Il ruolo e l'attività del consiglio superiore dei lavori pubblici

Il ruolo e l'attività del Consiglio Superiore dei lavori pubblici

Nella sua storia ultracentenaria il Consiglio Superiore ha emesso diverse centinaia di migliaia di pareri che hanno spaziato in tutto il vasto campo delle opere pubbliche, seguendo da vicino le vicende della Nazione.

Il Consiglio ha anche contribuito con una concreta azione di studio, di consulenza e di normazione, alle risoluzioni di problemi di grande rilevanza tecnica, introducendo innovazioni anche pionieristiche nei vari settori delle costruzioni.

Nel primo periodo, che inizia dal 1860 e che durò qualche decennio, il Consiglio Superiore ebbe un importante ruolo di consulenza all'attività del Ministero dei Lavori Pubblici, quale artefice dei grandi lavori per l'Unità nazionale.

Allora, l'attenzione fu rivolta a costruire le sedi di tutta la complessa amministrazione del nuovo Stato e, inoltre, alla risoluzione dei primi delicati problemi connessi con l'unificazione territoriale; problemi che riguardavano particolarmente al Nord la sistemazione di corsi d'acqua, la bonifica dei territori latistanti i grandi fiumi e la realizzazione di una rete ferroviaria, al Sud la costruzione di strade ordinarie e ferrate, di acquedotti, fognature, consolidamenti o trasferimenti di abitati, sistemazioni idraulico-forestali, etc.

In questo periodo il primo grande edificio pubblico sottoposto all'esame del Consiglio Superiore fu quello destinato al Ministero delle Finanze e alla Corte dei Conti, che rappresenta il primo grande complesso destinato ad uffici pubblici costruito dallo Stato dopo il compimento dell'Unità d'Italia.

Furono inoltre sottoposti all'esame e parere del Consiglio Superiore i progetti di sistemazione del Ministero della Guerra, ora Difesa, del Policlinico di Roma, il Palazzo di Giustizia di Roma, il nuovo Palazzo per la Camera dei Deputati, la sede del Ministero dell'Agricoltura Industria e Commercio, l'attuale sede del Ministero dei Lavori Pubblici, il Ministero della Marina, il Ministero di Grazia e Giustizia, il Poligrafico dello Stato, il Ministero della Pubblica Istruzione, il Ministero dell'Interno, il Ministero dell'Industria e Commercio.

Contemporaneamente lo Stato unitario iniziava a dotarsi di strumenti di regolazione e controllo dello sviluppo urbanistico e dell'assetto del territorio.

Molto prima che con la legge n.1150 del 1942 venisse definito un quadro normativo organico nel settore della pianificazione territoriale, nell'Italia degli ultimi decenni dall'800 e dall'inizio del '900 venivano elaborati i primi Piani Regolatori comunali, concepiti prevalentemente come piani di "ampliamento" del tessuto urbano di città come Torino (1883), Firenze (1885), Roma (1883-1909), Lucca (1887), Brescia (1897), Modena (1909), ma in qualche caso anche, fin da allora, come piani particolareggiati di ristrutturazione urbanistica, come a Mantova (1904) o a Savona (1908).

Il Consiglio Superiore ha espresso il proprio parere sui più importanti Piani Regolatori dell'epoca, contribuendo così a delineare le prime strategie organiche di pianificazione urbana, concepita come regolamentazione dei fenomeni di crescita ed espansione delle principali città storiche che, già nella fase precedente all'Unità d'Italia, costituivano una forte struttura territoriale policentrica.

Dopo il terremoto siculo - calabro del 1908 fu particolarmente intensa l'attività del Consiglio Superiore, estesa, oltre che ai Piani Regolatori ed all'esame dei progetti, alla disciplina di tutta la gestione dei lavori di ricostruzione.

In questo periodo il Consiglio Superiore dei LL.PP. svolge un ruolo primario nella storia della costruzione moderna, cioè quello che si pone come alternativa concettuale e tecnologica alla tradizionale costruzione muraria.

 

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Dall'800 in poi