad un analitico prospetto redatto dalla Direzione dei Lavori su esplicita richiesta della Commissione relatrice, riportante lo stato di avanzamento della contabilità.
Dette lavorazioni, ordinate dalla Direzione dei Lavori all’Impresa in carenza di perfezionamento degli atti contrattuali integrativi, sono ascrivibili:
- in parte ai motivi di urgenza per la salvaguardia della pubblica incolumità;
- in parte per non procedere alla interruzione di alcune lavorazioni per effetto della saturazione delle quantità contrattualmente previste.
A tutt’oggi, non sono state eseguite le sistemazioni spondali a valle ed i lavori alle ultime cinque voltine, come risulta dalla apposita relazione integrativa del Direttore dei Lavori.
Tutto ciò obbliga la Sezione a definire, in via prioritaria, la natura e la portata del parere che si intende rendere, in ragione delle condizioni al contorno che caratterizzano la gestione del contratto in parola.
Questo Consesso, come è noto, esprime il proprio parere consultivo in via preventiva sui progetti di opere pubbliche e sulle eventuali perizie di variante e suppletive ad essi connesse.
Nel caso in esame, si è nella pratica impossibilità di rendere un parere preventivo.
Tuttavia la Sezione, in chiave propositiva, è dell’avviso di pervenire comunque all’esame delle perizie (e delle relative previsioni progettuali) in linea tecnica ed economica, anziché adottare la determinazione di non entrare nel merito delle stesse.
Trattasi, pertanto, di un esame generale delle perizie sotto l’ipotesi di prescindere dall’effettivo stato di avanzamento dei lavori (caratterizzato da lavorazioni non previste in contratto originario e già realizzate); una sorta di virtuale esame preventivo nel quale il giudizio tecnico è posto sulla adeguatezza o meno delle soluzioniprogettuali proposte e non certo sulle opere già realizzate (attività di competenza esclusiva della Commissione di collaudo in corso d’opera).
Detto esame, poi, costituisce il necessario supporto per le successive determinazioni, di competenza della Amministrazione concedente, attinenti la valutazione delle proposte variazioni contrattuali in chiave amministrativa, in armonia con le correnti disposizioni di legge in materia.
Ciò sulla base dell’effettivo stato di avanzamento dei lavori, tenuto conto delle lavorazioni non contrattualmente previste e già eseguite in carenza del perfezionamento delle procedure approvative delle perizie di variante e suppletive.
Più avanti si farà esplicitamente cenno ai possibili scenari che si impongono alla valutazione dell’Amministrazione concedente, nell’ambito di una attività di consulenza tecnica alla quale questo Consesso non intende sottrarsi.
a) lavorazioni previste nelle perizie di variante e suppletive, già eseguite.
alla valutazione tecnica ed economica (sotto l’ipotesi già esplicitata) delle opere già eseguite, occorre preliminarmente sottolineare che un invio più tempestivo delle perizie (come si evidenzia con chiarezza dai passaggi cronologici elencati nelle premesse) avrebbe presumibilmente contenuto l’entità delle lavorazioni non previste, eseguite in carenza di approvazione delle perizie.
In linea tecnica, si prende atto del favorevole avviso espresso dal Servizio Nazionale Dighe sulle opere già realizzate.
Detto avviso è condiviso dalla Sezione, che ritiene utili e tecnicamente ammissibili le relative lavorazioni, ancorchè non preventivamente autorizzate a seguito di approvazione delle perizie di variante e suppletive
In linea economica, si richiama l’attenzione che i computi metrici relativi al 1° e 3° stralcio, recanti le modificate previsioni quantitative delle singole categorie di lavoro, sono redatti con continui richiami al libretto delle misure e/o ad elaborati grafici di contabilità e, comunque, con una scarsa leggibilità d’insieme. La forma decisamente non canonica di questi elaborati (rispetto alle previsioni regolamentari), l’assenza di un computo metrico generale di sintesi di tutti gli stralci (che comunque si prescrive al fine di accertare la effettiva congruenza tra le nuove quantità, da esso scaturite, con quelle riportate nei quadri comparativi) costringe necessariamente la Sezione a sospendere il giudizio in merito.
Per quanto già realizzato, quindi, l’accertamento della congruità tra le quantità allibrate in contabilità (e riportate nei computi) e i relativi elaborati grafici, a supporto della contabilità stessa, è ovviamente demandato alla Commissione di collaudo in corso d’opera.
b) lavorazioni previste nelle perizie di variante e suppletive, non ancora eseguite.
In merito a dette lavorazioni (non sottoposte al parere tecnico del Servizio Nazionale Dighe), la Sezione ritiene che si debba pervenire ad un generale ridimensionamento dalle opere di difesa spondale previste in sinistra idraulica.
Più in particolare, anche sulla base delle risultanze del modello idraulico dell’opera di restituzione sviluppato dall’ENEL-CRIS, sembra opportuno (poichè più conveniente in linea tecnico-economica) pervenire ad una protezione localizzata della arginatura (indicativamente sviluppata per circa 100 m contro i previsti 300 m ). Ciò mediante la tipologia progettuale della scogliera di protezione in massi naturali ( con sottostante filtro) e con la realizzazione di un idoneo taglione al piede.
I tratti latistanti potranno essere caratterizzati da una semplice sistemazione della scarpata. Il previsto inerbimento potrà essere convenientemente esteso a tutto il rilevato arginale, come previsto in perizia.
Su detto intervento occorrerà comunque acquisire il parere dell’ente competente in materia.
c) ulteriori considerazioni sulle perizie di variante e suppletive
In merito ai nuovi prezzi contrattuali pattuiti, la Sezione rileva quanto segue:

  • il prezzo N.P. 2.3 può essere ragionevolmente ridotto a £/mc 5.000, tenuto conto delle lavorazioni previste nella relativa voce di elenco (sagomatura del rilevato arginale realizzato con il materiale proveniente dagli scavi e ivi trasportato, lavorazione quest’ultima già compensata con un distinto prezzo di elenco);
  • eliminazione dei nuovi prezzi relativi alla esecuzione dei micropali;
  • il prezzo N.P. 3.5 "compenso a corpo per oneri vari dell’Impresa connessi all’esecuzione dello scarico di emergenza", non è ritenuto accettabile dalla Sezione. Trattasi infatti di oneri, e non di lavorazioni, che sembrano rientrare in quelli previsti dal Capitolato Speciale d’Appalto (obbligo di adottare tutte le cautele necessarie per garantire la sicurezza e l’incolumità delle persone e delle cose, in particolare in occasione di piene del Tidone).
La Sezione ritiene, inoltre, che i nuovi prezzi contrattuali (dei quali non si propone l’eliminazione) dovrebbero scaturire dalla applicazione di congrui ribassi sui prezzi risultanti dalle relative analisi. Detti ribassi, in media ponderale, dovrebbero essere in linea con il ribasso medio equivalente offerto in sede di gara d’appalto (condotta con il criterio del prezzo più basso mediante offerta di prezzi unitari).
Ciò in analogia con quanto previsto dalle disposizioni di legge in materia nel caso di appalto aggiudicato al massimo ribasso.
La Sezione prende atto delle variazioni nelle previsioni di spesa delle somme a disposizione (lavori in economia e pagamenti su fattura), non entrando nel merito di un giudizio sulla loro congruità, trattandosi di attività e lavorazioni che, intrinsecamente, non trovano puntuale riscontro in elaborati grafici progettuali di variante, suscettibili di esame.
Sulla regolarità dei pagamenti relativi alle somme a disposizione, in conformità ai patti contrattuali e alle disposizioni impartite, si esprimerà la Commissione di collaudo in corso d’opera, nell’ambito delle proprie competenze istituzionali.
Da tutto quanto sopra esposto, la Sezione sottolinea la necessità che la Stazione Appaltante stabilisca con tempestività un proficuo rapporto con detta Commissione. Ciò alla luce della necessità di acquisire, mediante sopralluogo, una prima verifica della congruenza tecnica ed economica tra le opere già realizzate e i nuovi patti contrattuali, nelle more del loro successivo perfezionamento.
L’attività della Commissione di collaudo sembra inoltre assumere una decisiva importanza laddove il "responsabile del procedimento" intenda promuovere le procedure previste all’art.31 bis della Legge n° 109/94 e successive modifiche e integrazioni, al fine di superare in corso d’opera, mediante la figura giuridica dell’accordo bonario, eventuali controversie insorte.
In merito allo schema di atto di sottomissione allegato alle perizie, la Sezione ritiene che lo stesso debba esplicitamente riportare le variazioni quantitative intercorse nelle singole categorie di lavoro.
L’Ufficio progettista, nel riformulare il quadro di spesa delle perizie di che trattasi alla luce delle prescrizioni impartite (con I.V.A. al 20%), dovrà contestualmente provvedere alla redazione di un aggiornato quadro economico generale inclusivo di tutti gli stralci che compongono il programmato intervento sulla diga del Molato.
Tutto ciò al fine di contribuire ad una chiara identificazione dei costi e dei benefici attesi, a supporto delle determinazioni della Amministrazione concedente nell’ambito delle successive scelte strategiche in tema di pianificazione, programmazione e progettazione degli interventi.
Alla luce delle considerazioni sopra esposte, dell’effettivo stato di avanzamento dei lavori, e nel rispetto della legislazione vigente in materia, l’Amministrazione concedente potrà discrezionalmente procedere alla eventuale approvazione delle perizie di variante e suppletive di che trattasi (tenuto conto del carattere parzialmente in "sanatoria" della approvazione stessa), nell’ambito della sua esclusiva competenza in merito.
In linea amministrativa, tra le possibili opzioni (tra loro integrabili), che si impongono all’attenzione del Concedente, questa Sezione, in chiave propositiva, ritiene opportuno elencare le seguenti:
  • eventuale applicazione dell’art. 13 comma 3 del Capitolato Generale di Appalto, relativamente alle variazioni ai lavori impartite per "assoluta urgenza";
  • eventuale applicazione dell’art. 2041 c.c. sulle opere in variante già eseguite in carenza di approvazione delle relative perizie, per le quali non è riconoscibile il carattere di "assoluta urgenza", ancorchè utili e tecnicamente ammissibili;
  • gestione dell’eventuale contenzioso in corso d’opera attraverso la promozione, con la Stazione Appaltante, di un accordo bonario con l’Impresa ex art. 31 bis della Legge n. 109/94 e successive modificazioni e integrazioni. Ciò mediante la formulazione di una transazione nella quale l’Amministrazione, in linea di principio, sia salvaguardata da oneri aggiuntivi di alcun tipo, fuorchè dal pagamento delle lavorazioni già effettuate in via equitativa.
Tutto ciò premesso e considerato, la Sezione, all’unanimità

E’ DEL PARERE

  • CHE sulle perizie di variante e suppletive di che trattasi, in linea tecnico-economica, si possa esprimere favorevole avviso con le prescrizioni, raccomandazioni e osservazioni riportate nei considerato che precedono.
Al competente Ufficio del Magistrato per il Po è demandato l’accertamento dell’avvenuto adempimento alle prescrizioni.
Alla luce delle considerazioni sopra esposte, dell’effettivo stato di avanzamento dei lavori, e nel rispetto della legislazione vigente in materia, il Concedente potrà procedere alle proprie determinazioni sulle perizie, in linea
amministrativa, propedeuticamente agli eventuali successivi provvedimenti approvativi di competenza.